Elisabetta nell'Olimpo del tennis (Malaspina). Djokovic e un 2018 da record (Gazzetta del Mezzogiorno). Storico Beinasco, è in finale scudetto (Masi)

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Elisabetta nell’Olimpo del tennis (Malaspina). Djokovic e un 2018 da record (Gazzetta del Mezzogiorno). Storico Beinasco, è in finale scudetto (Masi)

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Elisabetta nell’Olimpo del tennis: allenamenti e Maturità, la mia sfida (Matteo Malaspina, Resto del Carlino Fermo)

Elisabetta Cocciaretto ha solo 17 anni, ma è già considerata il futuro del tennis italiano. Ha mosso i suoi primi passi in campo al Circolo Tennis di Porto San Giorgio e ora si allena al centro tecnico federale di Tirrenia da diversi anni, un’accademia vera e propria dove va anche a scuola. «Questo è l’anno della maturità e devo studiare di più, ma riesco a gestire bene lo studio e l’allenamento. Studiare non mi pesa anzi, mi piace. Anche se dopo sei ore di allenamenti, mettermi sopra i libri è un grande sacrificio», dice la tennista che si sta preparando ad affrontare un 2019 scoppiettante. «Ho chiuso la stagione con un successo in un torneo Itf in Spagna, la mia prima vittoria in un circuito pro. Questo mi dà lo stimolo per affrontare queste otto settimane di preparazione invernale e proiettarmi al nuovo anno con carica». Grande amante di Federer e della Halep, Elisabetta non si pone obiettivi a livello di risultati, ma solo di crescita personale: «Voglio migliorarmi. Ho capito che per poter arrivare tra le top devo lavorare duramente. Saranno i risultati a dirmi se sono sulla strada giusta». Un 2018 partito benissimo, con una semifinale raggiunta all’Australian Open Jr e tanti ottimi risultati negli altri slam juniores. Ma la nota di merito maggiore è la convocazione con la nazionale italiana per la Fed Cup, dove Elisabetta ha esordito in doppio. «La cosa più importante — dice — è l’ottimo rapporto che ho avuto con le mie compagne sin da subito. Siamo un ottimo gruppo. E poi, poter lavorare con la Errani, che è stata numero 5 al mondo, è stato un onore per me e un’esperienza unica». Un mondo diverso rispetto al circuito juniores, dove la piccola tennista fermana ha cercato di studiare le sue compagne e rubare loro qualche segreto. Nonostante la giovane età, i momenti difficili ci sono stati nella carriera di Elisabetta. Nel 2016 è stata costretta a stare ferma un intero anno a causa di un problema alla schiena che poteva demoralizzarla, ma il suo carattere forte ha permesso di superare questo scoglio: «Ero triste perché non riuscivo a giocare, ma non ho mai pensato di smettere. Volevo guarire a tutti i costi e riprendere a fare la cosa che più mi piace al mondo, cioè giocare a tennis» […].


Djokovic e un 2018 da record. Torna in vetta a velocità super (Gazzetta del Mezzogiorno)

Novak Djokovic è il primo tennista nell’era del computer (dal 1973) a chiudere l’anno in vetta alla classifica Atp senza essere stato nei top 10 in quello precedente […]. I magnifici tre hanno chiuso ai primi tre posti del ranking per la 7/a volta e per la prima volta sono stati tutti e tre in vetta alla classifica nella stessa stagione. Rispetto al 2017 ci sono stati 5 cambiamenti nella top ten: i nomi nuovi sono Isner, Nishikori, Anderson, Del Potro e, appunto, Djokovic, che alla fine della passata stagione era n.12. Questi i magnifici dieci del ranking 2018: 1. Novak Djokovic: il 31enne ha chiuso la stagione in vetta al ranking per la quinta volta, allungando il dominio dei «Fab four» sul trono mondiale (2004-18). 2. Rafa Nadal: il 32enne maiorchino ha chiuso nella top ten per il 14mo anno di fila, al 2/o posto insieme a Federer dietro il recordman Jimmy Connors (16). 3. Roger Federer: «King Roger» è il più anziano a finire al n.3 del ranking: per lui è la 14ma volta sul podio (5 volte n.1, 6 volte n.2 e 3 volte n.3). 4. Alexander Zverev: il 21enne di Amburgo è il più giovane a finire per due stagioni consecutivi tra i primi quattro del ranking dai tempi di Djokovic (2007 e 2008), il primo tedesco dopo Becker (1994-95). 5. Juan Martin Del Potro: il 30enne argentino ha chiuso nella top ten per la prima volta dal 2013. 6. Kevin Anderson: il 32enne di Johannesburg è il tennista africano ad essere arrivato più in alto da quando esiste il ranking. 7. Marin Clic: il 30enne di Medugorje ha chiuso in top ten per la quarta volta in cinque anni. 8. Dominic Thiem: il 25enne austriaco ha eguagliato il connazionale Thomas Muster chiudendo la stagione nell’élie mondiale per il terzo anno di fila. 9. Kei Nishikori: terza volta in top ten per il 28enne di Shimane che ci era già riuscito nel 2014 e nel 2015. 10. John Isner: il 33enne è il più «anziano» statunitense a chiudere per la prima volta l’anno in top ten. Si ripartirà, come sempre, dal cemento australiano. Con Djokovic, evidentemente, a vestire i panni dell’uomo da battere. Ma con tanti avversari pronti a contrastarlo. Su tutti, Rafa Nadal […].


Storico Beinasco, è in finale scudetto (Barbara Masi, Stampa Torino)

Il Tennis Beinasco vola in finale nel campionato italiano a squadre di Serie A1 femminile per la prima volta nella sua storia […]. La finale di A1 è un sogno rincorso fin dall’inizio, ossia dal 2013, primo anno di militanza, poi perseguito con tenacia e lungimiranza attraverso una politica volta a una squadra presto affiancata da un’altra in A2, «nel tentativo di puntare ogni anno alla salvezza di una o alla promozione dell’altra», racconta Pierangelo Frigerio, direttore sportivo del circolo e consigliere nazionale FIT. Missione compiuta, cinque anni di A1, altrettanti di A2 (dove il Beinasco ha ancora una squadra in corsa per la promozione) e ora il sogno: «Ce lo godiamo fino all’ultimo — afferma il presidente Sergio Testa – e intanto pensiamo all’ultima sfida», al Palatagliate di Lucca dal 7 al 9 dicembre contro il T.C. Genova 1893, tricolore nel 2014 e il più assiduo finalista negli altri anni. Le condottiere Rebecca Sramkova, in campo nelle due giornate decisive, le colonne portanti Anastasia Grymalska e Federica Di Sarra nelle file ormai da molte stagioni, la torinese Giulia Gatto Monticone, che a ottobre col n. 202 WTA ha raggiunto il suo best ranking in carriera, e l’ottima esponente del vivaio Federica Rossi guidate negli ultimi due anni dal capitano Cristina Coletto […]. Eppure questo campionato necessita di qualche modifica, «per renderlo più attrattivo per il pubblico e un po’ meno costoso per i club — afferma Frigerio -. Beinasco, Stampa Sporting, Prato e Genova sono i capofila di alcune proposte che la FIT esaminerà il prossimo 21 dicembre: la riduzione delle giornate di gara per limitare i costi e avere più qualità attraverso una disponibilità più concentrata dei giocatori più forti, a fine anno ancora impegnati nell’attività individuale; l’abolizione della regola di schierare una giocatrice del vivaio almeno nel doppio di spareggio per renderlo più spettacolare; in concomitanza con il campionato, la regolamentazione dell’utilizzo degli atleti per gli appuntamenti agonistici decisi dalla FIT; l’ottimizzazione dei costi fra comunicazione e visibilità dell’evento».

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