Shot clock, ritiri e montepremi: nuove regole WTA

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Shot clock, ritiri e montepremi: nuove regole WTA

Non solo maternità e abbigliamento tra le modifiche. Cambiano anche le regole relative a “toilet break” e wild card. Occhio al cronometro e alle lucky loser

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Serena Williams - US Open 2018 (foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)
 

Tra le modifiche annunciate dalla WTA al regolamento 2019, abbiamo già illustrato quelle riguardanti il rientro dalla maternità e l’abbigliamento che hanno ricevuto impulso da Serena Williams; ne sono però previste altre e piuttosto significative.

SHOT CLOCK – Si comincia con il cronometro in campo, già sperimentato durante le US Open Series della scorsa estate nordamericana, che sarà dapprima obbligatorio nei soli tornei Premier per poi estendersi a tutto il circuito femminile dal 2020. Come già accaduto nei tornei dello Slam, il tempo massimo concesso fra due punti passa da 20 a 25 secondi. Sempre con lo scopo dichiarato di ridurre le pause e, di conseguenza, la durata dei match (a prescindere da quello che accade realmente), viene codificata la regola cosiddetta 1:5:1, vale a dire che le giocatrici avranno un minuto di tempo dal momento in cui entrano in campo per raggiungere l’arbitro nei pressi della rete per l’incontro pre-match e il sorteggio, cinque minuti di palleggio preliminare e un altro minuto per essere effettivamente pronte al gioco.

TOILET BREAK – Le interruzioni per andare in bagno o cambiare l’abbigliamento senza incorrere nel punteggio penalizzato passano da due a una. Restano valide le condizioni per ottenerle: esclusivamente a fine set per cambiarsi, preferibilmente (o, al limite, prima di iniziare il proprio turno di servizio) nel caso di toilet break.

RITIRI E MONTEPREMI – La regola è mutuata da quella adottata quest’anno dai major secondo la quale perdente fortunato e giocatore sostituito si dividono il montepremi, ma la WTA si è spinta oltre: con esclusione delle wild card, se una giocatrice presente in loco si ritira dal torneo fra l’inizio delle qualificazioni e il suo primo incontro, ha diritto al 100% del montepremi spettante a chi perde al primo turno. La ratio della norma è, da un lato, di preservare la salute delle giocatrici e, dall’altro, di evitare ritiri nel corso del match. A farne le spese è la lucky loser che diventa un po’ meno fortunata: se perde al primo turno, incamera solo il montepremi delle qualificazioni; se vince, ha diritto al montepremi corrispondente al turno raggiunto, detratto quello del primo turno. In pratica, per evitare un incontro poco professionale, non pagheranno un incontro a una tennista professionista. Ogni giocatrice potrà però beneficiare della regola al massimo per due tornei a stagione (non consecutivi) e non potrà disputare il doppio se si è ritirata dalla gara di singolare dello stesso evento.

WILD CARD – Alla giocatrice che vanta almeno dieci anni di carriera, potranno essere concesse tre wild card in aggiunta alle sei normalmente previste. Se dal prossimo anno una giocatrice dovrà partecipare ad almeno sei tornei perché la stagione sia conteggiata per l’anzianità, fino al 2018 è sufficiente che abbia preso parte a solo un torneo.

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