dal nostro inviato a Dubai
Federer centra la cinquantesima vittoria della carriera a Dubai (a fronte di sole sei sconfitte) e per l’undicesima volta arriva ai quarti nel torneo della città dove molte volte in questi anni si è allenato nella off-season. I tifosi dello svizzero possono sorridere e non solo per il successo: il Federer visto in campo contro Verdasco ha offerto una prestazione nettamente migliore di quella di due giorni fa. “Credo di aver giocato meglio tutte le partite in Australia. Non direi che sia la mia miglior partita del 2019, ma sono contento dei miglioramenti fatti rispetto a lunedì”, ha risposto alla nostra domanda nella conferenza stampa. Il venti volte campione Slam, forse un pizzico fortunato nel rush finale del terzo set, ha giocato con maggiore continuità rispetto al primo turno, senza avere lunghe pause, apparendo in buona forma fisica e quasi sempre centrato sulla palla.
Roger, dunque, arriva ai quarti sconfiggendo il secondo over 35 – e al contempo top 40 nel ranking – affrontato nel suo cammino in questa edizione del torneo. Dopo aver eliminato lunedì Kohlschreiber, Roger supera Verdasco. Così come il tedesco, il tennista di Madrid non lo aveva mai sconfitto nelle precedenti sei volte (tre sul cemento all’aperto) in cui lo aveva affrontato, portando a casa solo uno dei quattordici set giocati tra di loro.
Fa molto più caldo rispetto alle precedenti due sere del torneo maschile e il vento è quasi assente: una classica serata estiva fa da contorno alla partita. Il pubblico come al solito diserta o quasi le altre partite del torneo, ma accorre in massa quando gioca lo svizzero, pronto ad adorarlo come avviene del resto in tutto il mondo. Federer riesce subito a mettere la partita sui binari che preferisce, quelli dell’alta velocità. Riesce così a imbastire scambi corti e brevi, per esaltare il suo talento e scongiurare inutili ed evitabili fatiche. In tal modo dopo cinque minuti siamo già sul 2-1 e nel quarto game, complice Verdasco (clamoroso doppio fallo sulla palla break, fatto scentrando la palla al momento della battuta e mandandola fuori dal rettangolo di gioco), incamera il break che segna l’esito del primo set.
Il servizio di Federer funziona alla grande (3 ace, 83% di punti vinti con la prima, 71% con la seconda, cinque punti totali concessi) e così, il primo set è incamerato molto velocemente, senza affaticarsi ed elargendo diversi punti di qualità, per la gioia del pubblico. Il 6-3 arriva grazie a un servizio vincente, dopo appena ventisette minuti.
Come accaduto lunedì contro Kohlschreiber, Federer, che stavolta non sfrutta una palla break nel gioco iniziale del nuovo parziale, si fa brekkare nel suo primo turno di servizio nel secondo set. Ma se in quel caso i suoi demeriti erano stati ben evidenti, oggi, seppure il campione svizzero sia protagonista di qualche gratuito di troppo, non vanno sottovalutati i meriti di Verdasco, entrato finalmente in partita. Con i piedi dentro al campo, il madrileno riesce a imprimere molta potenza e profondità ai suoi colpi, giocando un buonissimo tennis. Il pubblico si diverte: c’è partita ed è anche di buon livello. A fine set, nel corso del cambio palla, la folla ringrazia i giocatori con una ‘ola’ collettiva. Verdasco, intanto, concede pochissimo quando è al servizio: solo cinque punti complessivi nel secondo set, che permettono allo spagnolo di portare, sessantuno minuti dopo l’inizio della partita, il match al terzo grazie a un servizio vincente sul set point.
Il madrileno a questo punto non fa l’errore commesso da Kohlschreiber lunedì scorso: non si rilassa nemmeno un secondo per il parziale vinto e crede nell’impresa prestigiosa di riuscire finalmente a sconfiggere l’unico Fab 4 che gli manca. Il terzo gioco dell’ultimo set è bellissimo: ci sono scambi spettacolari e grande equilibrio. Verdasco guadagna una pesantissima palla break, ma Federer è bravissimo a salvarsi con un ace. Roger non gioca male, sebbene manifesti eccessive difficoltà nella risposta, soprattutto con quella di rovescio. Gli altri giochi scorrono molto veloci, senza preoccupazioni per chi è alla battuta. Si arriva all’ottavo game, nel quale un paio di dritti errati di Verdasco e un clamoroso nastro ‘svizzero’ (sul 30-30), regalano la palla break a Roger, la prima dopo quella avuta nel gioco iniziale del secondo set.
Al termine di uno scambio prolungato e emozionante, Roger chiude il punto in prossimità della rete, consentendosi di andare a servire per il match. Un’occasione che il campione svizzero non si fa sfuggire: dopo 70 minuti di partita, guadagna l’accesso ai quarti, dove domani affronterà Marton Fucsovics alle ore 16 italiane. Un solo precedente, giocato agli Australian Open 2018, con lo svizzero vincitore per tre set a zero.
Le sconfitte di Nishikori e Bautista Agut
Risultati:
H. Hurkacz b. [1] K. Nishikori 7-5 5-7 6-2
N. Basilashvili b. R. Bautista Agut 6-7(2) 6-4 6-3
[Q] R. Berankis b. D. Kudla 6-4 6-1
M. Fucsovics b. J.L. Struff 6-4 6-2
G. Monfils b. [WC] M. Baghdatis 6-3 6-2
[5] S. Tsitsipas b. [Q] E. Gerasimov 6-3 6-1
[2] R. Federer b. F. Verdasco 6-3 3-6 6-3
[6] B. Coric b. T. Berdych 1-6 6-1 7-6(4)