Il campionato di Serie A peggio promosso - Pagina 3 di 3

Editoriali del Direttore

Il campionato di Serie A peggio promosso

Il via ieri. La ricca FIT disincentiva i club che vi prendono parte, con regole discutibili, e promozione semi-inesistente. Neanche una riga sui quotidiani sportivi. Supertennis dov’è? Un montepremi no?

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La mia sugli italiani e sul fenomeno Djokovic

Novak Djokovic, Camila Giorgi e anche Marco Cecchinato sugli scudi. Una settimana non banale quella conclusa ieri. Novak Djokovic che vince il 32mo Masters 1000 e il 72mo torneo, conquista per la quarta volta Shanghai dominando anche (6-3 6-4) il giustiziere croato di Federer Borna Coric, scalzando lo stesso Roger dal secondo posto ATP, portandosi a soli 215 punti ATP dal leader infortunato Rafa Nadal, che sono poi solo 35 nella Race del 2018. Poiché Nadal non tornerà a giocare prima del Masters 1000 di Parigi-Bercy, Djokovic potrebbe tornare sul trono sul quale era seduto il 31 ottobre 2016, se giocasse o Vienna o Basilea e lì si comportasse come da Wimbledon in poi: 27 vittorie, 1 solo k.o. Prima di Wimbledon era stata crisi: 6 vittorie e 6 k.o a marzo, 18 vittorie e 9 sconfitte a luglio. Fino a marzo 6 vittorie e 6 sconfitte. Ora Djokovic è davvero “indjokabile”. A Coric ha concesso una sola palla break, regolarmente annullata, e lui – il miglior ribattitore del mondo – quando ha servito la prima ha fatto 29 punti su 32. Sulla seconda 14 su 20. Cioè 9 punti persi in 10 turni di servizio. Gli è bastato fare un break per set, all’inizio di ciascun set, per trionfare. Il Djokovic del 2011 e del 2015 non era più imbattibile dell’attuale che non ritrova i migliori Federer, Nadal e Murray.

In Cina Djokovic si è vendicato in ottavi (6-4 6-0) anche di Cecchinato e del trauma patito contro il siciliano al Roland Garros. Però Cecchinato, vittorioso su Simon e Chung ha centrato i suoi primi ottavi in un Masters 1000 e oggi sarà n.19, top-20 come altri 8 azzurri in passato. Per la prima volta dopo 39 anni (1979 erano Panatta e Barazzutti) il tennis italiano ha con Cecchinato e Fognini (n.14) due top-20 contemporaneamente.

Una altra bella notizia di color azzurro arriva da Camila Giorgi. A dispetto di una tallonite che stava per costringerla al ritiro, ha superato a Linz 6-3 6-1  la qualificata russa Alexandrova (n.119), senza mai cedere il servizio e facendo 9 degli ultimi 10 game (dal 3 pari del primo set). Ha così centrato il secondo torneo in carriera dopo s’Hertogenbosch 2015. La più alta avversaria battuta in classifica è stata la francese Parmentier, n.49, ma Camila oggi centrerà il suo best ranking: “Sarà n.28 senza aver giocato Doha, Dubai, Indian Wells, Madrid, Pechino e tanti altri grandi tornei. Prima di questo torneo non ha potuto allenarsi per 10 giorni, ha vinto senza una gamba! – ha raccontato Sergio Giorgi, il papà coach che non la farà giocare in Lussemburgo questa settimana– l’anno prossimo la cosa più importante sarà stare bene per i 3 tornei australiani, Brisbane, Sydney e Australian Open. Abbiamo lavorato molto sul servizio, con una “prima” più lavorata. Ora sa quando deve accelerare e quando rallentare”. Una nuova Camila, anche se nella premiazione si dimentica di congratularsi con l’avversaria e di ringraziare gli sponsor come fan tutti. E qualcuno si indigna. Meglio che Camila vinca tornei, per intanto. Ad imparare a comunicare meglio con avversarie e pubblico prima o poi imparerà.

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