Contrattacco dei Tomic: "Porteremo Hewitt in tribunale"

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Contrattacco dei Tomic: “Porteremo Hewitt in tribunale”

L'(ex?) team di Coppa Davis australiano è al centro di una guerra verbale sempre più violenta. Il padre di Bernard Tomic ha risposto alle accuse del capitano sostenendo che sia stato lui a minacciare il figlio nel 2010

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Prosegue la soap opera un po’ squallida di Tennis Australia (o meglio della sua metà maschile: ha fatto bene Ashleigh Barty, incalzata da domande pruriginose, a far notare che tra le ragazze va tutto benone). Rischia anzi di farlo in tribunale, dove i Tomic hanno intenzione di trascinare Lleyton Hewitt con delle contro-accuse di aggressione, in una escalation di brutti episodi del passato.

Tutto era partito qualche giorno fa con le forti critiche di Bernard Tomic a Lleyton Hewitt, capitano del team aussie di Coppa Davis e reo di preferire il suo protetto Alex De Minaur a scapito degli altri giocatori, alle quali si era unito Nick Kyrgios con una Instagram story velenosa. Hewitt ha risposto svelando un retroscena davvero vergognoso: le minacce fisiche dirette da Tomic a lui e alla sua famiglia, durate oltre un anno e mezzo. Un episodio pessimo, ma non isolato: i rapporti personali tra Hewitt e i Tomic sono da sempre travagliati, un tira e molla incomprensibile di grandi litigate e brevi riappacificamenti occasionali.

Tomic non giocherà più con noi” ha stabilito in ogni caso Hewitt. La porta della nuova Davis si è definitivamente chiusa per i ribelli, anche se forse un’ultima mano a Kyrgios verrà tesa. Quella della polemica invece è ancora spalancata e ha appena entrare John Tomic, padre di Bernie e suo coach per lungo tempo, nonché personaggio altrettanto fumante (nel 2013 venne condannato a otto mesi di carcere per aver rotto il naso allo sparring partner del figlio). L’uomo, emigrato dalla Yugoslavia negli anni 80, sostiene ora che sia stato Hewitt a minacciare per primo Tomic jr., addirittura quando quest’ultimo era ancora minorenne.

I fatti risalirebbero a un tie di Coppa Davis del 2010, disputato a Melbourne contro il Taiwan. All’epoca Hewitt, ancora giocatore ma fermo per infortunio e costretto sulle stampelle, aveva utilizzato parole forti nei confronti di Tennis Australia e, stando alle parole di John Tomic allo Herald Sun, “qualcosa detto in televisione da Bernie non gli era piaciuto“. “Hewitt venne in camera di mio figlio, spinse fuori l’allora capitano John Fitzgerald e poi gli intimò: devi dirmi chi della federazione è contro di me“. Dopodiché lo avrebbe minacciato di fare in modo di non fargli giocare mai più in Davis nel caso in cui non avesse parlato.

Bernard era sotto shock” prosegue il padre, “non riuscì a dormire per tutta la notte“. Se tutto ciò fosse vero, si tratterebbe di un comportamento molto grave, reso ulteriormente stridente dal ruolo che oggi Hewitt ricopre. I Tomic adesso minacciano azioni legali, e proveranno a portare il due volte campione Slam in tribunale già la prossima settimana. “Dimostreremo che Bernard ha subìto un trauma, proveranno a proteggere Hewitt ma la verità verrà fuori davanti a un giudice“. Rimangono parole da prendere con le pinze: poche ore prima lo stesso John Tomic aveva utilizzato toni molto più concilianti…

Ammettendo che allo stato attuale delle cose il figlio non meritava la convocazione in Davis, a causa dello scarso impegno e per il basso ranking (si è presentato agli Australian Open da numero 88 ATP), John Tomic era parso sereno. La sua risposta alla cacciata del figlio dal team australiano era stata semplicemente che Hewitt “è un campione vero, un lavoratore e ha fatto la storia“, ma che “stavolta ha esagerato perché se Bernie migliora non sta a lui escluderlo“. Chissà se tra un paio di giorni si sveglierà di umore migliore e la denuncia verrà dimenticata, o se in mezzo a questo fumo aussie continuerà ad aumentare anche la roba che va arrosto.

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