I signori del tennis promuovono Torino: "È pronta alla sfida delle ATP Finals" (Semeraro). La lezione di Pilic su cosa è il talento (Rossi)

Rassegna stampa

I signori del tennis promuovono Torino: “È pronta alla sfida delle ATP Finals” (Semeraro). La lezione di Pilic su cosa è il talento (Rossi)

La rassegna stampa di mercoledì 12 dicembre 2018

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I signori del tennis promuovono Torino: “È pronta alla sfida delle ATP Finals” (Stefano Semeraro, La Stampa)

L’esame è stato sostenuto, la candidata era preparata, ora si attende l’esito. Lunedì e martedì una delegazione dell’Atp ha visitato Torino per «scoprire» la città e valutare impianti, logistica, accoglienza in vista dell’assegnazione delle Atp Finals, il torneo di fine anno fra gli 8 migliori giocatori del mondo che dal 2021, e per cinque anni, potrebbe lasciare Londra. Circa 40 città in tutto il mondo hanno manifestato interesse, sabato prossimo verrà annunciata la lista ristretta di 3-4 candidate finali in cui Torino punta a rientrare, per poi giocarsi le ultime carte in vista dell’assegnazione che avverrà a marzo. Le candidate, tra cui la stessa Londra, Tokyo, Singapore, Abu Dhabi che avrebbe messo sul piatto 70 milioni di dollari, e sicuramente un’altra capitale europea, sono agguerritissime. Ma Torino conta sulle sue armi e sul desiderio dell’Atp di trovare una sede europea e credibile al di là del puro conto economico. Il progetto torinese ruota attorno all’idea di una cittadella del tennis attorno al PalaAlpitour, sede degli incontri, con la players lounge dedicata ai giocatori all’interno delle piscine e il Circolo Stampa Sporting pronto a fornire i campi di allenamento. Russ Hutchins, braccio destro del Ceo dell’Atp Chris Kermode, il vice-presidente David Massey e il responsabile marketing George Ciz sono saliti sulla Mole, hanno incontrato Evelina Christillin al Museo Egizio, visitato lo Sporting e il PalaAlpitour, cenato lunedì sera con la sindaca Appendino. Ieri alla Nuvola Lavazza hanno incontrato dirigenti dell’azienda che nel tennis investe da anni: un segnale importante. Bocche cucite, ma sguardi interessati. «Torino ha fatto una gran bella figura», spiega Sergio Palmieri, il direttore degli Internazionali d’Italia che ha fatto da padrone di casa. «L’Atp non conosceva la città, ma è ripartita con una ottima impressione senza più dubbi riguardo agli impianti e all’offerta complessiva. Ora tocca a loro decidere». Il governo, rappresentato da Lorenzo Marzoli, uomo di fiducia di Giancarlo Giorgetti, ha ribadito il suo appoggio: «Gli eventi sportivi per noi sono molto importanti». «Torino in questi due giorni ha offerto il meglio», dichiara Diego Nepi Molineris, responsabile marketing del Coni, «molte realtà economiche a partire dalla Confindustria locale sono molto interessate, anche perché si tratta di un evento perfetto per mettere la città al centro del palcoscenico mondiale, visto che occuperebbe 5 anni con un indotto importante. Londra, certo, è una metropoli e può offrire un impianto straordinario come la 02 Arena, che però resta isolato. Torino offre tutta una città» […].


La lezione di Pilic su cosa è il talento (Massimo Rossi, Libero)

C’è un grande ex giocatore di tennis croato che si chiama Nikola (detto Nikki) Pilic. In uno sport individuale e individualista come il tennis, Nikki riuscì nell’impresa di trovare la solidarietà di ben 81 giocatori, su 128 iscritti al tabellone, che si ritirarono nientepopodimeno che dal torneo di Wimbledon per protestare contro l’ingiusta squalifica del loro collega da parte della federazione jugoslava. Correva l’anno 1973 e la Jugoslavia era ancora unita sotto il governo forte del maresciallo Tito, quindi non si scherzava per niente, nemmeno nello sport. Pilic è stato un ottimo giocatore, sei del mondo nel 1968, però è nel ruolo di coach che gli va riconosciuta una marcia in più, e non solo per essere stato il primo allenatore di Novak Djokovic, cui ha quindi dato l’impronta da numero uno del mondo, bensì e soprattutto per essere stato l’unico coach di Coppa Davis a vincere ben quattro insalatiere con due nazionali diverse: tre con la Germania (1988 – 1989 – 1993) e una con la Croazia (2005) a 66 anni suonati. Tutto questo preambolo per affrontare una domanda comune a molte discipline sportive: che cos’è il talento? Pilic, in occasione di un Simposio internazionale sul tennis di qualche anno fa, a questa domanda rispose senza esitazione: «Talento è fare quello che dice tuo allenatore». Fulminante. Parole che dovrebbero essere scolpite all’ingresso di qualunque scuola di sport, e che mi sono venute in mente quando, qualche sera fa, sono stato invitato alla serata intitolata “Il volo dei talenti”, una bellissima manifestazione organizzata tutti gli anni dal CUS Milano per premiare gli atleti che più si sono distinti a livello nazionale […].

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