Nishikori, prestazione da Maestro a casa di Thiem

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Nishikori, prestazione da Maestro a casa di Thiem

Kei è quasi perfetto e lascia solo quattro giochi al numero uno del tabellone. Problemi alla caviglia per Coric: passa Anderson

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Profondamente motivato dalla rincorsa alle Finals di Londra, e forse sensibile alla dilatazione del programma causata dalle oltre tre ore di lotta tra Kukushkin e Fucsovics, Kei Nishikori ha superato in un lampo il padrone di casa Dominic Thiem per guadagnarsi la semifinale dell’Erste Bank Open di Vienna. Anzi, non fosse stato per una parziale reazione dell’austriaco sul calare del primo set, Nishikori sarebbe perfino riuscito a racchiudere la sua prestazione perfetta entro l’ora di gioco. La vittoria assume un’importanza capitale alla luce dell’eliminazione di John Isner, azzoppato ieri da Monfils, che scivola dietro al giapponese nella Race to London: dando per scontato il forfait di del Potro, che nel frattempo ha ufficializzato la sua rinuncia a Bercy, in questo momento sarebbe Nishikori a guadagnare l’ultimo posto tra gli otto di Londra.

LA PARTITA – Della partenza di Nishikori non ha sorpreso solo l’intensità, facilmente giustificabile con le motivazioni di classifica, ma soprattutto la lucidità tattica. L’ultimo scontro diretto era coinciso con l’unica vittoria di Thiem, sulla terra di Parigi; non servivano analisi troppo sofistiche per immaginare una modifica dei rapporti di forza sul tappeto indoor, che nobilita le doti d’anticipo di Nishikori almeno quanto frustra le preparazioni ampie e barocche di Thiem. Certo, di qui a prevedere un tale dominio giapponese c’era di mezzo ogni possibile sfumatura, ma di dominio ‘duro e puro’ si è trattato. Si diceva della lucidità tattica, che ha permesso a Nishikori di prendere subito in mano la partita. Oltre alla consueta pressione asfissiante sin dal primo colpo utile, il giapponese ha scelto di ridurre leggermente la velocità della prima – lo prova il fatto che non ha messo a segno alcun ace – per sfruttare maggiormente gli angoli e seguire di tanto in tanto il servizio a rete: Thiem è rimasto completamente spiazzato da questa scelta, non avendo nel suo repertorio l’abilità di accorciare le distanze in risposta. Spaesato e sempre in ritardo nello scambio, l’idolo di casa è finito sotto 5-0 dopo una manciata di minuti.

Di lì fino al termine del primo parziale è stata una gran partita. Thiem ha recuperato uno dei due break di svantaggio affidandosi al suo dritto carico e proseguendo la spinta massima si è guadagnato tre occasioni di rimettere tutto in equilibrio, rispondendo finalmente in modo convinto. Nell’unico game dell’incontro in cui entrambi si sono esibiti al massimo delle rispettive possibilità, è venuta fuori in modo evidente la superiorità di Nishikori che ha annullato la prima palla break col serve&ovolley, la seconda forzando l’errore di Thiem e la terza direttamente col servizio, prima di chiudere il set con uno splendido rovescio lungolinea in uscita da un grande scambio. Forse la partita si è chiusa qui, o forse sui due doppi falli con i quali Thiem ha scelto di regalare il break in avvio di secondo set, eppure per star tranquillo Nishikori ha continuato a flirtare con le righe sino al penultimo punto, conquistato con un angolo di rovescio che gli addetti al confezionamento degli highlights avranno certamente preso nella dovuta considerazione.

Se a Bercy la quota di riferimento per la qualificazione alle Finals saranno i punti di Nishikori, ovvero se del Potro confermerà il suo forfait, Thiem potrà dirsi comunque relativamente tranquillo. In caso di miracoli da Tandil la qualificazione dell’austriaco diventerebbe molto meno certa e il suo principale contendente diventerebbe proprio Nishikori, che vincendo il torneo di Vienna si porterebbe a soli 125 punti di distanza. Eventualità tutt’altro che improbabile poiché intanto il giapponese affronterà in semifinale Kukushkin, reduce non solo dai duecento massacranti minuti di gioco con Fucsovics (gli ci è voluto tanto sangue freddo per non concedergli neanche un match point) ma costretto a portarsi a spasso la fatica di due partite in più, avendo superato le qualificazioni.

BORNA SCRICCHIOLA – Può stare tranquillo anche Kevin Anderson, poco più avanti di Thiem nella Race to London. Il finalista della scorsa edizione dei Championships ha fatto un ulteriore passo verso la qualificazione al Masters raggiungendo la settima semifinale della sua stagione. Ad agevolargli il compito è stato un problema fisico di Borna Coric nel primo set, costretto poi al ritiro sotto 7-6 1-2. Le vesciche al piede sinistro hanno fermato il ragazzo croato (già in apprensione per un fastidio alla coscia che lo perseguita da qualche giorno), che tuttavia dopo il trattamento sul 4-3 sembrava ancora in grado di competere a un buon livello.

I primi segnali di cedimento sono arrivati sul finire del set, quando ha dovuto salvare tre set point al servizio a un Anderson sempre più padrone del campo. Il tie-break perso 7-2 senza appello e l’impossibilità a reagire a inizio secondo parziale hanno convinto Coric a deporre le armi. Sono i chiari segni di logoramento di un’annata di livello discreto, la prima della sua carriera, ma nonostante i più che buoni risultati ottenuti, la sconfitta rende abbastanza remote le sue speranze di essere tra gli otto Maestri del 2018. Dovrebbe infatti vincere il torneo parigino, obiettivo molto complesso, ma non da escludere ovviamente (chiedere a Jack Sock), ma sarà più importante il riposo per preparare il fisico allo sprint finale, in cui – nel suo caso – è inclusa anche la finale di Coppa Davis.

Alessandro Stella e Antonio Ortu

Risultati:

[Q] M. Kukushkin b. M Fucsovics 4-6 7-6(2) 7-6(4)
[5] K. Nishikori b. [1] D. Thiem 6-3 6-1
[2] K. Anderson b. [6] B. Coric 7-6(2) 2-1 rit.
F. Verdasco b. [SE] G. Monfils 6-4 2-1 rit.

Il tabellone completo
La Race to London aggiornata

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