Ecco Flavio Cobolli, tennista calciatore (Giochi). Appendino vuole le Finals ma la Lega tratta pure sul tennis (Vendemiale)

Rassegna stampa

Ecco Flavio Cobolli, tennista calciatore (Giochi). Appendino vuole le Finals ma la Lega tratta pure sul tennis (Vendemiale)

La rassegna stampa di giovedì 7 febbraio 2019

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Ecco Flavio Cobolli, tennista calciatore (Francesco Giochi, Tempo)

«Mi ispiro a Novak Djokovic e a Daniele De Rossi, i miei punti di riferimento nello sport e nella vita». Una scelta difficile, la Roma nel cuore e un sogno chiamato Roland Garros. La storia di Flavio Cobolli, recente vincitore dell’importante torneo under 18 di Cuenca, è sempre stata divisa tra calcio e tennis. Terzino destro delle giovanili giallorosse e talento della racchetta, Flavio ha praticato con successo entrambi gli sport sino ai 13 anni, quando ha dovuto prendere la più ardua delle decisioni. «Non avevo mai visto, in tanti anni, un ragazzo così promettente che rinunciasse al calcio per un altro sport». Parola di Bruno Conti, che ha sempre seguito con affetto il percorso del classe 2002 romano e romanista. «Ho scelto il tennis perché amo le sfide – spiega Flavio – e diventare un professionista Atp è molto più complicato. Amo il calcio e lo amerò sempre, ma seguirò la Roma solamente da tifoso, perché il mio futuro è ormai nel tennis». Cresciuto al Tc Parioli, Flavio si è trasferito da pochi mesi alla Rome Tennis Academy, nuovo impianto all’avanguardia in zona Bel Poggio, dove si allena con il padre ed ex professionista Stefano Cobolli (numero 236 del mondo nel 2003) […] In realtà, stagione dopo stagione, le priorità di Flavio sono cambiate. «Da bambino mi piaceva di più guardare il tennis e giocare a pallone – racconta Cobolli jr -, oggi invece è il contrario. Il mio idolo calcistico è sempre stato Daniele De Rossi: guardavo tutti i giorni i suoi video ed è ogni anno il capitano della mia squadra di fantacalcio. Nel tennis? Non ho dubbi nel dire Djokovic, il più forte di tutti. Prima di entrare in campo mi carico guardando i suoi match in rete e cerco di ispirarmi a lui». In Ecuador è andata in scena una storia da romanzo, un viaggio padre e figlio vissuto tra rimonte, scaramanzie e promesse mantenute. La programmazione prevedeva quattro tornei di fila in Sudamerica, tra spostamenti complicati e decine di ore di volo, tanto che Flavio ha chiesto al padre se, qualora avesse vinto il secondo torneo, sarebbero potuti rientrare prima in Italia. E così è andata. Dopo il match point in finale sullo statunitense Dali Blanch Flavio ha urlato «Torno a Roma!». Tra un rito scaramantico e l’altro, Flavio Cobolli ha così conquistato il suo primo titolo under 18, seguendo le orme del suo amico Lorenzo Musetti, recente trionfatore agli Australian Open Junior («Ci siamo allenati insieme in Academy prima che partisse per Melbourne, devo avergli portato fortuna»). «I miei rituali? Mangiavo sempre lo stesso menu a pranzo e cena (riso, pollo e cereali), arrivavo in campo con quattro racchette appena incordate e, ogni giorno, partivamo dall’hotel alle 8.30 per rientrare alle 20.30 precise». Flavio Cobolli ha compiuto in Ecuador un piccolo passo verso il suo sogno ma per arrivare nel tennis professionistico servirà tempo e una grande forza mentale […]


Appendino vuole le Finals ma la Lega tratta pure sul tennis (Lorenzo Vendemiale, Il Fatto Quotidiano)

Gli 8 migliori giocatori di tennis al mondo che si sfidano nel torneo di fine stagione, a Torino: il sogno delle Atp Finals rischia però di sfumare sul più bello. L’Italia si è candidata e pare in vantaggio sulle avversarie (si decide a marzo), ma per vincere servono 78 milioni di euro. Il governo deve firmare una lettera, proprio come per le Olimpiadi, ma a 10 giorni dalla scadenza non l’ha fatto: la Lega chiede qualcosa in cambio per aiutare la città della M5S, Chiara Appendino. Il parallelo con i Giochi 2026 non è casuale: ci sono tante analogie e qualche differenza. Stavolta la garanzia non è solo formale, senza oneri per lo Stato (come preteso dal M5s per Milano-Cortina). In questo caso i soldi il governo dovrà metterceli (anche se non si tratta di un buco nero come per i cinque cerchi, c’è una cifra precisa): l’Atp chiede 18 milioni per il primo anno, 15 milioni peri quattro successivi. Il problema è che la FederTennis non può permettersi queste cifre: con un fatturato di 22 milioni (al netto degli Internazionali) rischierebbe di fallire. La Fit sarà nel comitato con Comune e a Coni Servizi (anzi, Sport e salute). Per i fondi serve il governo. Sembrava una formalità dopo l’annuncio a novembre ma il termine scade il 15 febbraio e la garanzia ancora non c’è: non per tutti i 5 anni almeno, solo i primi 3 (non basta). Il ritardo rischia di diventare oggetto di scontro oggi in Consiglio dei ministri, tra la Lega che frena e il M5S che spinge […]

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