Dopo esser stato per due anni all’interno della categoria WTA 125K, il torneo tailandese di Hua Hin sale di grado e passa allo status di International andando a prendere il posto del Taiwan Open. Questo leggero miglioramento comporta anche un innalzamento del livello di gioco e nonostante l’uscita ai quarti di finale di Garbine Muguruza, le due semifinali disputate hanno offerto un bello spettacolo.

Le prime a scendere in campo sono state l’australiana Ajla Tomljanovic, testa di serie n. 6, e Tamara Zidansek, numero 74 del mondo. La fidanzata di Nick Kyrgios ha proseguito il suo percorso immacolato in questo torneo continuando a vincere senza perdere un set (e oggi neanche il servizio), con una prestazione convincente tanto sul piano del gioco che su quello mentale. La numero 49 del mondo in entrambi i set è passata in vantaggio in apertura e da lì in poi non ha più concesso niente, potendo anche contare su una battuta molto solida e precisa. La 21enne slovena invece, ennesima giocatrice di buon livello della prolifica classe ’97, è riuscita a esprimere il suo gioco caratterizzato da improvvise accelerazioni e frequenti discese a rete solamente quando era troppo indietro nel punteggio, e questo le ha impedito di lottare per la vittoria.

La stessa Ajla, rispondendo a una domanda a fine partita, ha riconosciuto le doti della sua avversaria commentando scherzosamente: “Io potrei insegnarle qualcosa sul dritto e lei darmi qualche consiglio sulle volée“. Zidanek quindi, entrata in top 100 lo scorso anno, alla sua seconda semifinale WTA ha dovuto ancora rimandare l’appuntamento con la finale, mente l’australiana, a caccia del primo titolo in carriera, dimostra di trovarsi particolarmente a suo agio in Thailandia dove aveva raggiunto la sua prima finale nel febbraio 2015 a Pattaya (perdendo da Hantuchova).

Se la prima semifinale ha offerto un match dove gli scambi si mantenevano sui 3-4 colpi, con grande importanza riservata al colpo in uscita dal servizio, la seconda semifinale ha seguito tema differente. Sia la 18enne Dayana Yastremska che la 26enne Magda Linette hanno un gioco incentrato sulla grande solidità da fondo e le due hanno dato vita ad un lungo e intenso braccio di ferro. Ad interrompere le operazioni però ci ha pensato una pioggia del tutto imprevista, che sul 3-3 ha costretto giocatrici e pubblico a lasciare il campo per una mezz’oretta. Ricominciate le operazioni il leitmotiv non è cambiato e il coach della giovane ucraina, Olivier Jeunehomme, ha ribadito alla sua allieva la strategia da seguire: “Sii aggressiva ma non cercare subito il lungolinea, prima spingi verso il centro. Costruisciti il punto piuttosto che cercare il vincente”.

Yastremska ha eseguito alla perfezione e con il primo break del match ha fatto suo il primo set per 6-4. Sulla scia del parziale appena conquistato, l’ucraina ha iniziato a giocare a tutto braccio e la facilità con la quale è riuscita a mettere a segno vincenti è stata disarmante. Ancora una volta però è stata fatidica la chiacchierata con il suo coach francese: dopo aver ricevuto gli stessi consigli, Yastremska ha piazzato infatti un altro break, chiudendo al servizio per 6-3 senza tremare minimamente. Si appresta dunque a disputare la sua seconda finale in carriera dopo il titolo vinto ad Hong Kong nel 2018. L’unico precedente con Tomljanovic è andato a suo favore lo scorso ottobre a Pechino.

Risultati:

[6] A. Tomljanovic b. T. Zidansek 6-4 6-1
[8] D. Yastremska b. M. Linette 6-4 6-3

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