L'era dei tiranni democratici: nel 2019 ancora nessuna doppietta

Flash

L’era dei tiranni democratici: nel 2019 ancora nessuna doppietta

Nove settimane, trenta tornei complessivi tra circuito ATP e WTA, trenta vincitori diversi. La clamorosa striscia si interromperà tra una decina di giorni a Indian Wells, ma la varietà non sembra essere un problema nel Tour

Pubblicato

il

 

Poche epoche nella storia del tennis sono state segnate da un dominio tanto netto e prolungato di una ristrettissima cerchia di campioni, soprattutto se si guarda al lato maschile del gioco. Federer, Djokovic e Nadal in primis, Sir Andy Murray in subordine. Tra le donne detta era, ormai geologica, sarà ricordata come il regno di Serena Williams, di lustro in lustro insidiato da rivali diverse, tra le quali è tuttavia impossibile eleggerne una in particolare, la più fiera tra tutte.

I premi di elevato pregio negli ultimi quindici anni sono quasi sempre finiti in bocca ai pesci grossi; pesci grossi che però, con l’avanzare dell’età, selezionano sempre più accuratamente le proprie prede, lasciando spesso il campo libero nelle settimane meno ricche a chi volesse darsi all’avventura. Il 2019, iniziato da poco ma già generoso in termini casistici, sta fornendo a sostegno di questo pensiero un supporto clamoroso: se consideriamo i trenta tornei complessivamente giocati nei circuiti maschile e femminile (18 ATP, 12 WTA) notiamo non senza stupore che i vincitori hanno trenta nomi diversi: una faccenda decisamente inusuale.

Certo, i maggiorenti del circuito non hanno mancato di far capolino negli eventi più importanti, e così Djokovic ha intascato il suo settimo Open d’Australia, Federer toccato quota cento a Dubai e Naomi Osaka, selettiva come poche, dopo aver conquistato a New York il secondo ha portato via da Melbourne il suo terzo alloro: tra qualche giorno, a Indian Wells, le toccherà iniziare a difendere il primo vinto un anno fa. Tuttavia, per la questione che stiamo considerando, rilevano molto di più i tornei vinti da esordienti totali, i quali sono in tutto nove, di cui sette uomini: De Minaur (Sydney), Sandgren (Auckland), Londero (Cordoba), Opelka (New York), Djere (Rio de Janeiro), Albot (Delray Beach) e Pella (San Paolo). Le due fanciulle debuttanti nel novero delle campionesse WTA sono invece Sofia Kenin (Hobart) e Yafan Wang (Acapulco, battendo in finale la stessa Kenin).

La striscia, decisamente inusuale, è con ogni probabilità destinata a interrompersi il prossimo weekend sul centrale dell’Indian Wells Tennis Garden, poiché il piatto è ricchissimo e i soliti noti non se lo lasceranno scappare. In ogni caso, quando ci lamenteremo della mancanza di alternative nel nostro sport, e possiamo giurare che accadrà presto, potremo consolarci ragionando su ciò che è accaduto in questo strabiliante inizio di 2019.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement