da Miami, il nostro inviato
L’ultimo turno di qualificazioni al Miami Open, quello decisivo, vedeva in campo due italiani. Lorenzo Sonego, bravissimo, ha superato in due set il forte statunitense Mackenzie McDonald, 60 ATP, prodotto del campionato college USA (giocava per UCLA). Primo parziale con scambio di break all’inizio, poi è Lorenzo a strappare la battuta a Mckenzie nel 12esimo game, grazie a un paio di gran risposte di dritto. Secondo set ancora equilibrato, Sonego va avanti di un break spingendo e attaccando molto bene, ma si fa riprendere, poi sul 5-4 in suo favore mette pressione a McDonald, che cede il turno di servizio e il match. Ottimo risultato, coach Gipo Arbino sorride a 32 denti (“stiamo lavorando bene, si!“), Matteo Berrettini (che incontro mentre va ad allenarsi, deve provare i campi in vista del suo esordio contro Hurkacz) mi dice “visto che Lollo gioca benissimo? Lo avevo detto da Phoenix!“.

Contemporaneamente, purtroppo, sul campo numero 1 (il terzo in ordine di importanza qui, dopo il centrale e il Grandstand), vicino al 9 dove giocava Sonego, Paolo Lorenzi ha perso con il “canadese rampante” Felix Auger-Aliassime. Primo set assolutamente alla pari, anzi, con diversi momenti in cui Paolo ha saputo mettere sotto Felix di regolarità e spinta, ma un brutto tie-break, con tre gratuiti evitabili, soprattutto un errore a rete, costa il primo set all’azzurro. Nel secondo, confortato dal punteggio (in precedenza Felix era anche apparso abbastanza nervoso), Aliassime va via a braccio sciolto, chiudendo 6-2. Peccato.

Con Sonego, ci presentiamo al via del tabellone principale con 5 giocatori (Lorenzo raggiunge Fognini, Cecchinato, Berrettini e Fabbiano) e una giocatrice, Camila Giorgi. Speriamo che giri meglio rispetto a Indian Wells, dove era davvero andato tutto storto in ogni match giocato dagli azzurri.