Ancora una vittoria per Camila Giorgi, in ogni senso. Sia quella arrivata oggi, importantissima, contro Alison Van Uytvanck nelle semifinali dell’Upper Austria Ladies Linz, sia quella che potrebbe arrivare a ventiquattro ore di distanza e valere il secondo titolo in carriera per la ventiseienne punta di diamante del tennis femminile italiano. Sarebbe il meritato lieto fine della settimana dell’International austriaco, che le ha regalato il nuovo best ranking di (almeno) numero 29 WTA. Sbloccandosi nelle semifinali, quest’anno finora un tabù, Camila si è data un’ultima chance di aggiungere almeno un trofeo a quella che si sta rivelando la migliore stagione della sua carriera. Perché scalpi celebri e piazzamenti importanti fanno piacere, e possono giustificare un rendimento talvolta ancora troppo ondivago, ma sono i trofei la ragione ultima per cui si gioca.
Il penultimo torneo International della stagione sembrava essersi messo in discesa per Giorgi, favorita forse già dai quarti di finale e unica testa di serie rimasta tra le ultime quattro grazie all’aiuto di Van Uytvanck, vincente sulla pericolosissima Barbora Strycova. Contro la belga, sulla base dei due precedenti a senso unico, ci si poteva aspettare un incontro agevole. Invece, dopo aver ottenuto agevolmente il break in avvio, l’azzurra non è riuscita mai a seminare la ventiquattrenne di Vilvoorde, finendo costretta a turni di servizio lunghi e tribolati fino alla fine dell’incontro. Lei se l’è comunque cavata benissimo, gestendo la pressione come una top player: la prima di servizio le ha consentito di mantenere il vantaggio fino alla fine del set d’apertura, mentre nel secondo, chiamata a scambiare di più, ha ridotto al minimo gli errori gratuiti.
Nei primi incontri a Linz, oltre a numerosi completini di vario colore, Giorgi aveva messo in mostra un tennis più accorto e un pizzico meno monodimensionale, mentre oggi è tornata ad affidarsi al suo gioco consueto. Lo si è notato già dalle fasi iniziali: Van Uytvanck le ha passate piantata sulla linea di fondo, preferendo giocare di controbalzo piuttosto che perdere campo, e si è affidata agli errori di Camila come unica fonte di punti. Purtroppo per lei, però, la numero uno azzurra era in una delle giornate più positive dell’intera stagione: tirare tutto le ha reso ottimamente (tranne nelle poche occasioni in cui è dovuta avanzare due o tre passi dentro il campo, finendo per perdere le misure e commettere errori anche gravi). Anche quando la belga ha iniziato a variare, sfruttando lo slice o salendo a rete, il rendimento della maceratese è rimasto invariato.
Per fortuna, perché un match così tirato non avrebbe concesso appelli a una Camila al 50%. Giorgi è stata costretta in sei occasioni a salvare il proprio turno di battuta, riuscendoci sempre, ed è stata brava a sfruttare due delle sette ottenute sul servizio dell’avversaria. Il secondo break, quello decisivo, lo ha ottenuto proprio prima del complicatissimo finale. Sono serviti sei match point per piegare Van Uytvanck, che, dopo il consulto con l’amica Kristen Flipkens nelle vesti di coach, ha giocato all’attacco per l’intero ultimo gioco. Un arrembaggio che ha salvato Camila un paio di volte, quando le risposte offensive della belga sulle palle break si sono fermate in rete, ma l’ha vista impotente in quasi tutte le occasioni per chiudere i conti. Finché un rovescio non è andato lungo, e il clan Giorgi ha potuto tirare un sospiro di sollievo.
“Tuo padre era nervosissimo a bordo campo, era fuori di sé” ha detto Barbara Schett a Camila nell’intervista post-match. C’è da capirlo, Sergio Giorgi, perché il finale è stato davvero tesissimo. Ma la sua ragazza non ha tremato mai neppure una volta, tenendo la concentrazione al massimo. Sarà questo l’elemento cruciale domenica, quando partirà favorita contro la qualificata Ekaterina Aleksandrova, che ha capovolto la sua sfida con Andrea Petkovic. Lo score di Camila nelle finali WTA non è troppo incoraggiante: ne ha vinta appena una, tre anni e mezzo fa sull’erba di ‘s-Hertogenbosch, perdendo le altre quattro sul duro indoor. La più dolorosa di quelle sconfitte arrivò nel 2014 proprio a Linz, al tie-break finale contro Karolina Pliskova dopo aver mancato anche championship point. Giocando così, però, la storia di questa settimana potrebbe avere un finale più lieto.
Risultati:
[5] C. Giorgi b. A. Van Uytvanck 6-3 6-4
[Q] E. Alexandrova b. [WC] A. Petkovic 0-6 6-4 6-0