Giorgi non fa il miracolo (Cocchi). Fed Cup sempre più giù (Piccardi). Italia rimandata (Frasca)

Rassegna stampa

Giorgi non fa il miracolo (Cocchi). Fed Cup sempre più giù (Piccardi). Italia rimandata (Frasca)

La rassegna stampa di lunedì 11 febbraio 2019

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La Giorgi non fa il miracolo. Le azzurre rischiano la C (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Miracoli non se ne fanno. L’Italdonne esce sconfitta 3-1 dalla sfida con la Svizzera e si ritroverà, ad aprile, a combattere per non uscire dal World Group II e precipitare nel girone dantesco dei Gruppi zonali, in pratica la serie C.

TENSIONE – Il rientro in squadra della Giorgi a distanza di tre anni non ha fatto la differenza. Camila, la più alta in ranking (28) di tutte e due le squadre, su una superficie a lei congeniale non è riuscita a portare a casa nemmeno un punto. La sconfitta fa parte del gioco, ma forse da una giocatrice esperta e in forma, come ha dimostrato agli ultimi Australian Open, ci si aspettava qualcosa in più. «Non ho giocato il mio miglior tennis» è stata la spiegazione lapalissiana della marchigiana che, dopo aver malamente buttato via il match della prima giornata contro la Golubic, non è riuscita a fare l’impresa di piegare la Bencic e tenerci in vita. Le è mancato il cuore, quello che ti permette di cambiare le carte in tavola quando il gioco si fa duro. (…).

AL LAVORO Domani conosceremo l’avversaria dello spareggio per restare nel World Group II, e le notizie non sono confortanti. La sorte deciderà se affronteremo Russia o Slovacchia in trasferta oppure Olanda o Giappone con cui si sorteggerà la sede. (…) Nel fine settimana di Pasqua, quando è in programma il playout, si potrà anche contare su una Sara Errani con qualche match in più nelle gambe: «Il ritorno di Sara è una grande notizia — chiosa la Garbin — perché dà una grande mano a me e alle più giovani». Da adesso non si può più sbagliare.


Fed Cup sempre più giù. La Giorgi non è leader e dietro manca il ricambio (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)

Sic transit gloria tennis. L’Italia capace di conquistare quattro trofei dal 2006 al 2013 giocherà il 20-21 aprile (contro Giappone, Olanda, Russia o Slovacchia) uno scivolosissimo spareggio per non retrocedere dalla serie B della Federation Cup. E se non è giusto paragonare questa squadra alla generazione di fenomene in pensione (Schiavone, Pennetta, Vinci) non è sbagliato sottolineare che il ritorno in squadra di Sara Errani (squalifica per doping smaltita), ieri mascotte e oggi veterana, e Camila Giorgi (lite con la Federtennis ricomposta) non ha portato quel cambio di marcia che la c.t. Tathiana Garbin si aspettava (…).

Contro la Svizzera di Bencic (n. 45) e Golubic (n. 101 che ha giocato un tennis ben oltre la sua classifica), sul veloce a casa loro, non era dall’inizio una passeggiata di salute. Ma qualcosa in più dalla Giorgi, numero uno d’Italia e n. 28 del mondo, era lecito attendersi. Camila nel primo singolare ha buttato al vento una marea di occasioni (vinceva 4-1 nel primo set, aveva recuperato fino a 5-4 nel terzo), come è abitudine del suo gioco «o la va o la spacca», però a Biel non è scesa in campo per se stessa, c’era una squadra a cui rendere conto della fretta assassina con cui si è avventata su ogni palla. Qualche grammo di egoismo in meno e ascolto in piu (dei saggi consigli della Garbin, incolpevole davanti allo scempio) non sarebbero guastati (…).


Italia rimandata, non basta la Fed  (Guido Frasca, Il Messaggero Sport)

Un weekend amaro per l’Italia di Fed Cup. Il risultato condanna le azzurre: 3-1 per la Svizzera sul veloce indoor di Biel (…) Se la sconfitta di Sara Errani, al rientro dopo i 10 mesi di squalifica per il caso letrozolo, contro Belinda Bencic era prevedibile, ci si aspettava che Camila Giorgi potesse farcela contro Viktorija Golubic, n.101 del ranking (…). Il punto decisivo lo ha conquistato ieri la Bencic, ex bambina prodigio investita del pesante ruolo di erede di Martina Hingis. La 21enne di Flawil non ha lasciato scampo alla Giorgi: 6-2 6-4. «Camila doveva vincere sabato contro la Golubic – sottolinea il capitano azzurro Tathiana Garbin – con quel punto saremmo rimaste in corsa. Di occasioni ne ha avute, ma ha pagato la tensione”. (…).  Contro la Bencic ha giocato un po’ meglio, nel secondo parziale ha avuto qualche chance per rientrare, ma l’avversaria è stata più forte».

DOMANI DA COSTRUIRE L’unico punto per le azzurre è arrivato dal doppio, seppur a risultato acquisito. La Errani e Martina Trevisan hanno battuto per 7-6 (5) 3-6-10-5 Timea Bacsinszky e Stefanie Voegele. «È stato importante vincerlo perché mi dà spunti per il futuro – aggiunge la Garbin – questa è una squadra in costruzione, un mix di esperienza e gioventù. Non smetteremo di lavorare e lottare per migliorare». Di lavoro ce n’è tanto da fare: le varie Trevisan, Paolini, Chiesa, devono dimostrare di poter competere ad alti livelli. E la squadra non può prescindere dalla Errani, rappresentante di un nucleo storico capace di conquistare quattro Fed Cup. L’ultimo trionfo nel 2013, ma sembra lontano anni luce. «La presenza di Sara è fondamentale – conferma il capitano azzurro – le ragazze più giovani hanno in lei un punto di riferimento, un modello da seguire“.  SARA PUNTO FERMO Almeno è finito l’incubo della 31enne romagnola. «Finalmente posso tornare alla vita di prima, fatta di viaggi, tornei, allenamenti. In questi mesi mi è mancato quello che più mi piace e per cui ho sempre lavorato, mi è mancata l’adrenalina delle partite. Aspettavo questo momento da troppo tempo». Nel fine settimana giocherà le qualificazioni a Dubai, poi volerà a Indian Wells. «Ho solo voglia di tornare a giocare e fare del mio meglio ogni giorno e in ogni match». Ci sarà bisogno della miglior Errani a Pasqua (20 e 21 aprile), quando l’Italia giocherà lo spareggio per la permanenza nel World Group II. Non sarà testa di serie e l’avversaria uscirà dal quartetto composto da Olanda, Giappone, Russia e Slovacchia. (…)

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