Djokovic: "Ho dubitato di me, salvato da Jelena" (Ramazzotti). Giorgetti: "I soldi per le ATP non ci sono. Il territorio deve fare la sua parte" (Ricci). Costi-benefici anche sul tennis. La Lega: paghino pure i privati (Ricca)

Rassegna stampa

Djokovic: “Ho dubitato di me, salvato da Jelena” (Ramazzotti). Giorgetti: “I soldi per le ATP non ci sono. Il territorio deve fare la sua parte” (Ricci). Costi-benefici anche sul tennis. La Lega: paghino pure i privati (Ricca)

La rassegna stampa di martedì 19 febbraio 2019

Pubblicato

il

Djokovic: “Ho dubitato di me, salvato da Jelena” (Andrea Ramazzotti, Corriere dello Sport)

Elegantissimo come in campo e pronto per nuove sfide. Con il suo smoking nero e accompagnato dalla bellissima moglie Jelena, che sul red carpet si è scattata un selfie insieme a Boris Becker e al marito (al quale ha stampato il suo rossetto sulle labbra con un bacio), ieri Novak Djokovic ha catalizzato su di sé gli sguardi di tanti campioni del mondo dello sport presenti al Laureus World Sports Awards e si è preso per la quarta volta il premio come miglior sportivo dell’anno. Una soddisfazione speciale per lui che alla fine del 2017 ha dovuto fare i conti con un problema a un gomito che lo ha tenuto fuori sei mesi. «Lo scorso anno per me è stato eccezionale – ha ammesso – perché dopo l’intervento chirurgico, ho vinto Wimbledon e gli US Open. E all’inizio del 2019 ho trionfato di nuovo agli Australian Open… Questi successi li ricorderò per sempre come frutto dei sacrifici che ho fatto per tornare al massimo». Il suo percorso non è stato facile e lo ha raccontato davanti a una platea che lo ha ascoltato in silenzio. Adesso, dopo la netta vittoria in tre set contro Nadal a Melbourne a fine gennaio, è ancora più numero 1 del mondo ed è intenzionato a rimanere in questa posizione. Perché Nole, nonostante il passare degli anni (a maggio saranno 32), si sente più forte di prima e paradossalmente l’ultimo grave infortunio lo ha reso ancora più convinto delle sue possibilità. «Negli ultimi tre anni, dopo la vittoria al Roland Garros del 2016, ho imparato tante lezioni. Volevo quell’obiettivo, vincere tutti e quattro gli Slam, e quando l’ho raggiunto mi sono sentito sollevato, ma non realizzato. Poi c’è stato questo periodo che non è stato facile, ma nella vita succede così a volte: il risultato che ottieni è niente senza il viaggio che fai per raggiungerlo. Adesso ho vinto altri tre tornei dello Slam, ma non tutto è stato facile e quando ero infortunato tante volte mi sono chiesto se sarei tonato. Ero impaziente di uscire da quel tunnel e tante cose sono state complicate». «Ho avuto la fortuna di avere accanto mia moglie – ha proseguito Nole – che mi ha dato la forza per fronteggiare le avversità e con il suo supporto mi ha permesso di sconfiggere i dubbi e dilemmi che uno sportivo può avere quando ha problemi fisici o quando sta cercando se stesso. C’è stato un momento in cui non riuscivo più a trovare un motivo per giocare a tennis: non mi divertivo più e dubitavo che valesse la pena di sopportare il dolore e la fatica privando per giunta la famiglia del mio tempo. Il sacrificio che sopportavo era diventato superiore al divertimento che provavo. Ho seriamente dubitato di andare avanti con il tennis perché la mia vita non aveva più equilibrio e avevo bisogno di capire quello che volevo davvero. È stato allora che lei mi ha fatto sentire la sua vicinanza e ne sono uscito. Adesso eccomi qua, ma il merito di quello che ho vinto dopo l’infortunio è più suo che mio. Quando affronti avversità o sfide, devi guardare dentro di te dove ci sono le risposte. Non lo avevo mai capito, ma per fortuna l’ho fatto recentemente. È lì che ho trovato la forza per uscirne e andare avanti lavorando su me stesso» […]


Giorgetti: “I soldi per le ATP non ci sono. Il territorio deve fare la sua parte” (Giulia Ricci, Corriere Torino)

«Il governo non fare da solo, quei soldi non ci sono, il territorio deve fare la sua parte». Il sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti pensa che se Torino e le sue imprese desiderano così tanto le Atp Finals di tennis dovrebbero trovarsi le risorse «da soli». Perché il capoluogo piemontese possa candidarsi, infatti, serve una garanzia finanziaria: 78 milioni di euro, 18 per il primo anno e 15 per i quattro successivi dell’evento, dal 2021 al 2025. La promessa di una fidejussione da parte del governo sarebbe dovuta arrivare entro venerdì sera a mezzanotte, ma l’associazione anglosassone ha concesso a tutti i Paesi candidati altri dieci giorni di tempo. Il sogno «riparatore» dopo lo schiaffo olimpico è diventato, però, una questione politica e di battibecchi tra gli alleati: da una parte il Movimento 5 Stelle, che sta lottando nella persona del sottosegretario Simone Valente per dare una seconda chance a Torino; dall’altra la Lega, che sembra non riuscire a mandare giù il mancato sostegno economico alla candidatura a cinque cerchi di Milano-Cortina. Così, giovedì sera, la discussione tra Valente e Giorgetti prima, durante e dopo il Consiglio dei ministri si è conclusa con un nulla di fatto, nonostante la garanzia fosse stata promessa dall’esecutivo «nel mese di novembre», come sottolineato più volte dalla sindaca Chiara Appendino. Venerdì è poi andata in scena la lunga giornata di pressing della prima cittadina, che sul grande torneo dei maestri di tennis ci sta mettendo anima e corpo, un po’, probabilmente, per farsi perdonare dal territorio di aver perso il bis delle Olimpiadi invernali. Quel giorno il premier Giuseppe Conte le ha dato una risposta secca: «Troppo tardi, avresti dovuto pensarci prima». Ora il tempo per rimediare, però, c’è. Il presidente di Federtennis Angelo Binaghi ha mandato una lettera ad Atp chiedendo una proroga e l’ha ottenuta. La proposta di una legge parlamentare per stanziare quei 78 milioni fatta dal capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, non sarà però sufficiente come garanzia: serve una mossa del governo. E Giorgetti ribadisce che quei soldi, a Roma, non ci sono: «Vorremmo dare un supporto per le finali Atp di tennis di Torino. Ora come ora mancano 80 milioni di euro. Si può fare solo se si creano sinergie con il territorio. Non può essere fatto solo con il supporto pubblico». Il sottosegretario leghista rilancia così la palla a tutti quegli imprenditori piemontesi che in questi giorni hanno attaccato il governo giallo-verde per il mancato appoggio alla candidatura […]


Grom: “È una grande opportunità, perché non dovremmo investire anche noi privati?” (Giorgia Mecca, Corriere Torino)

La partita non è ancora finita. Per continuare a giocarla, però, Torino ha bisogno di supporto economico da parte degli imprenditori locali. Lo ha detto ieri a Milano il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti […] Federico Grom, cofondatore insieme a Guido Martinetti di Grom, l’azienda che produce e vende gelati artigianali in tutto il mondo, l’anno scorso ha deciso di diventare sponsor del Roland Garros di Parigi, uno dei quattro tornei del Grande Slam di tennis. Grom è presente all’interno degli Open di Francia con un negozio e molta visibilità nei pannelli pubblicitari (come l’altra torinese Lavazza, che è anche fornitore ufficiale di caffè in tutti e quattro i tornei dello Slam). «Un investimento importante e ragionato di cui non ci siamo pentiti, e anzi, ne siamo orgogliosi», dice Federico Grom. Sarete sponsor a Parigi anche nel me? «Sì, per il momento il nostro accordo prevede la nostra presenza al Roland Garros per tre anni, fino al 2021». Per portare il tennis a Torino mancano le garanzie economiche, Giorgetti sostiene che non bastino i finanziamenti pubblici, anche i privati devono contribuire economicamente. «Ancora una volta si rischia di fare le nozze con i fichi secchi. Non si può proporre la propria candidatura senza la certezza di avere i soldi per portarla avanti e poi come extrema ratio ricorrere ai privati. Questo si chiama fare marketing sulle spalle degli imprenditori». Dopo Parigi, lei investirebbe anche nel tennis torinese? «La prima risposta che mi viene in mente è “perché no?”. La mia proposta è quella di sederci tutti intorno a un tavolo e fare un piano, ma farlo seriamente, analizzando a priori i costi e i benefici di un investimento su uno dei più grandi eventi sportivi al mondo. C’è bisogno di serietà da parte degli imprenditori e di volontà anche economica da parte della politica. Potenzialmente è un bel progetto e una grandissima opportunità per la nostra città». Ma… ? «Esiste un rischio imprenditoriale, e questo è normale in ogni operazione di questo tipo. Abbiamo capito che c’è la necessità di mettere dei soldi sulle Atp Finals, però bisognerebbe anche capire che da parte di noi privati c’è un’altra necessità, ovverò quella di avere un guadagno economico. Altrimenti non saremmo imprenditori, ma benefattori» […]


Costi-benefici anche sul tennis. La Lega: paghino pure i privati (Jacopo Ricca, Repubblica Torino)

Le prime crepe sul fronte del governo si sono aperte ieri. Non è ancora la soluzione definitiva auspicata dalla sindaca Chiara Appendino per portare le Atp Finals a Torino, ma le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti sono il primo segno di un cambio d’indirizzo anche sul fronte leghista. «Vorremmo come governo dare un supporto per le finali Atp di tennis di Torino» ha detto ieri. Non un impegno definitivo sui 78 milioni di euro di garanzie richieste dall’Atp e che, grazie a una proroga, dovranno arrivare entro fine mese, ma una strada che, seppur in salita, ora è tracciata: «Ora come ora mancano 80 milioni di euro — spiega Giorgetti — Si può fare solo tramite sinergie con il territorio, non solo col supporto pubblico». L’idea, che però può concretizzarsi solo con un intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è che si arrivi a un impegno del governo, ma con garanzie anche da Regione, Città di Torino e soprattutto imprenditori interessati. Per arrivarci sarà necessario però mettere d’accordo 5 Stelle e Lega. «La partita non è chiusa — diceva domenica Appendino — Ci siamo spesi in ogni modo possibile per trovare una soluzione che permettesse una proroga». Ora si deve fare il passo ulteriore e per questo gli organizzatori, Appendino in testa, sono al lavoro per elaborare uno studio che spieghi come le Atp Finals a Torino siano un evento economicamente sostenibile e come l’impegno di 78 milioni di euro sarebbe largamente coperto, una volta ottenuta l’assegnazione del torneo, con i ritorni economici che, già elevati nelle edizioni londinesi, sarebbero in proporzione superiori in una città come Torino. Il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, dopo aver scritto ad Atp e aver ottenuto la proroga sta lavorando sotto traccia per spostare l’ago della bilancia nel governo e far capire come il torneo, il più importante dopo i 4 Slam, darebbe un impulso enorme anche al movimento sportivo […] Il via libera, se mai arriverà, potrebbe però non bastare. Una delle teorie è che Atp, dopo i tentennamenti, voglia tornare a investire su Londra, ma abbia preferito mantenere ancora in corsa tutte le città, soprattutto le europee, per avere una posizione di forza nella trattativa per restare alla 02 Arena.


Mancano 17 milioni. ATP Finals, il governo ora vuole fondi privati (Andrea Rossi, Stampa Torino)

Servono almeno 15 milioni. Forse 17. Vanno cercati tra sponsor e aziende e servono in meno di due settimane, sempre che gli altri attori di questa surreale partita – governo ed enti locali – rispettino gli accordi. Cosa finora disattesa almeno da Roma. Il dossier sulle Atp Finals di tennis, il torneo tra gli otto migliori giocatori al mondo, è nelle mani del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ma le nubi su Torino incombono. Lo strumento individuato per sbloccare la candidatura è un decreto della presidenza del Consiglio, l’unica soluzione in grado di rispettare i quindici giorni accordati da Atp per fornire le garanzie finanziarie. Servono 78 milioni per ospitare l’evento tra il 2021 e il 2025 ma soprattutto bisogna superare gli spigoli ormai quotidiani tra i due azionisti di governo: il Movimento 5 Stelle, che vuole aiutare Torino, e la Lega, che di certo non è ostile alle Atp Finals ma sembra voler mettere in difficoltà l’alleato. La prova l’ha fornita ieri il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, che ha la delega allo Sport e finora ha gestito il dossier assicurando lo scorso novembre che il governo avrebbe stanziato tutti i fondi necessari. Da qualche giorno la sua posizione sembra cambiata. In un primo momento ha spiegato che serviva un passaggio parlamentare per trovare le coperture finanziarie. Ieri ha introdotto un nuovo argomento, annunciando di fatto che le coperture pubbliche non ci sono: «Come governo vorremmo dare un supporto. Ora come ora mancano 80 milioni. Si può fare solo se si creano sinergie con il territorio, non solo con il supporto pubblico». Esattamente quel che dicevano i Cinque Stelle sulle Olimpiadi invernali. Servono quindi fondi privati. E subito, perché entro la fine della prossima settimana l’Italia deve fornire le garanzie economiche. In realtà Giorgetti esplicita ciò che da settimane va dicendo: il governo (sponda leghista, ma in questo caso il dossier è di sua stretta competenza) è disposto a farsi carico dei tre quinti della spesa, poco più di 45 milioni in cinque anni. Ne mancano oltre 30 e, stando ai vecchi accordi, Comune e Regione si sono detti disposti a investirne, sempre nei cinque anni, 12-15. Il resto – tra 15 e 17 milioni – toccherebbe ai privati. E non è poco, soprattutto se sono soldi da trovare in meno di quindici giorni e al momento non è stata convocata nemmeno una riunione sul tema […]

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement