Shapovalov diserta le Finals di Milano: al suo posto Hurkacz

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Shapovalov diserta le Finals di Milano: al suo posto Hurkacz

Il canadese motiva ufficialmente il forfait con un “esaurimento”. Non una buona notizia per il torneo milanese .Al suo posto il polacco, protagonista nei Challenger ma con un turno superato al Roland Garros.

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Dato per acquisito il forfait di Alexander Zverev – concentrato su Londra, come un anno fa -, le Next Gen ATP Finals di Milano perdono anche Denis Shapovalov. L’annuncio arriva dopo l’eliminazione rimediata dal canadese a Bercy, per mano di Richard Gasquet, in un match caratterizzato dai soliti alti e bassi che non gli consentono di valorizzare a pieno l’indiscutibile talento. Nella motivazione ufficiale si parla di “affaticamento”, lasciando intendere come possa non essere solo questione di stanchezza fisica. In vista dell’alba australiana della nuova stagione, evidentemente, il numero 29 del mondo ha bisogno di recuperare energie e tranquillità. Delusi saranno gli appassionati che affolleranno la Fiera di Rho, con i quali un anno fa è scoccato l’amore – complici le giocate altamente spettacolari – nonostante il mancato superamento del girone. “Ho trascorso un lungo anno in giro per il mondo e mi dispiace ritirarmi dalle Next Gen ATP Finals – le sue parole -, l’anno scorso è stato fantastico, diverso da qualsiasi altro torneo che abbia mai giocato. Mi mancheranno tutti i fantastici fan di Milano e combattere contro i migliori giovani giocatori del tour“. Shapovalov fa così calare il sipario sulla sua prima stagione vissuta interamente tra i grandi. Restano agli atti il best ranking (23), la semifinale di Madrid e i quarti a Miami, ma anche più di qualche promessa non mantenuta a livello Slam: un solo turno superato a Melbourne, Roland Garros e Wimbledon, appena due a Flushing Meadows.

Un dispiacere di circostanza, cornice di un forfait dalle motivazioni comunque non solidissime, che potrebbero esporlo anche a una sanzione economica da parte dell’ATP. Gli organizzatori del torneo non si saranno esibiti in salti di gioia, avendo perso innegabilmente uno dei giocatori copertina che avrebbe invogliato più di qualcuno ad acquistare i biglietti dai prezzi non popolarissimi (per le semifinali, ad esempio, i posti peggiori partono comunque da 55 euro). Il livello medio del seeding pare abbassarsi rispetto a un anno fa, pur in presenza di un montepremi di primo piano (oltre 400mila dollari al vincitore) e di un top 20 (Tsitsipas, 16 ATP) che mancava nella prima edizione.  Il posto di Shapovalov viene preso dal polacco Hubert Hurkacz, 79 del ranking e primo a subentrare dalla Race to Milan. Il ventunenne di Wroclaw in stagione si è fatto notare più che altro nei Challenger, togliendosi però lo sfizio di superare Sandgren nel primo turno del Roland Garros. Rimane un nome che non attira, chiaramente.

EFFETTO VAR – Tra gli elementi d’interesse – forse più per gli addetti ai lavori che per il pubblico – la sperimentazione di una particolare versione del VAR (video assistenza arbitrale) che va ad aggiungersi all’occhio di falco che continuerà a tener d’occhio la pallina sostituendo completamente, almeno in questo torneo, i giudici di linea (Hawk-Eye Live). C’è più di una differenza sostanziale rispetto al VAR calcistico: qui il protocollo di sperimentazione prevede che sia il giocatore a chiedere l’aiuto della tecnologia in tema di falli di piede, doppi tocchi e invasioni. Situazioni regolamentari comunque non di primario rilievo, per la loro frequenza. Le immagini, prodotte da telecamere aggiuntive rispetto a quelle tradizionali, potranno essere proiettate sul tablet del giudice di sedia per indirizzarlo nella decisione e verranno visualizzate anche sul maxi schermo a beneficio degli spettatori.

IL QUADRO DA COMPLETARE – Il quadro dei partecipanti in questo momento, oltre a Tsitsipas e Hurkacz, comprende Alex De Minaur, Frances Tiafoe, Taylor Fritz, Andrey Rublev e Jaume Munar. Lo spagnolo risulta il peggio classificato, un passo dietro a Hurkacz con il suo ottantesimo posto nel ranking. Resta da assegnare la wild card riservata agli italiani, che passerà dalle qualificazioni in programma dal 2 al 4 novembre allo Sporting Milano 3. L’assenza di Gian Marco Moroni, che sarebbe stato il favorito, lascia aperto il pronostico per individuare il successore di Gianluigi Quinzi che un anno fa a Milano si regalò giorni di gloria, pur non riuscendo a emergere dal durissimo girone condiviso con Rublev, Shapovalov e Chung. Il 2018 ha poi regalato all’ex campione di Wimbledon juniores il best ranking (151 ATP), non però la gioia di superare la dimensione dei Challenger.

I volti italiani di Milano, parte 1

I volti italiani di Milano, parte 2

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