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Al femminile

Belinda Bencic, tre anni dopo

Una delle maggiori promesse del tennis degli ultimi anni è finalmente tornata ai vertici a Dubai. E lo ha fatto con una vittoria da record

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Belinda Bencic - WTA Dubai 2019
 

E ora cosa accadrà a Bencic? Dopo la lunga assenza ad alti livelli, è presto per dire se Belinda sarà in grado di giocare stabilmente come a Dubai, oppure no. Va anche ricordato che la scorsa settimana tutto è andato per il verso giusto: penso ai sei match point annullati negli ottavi di finale contro Sabalenka o a quando Svitolina è andata a servire per il match in semifinale senza riuscire a chiudere.

Quella di Dubai 2019 è stata la miglior Bencic? Secondo me no, la tennista che aveva vinto in Canada nel 2015, fra l’altro sconfiggendo Serena Williams (che avrebbe mancato il Grande Slam qualche settimana dopo, battuta da Roberta Vinci a New York) a mio avviso giocava meglio, almeno per alcuni aspetti. E penso che complessivamente le avversarie sconfitte a Toronto fossero ostacoli più difficili, in condizioni di forma superiori.

Ciò che manca rispetto ad allora è soprattutto la capacità di verticalizzare, di utilizzare il campo in ogni modo possibile. A Dubai nello scambio da fondo Belinda ha di nuovo mostrato la sua eccezionale abilità nel togliere il tempo all’avversaria, anticipando i colpi; ma non è stata ugualmente pronta quando si trattava di consolidare il vantaggio costruito con i colpi al rimbalzo, chiudendo di volo. Quasi mai ha saputo effettuare la transizione a rete, e questo in alcune occasioni l’ha obbligata a vincere il punto più volte (se non addirittura a perderlo), di fronte alle avversarie più efficaci nel contenimento.

Per esempio in questo scambio contro Simona Halep è evidente la titubanza a muoversi in avanti: grazie a un incisivo dritto inside-out in risposta e a un secondo dritto incrociato che le permette di mettere ampiamente i piedi nel campo, ci sarebbe l’opportunità di spingersi a rete. E invece Belinda opta per quattro frettolosi passetti indietro, tornando alla linea di fondo, e quindi non sfruttando il vantaggio costruito con il primo dritto a uscire. Vincerà ugualmente il punto, ma quasi ripartendo da zero:

Non che Belinda sia mai stata una giocatrice da serve&volley, ma eccola più decisa nel 2015, sempre contro Simona Halep:

Questa differenza significa probabilmente avere ancora qualche incertezza nel valutare le scelte di gioco più rischiose; ed è anche comprensibile, perché se si scende a rete nel modo sbagliato contro Halep si finisce per essere inesorabilmente passate.

Molti aspetti del torneo di Bencic della scorsa settimana sono stati però estremamente positivi. Abbiamo rivisto, efficace al 100%, il suo magnifico rovescio: tanto fluido quanto incisivo; per qualità complessiva molto vicino a quello della connazionale Bacsinszky. E anche il dritto ha funzionato piuttosto bene: certo, rimane un colpo un po’ più macchinoso e falloso rispetto al rovescio, ma è sempre stato così, anche quando Bencic era in Top 10 da teenager. Insomma i colpi-base ci sono, di nuovo solidi ed efficaci. Vedremo se torneranno anche la continuità e la convinzione della sua stagione migliore, quella vissuta fra i 18 e i 19 anni. In fondo Belinda compirà 22 anni fra due settimane e ha ancora tutta una vita (anche tennistica) davanti.

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