Fognini si sblocca a Miami (Tuttosport). Serena, un altro ritiro. Osaka, un altro tonfo (Crivelli). Hurkacz, dal basket a Federer (Zanni)

Rassegna stampa

Fognini si sblocca a Miami (Tuttosport). Serena, un altro ritiro. Osaka, un altro tonfo (Crivelli). Hurkacz, dal basket a Federer (Zanni)

La rassegna stampa di domenica 24 marzo 2019

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Fognini si sblocca a Miami (Tuttosport)

Fabio Fognini e Marco Cecchinato approdano al 3° turno del Miami Open, secondo Masters 1000 di stagione, uno faticando e l’altro senza spendere neanche una goccia di sudore. Ora viene il difficile per i nostri due migliori giocatori, ma del resto in un torneo simile non è possibile attendersi di meglio. Battuto in rimonta l’argentino Guido Andreozzi, n. 79, reduce dall’aver vinto un challenger a Phoenix, oggi Fognini incontrerà Roberto Bautista Agut, che ha battuto 7 volte su 9. Ma a prescindere da come finirà, Fabio ha fermato una serie di 5 sconfitte al primo turno, anche se la caviglia dolorante continua a infastidirlo e limitarlo. Ci sono comunque segnali di crescita. Cecchinato invece ha approfittato del forfeit di Damir Dzumhur, bosniaco n. 53 atp. Nei sedicesimi per lui il belga Goffin, talento vero e leggero, n. 20 Atp e dunque vicino in classifica al palermitano che dovrà puntare sulla propria costanza e continuità. Anche perché il tabellone è interessante dalla sua parte. Dominic Thiem invece si conferma il solito Thiem. Conquistato a Indian Wells il primo Masters 1000 in carriera, il 25enne austriaco si è arreso al debutto a Miami al polacco Hubert Hurkacz, che aveva battuto al primo turno Matteo Berrettini. Non uno scandalo, ma la conferma che da Thiem non è scontato aspettarsi sempre il massimo. E non è soltanto una questione di stanchezza fisica, anzi, ma di fatica mentale nel reggere simili pressioni. Davvero interessante il prossimo match di Hurkacz, contro il millennial canadese Felix Auger-Aliassime, sempre più emergente. A proposito di canadesi, Denis Shapovalov cede un set al britannico Daniel Evans, ma è capace di riprendersi e vincere 6-1 6-3 i due successivi. Miami è torneo importante anche per Torino e per l’Italia. L’Atp tour assegnerà infatti entro giovedì 28 il nome della città in cui si svolgeranno le Finali Atp per cinque anni a partire dal 2021 e com’è ormai noto Torino è candidata e anche ben valutata con il suo Pala Alpitour. Ormai pare sia soltanto una questione di fidejussone per essere in piena corsa. Nel frattempo, a proposito di finanziamenti, BNP Paribas non sarà più title sponsor della Coppa Davis che ha cambiato format. Resta invece in Fed Cup.


Serena, un altro ritiro. Osaka, un altro tonfo (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Nessun torneo vinto dal rientro dopo la maternità, appena sette match completati quest’anno, con due ritiri negli ultimi due tornei. Serena Williams (e con lei il coach Mouratoglou) continuano a professare tranquillità e ambizioni da 24° Slam, ma intanto a Miami l’attuale numero 10 del mondo, dopo aver battuto un po’ a fatica la svedese Peterson nel match d’esordio, abbandona l’appuntamento, vinto 8 volte in carriera, per un infortunio. Brevissimo il comunicato: «Sono dispiaciuta del ritiro dall’Open di Miami per problemi al ginocchio sinistro». Oggi Serena avrebbe dovuto affrontare, al terzo turno, la cinese Qiang Wang. Esaurita così l’esperienza del cemento americano di primavera (a Indian Wells si era arresa a un virus contro la Muguruza), resta la grande incognita dei tornei sulla terra europea: li farà? E quali? Intanto il torneo perde la numero uno Osaka, incapace dopo il primo set di trovare un antidoto al gioco piatto e tutto angoli della Hsieh: la vetta del ranking ora è a rischio. Saluta il torneo anche Dominik Thiem, che sperimenta sulla propria pelle quanto sia dote di pochi eletti la continuità ad altissimi livelli dopo una grande vittoria. Trionfatore a Indian Wells nel primo Masters 1000 in carriera, l’austriaco si sgonfia subito contro il Next Gen polacco Hurkacz, visto a Milano, che è comunque è un giocatore completo e pure in fiducia: «Lui è stato più forte di me, e del resto dopo il successo di Indian Wells ho passato tre o quattro giorni un po’ particolari». Di un ritiro approfitta invece Marco Cecchinato, neppure sceso in campo per i guai alla schiena del bosniaco Dzhumur. Ora lo attende Goffin, un po’ in disarmo ma sempre pericoloso. Al terzo turno c’è pure Fognini dopo il successo non facile su Andreozzi: per lui ora Bautista Agut, sconfitto in sette precedenti su nove. Quella che si definisce un’occasione.


Hurkacz, dal basket a Federer (Roberto Zanni, Corriere dello Sport)

Lo scorso agosto Hubert “Hubi” Hurkacz si trovava ancora fuori dalla Top 100. Poi da settembre una crescita continua che l’ha portato, proprio alla vigilia dei Miami Open, a raggiungere il suo miglior ranking in carriera: 54 al mondo, scalando solo in questi primi due mesi e mezzo del 2019 ben 34 posizioni (era 88 il 7 gennaio). Ma è ancora poco per il ventiduenne polacco che, se non fosse stato per aver visto Roger Federer vincere in tv, probabilmente avrebbe continuato a giocare a basket, spinto dai suoi 196 centimetri di altezza. Hurkacz, che ancora non ha vinto un torneo, già a Indian Wells si era fatto notare, battuto ai quarti proprio da Federer; poi venerdì a Miami la prima vittoria in carriera contro un Top 5, l’austriaco Dominic Thiem che in California aveva conquistato il primo Master 1000 in carriera superando in finale proprio lo svizzero. Così Hurkacz ha vendicato il suo idolo, buttando fuori, a sorpresa, uno dei grandi del tennis mondiale. «È fantastico – ha poi detto il polacco subito dopo il successo – sto solo cercando di godermi ogni momento, essere riuscito a giocare un incontro simile contro Dominic è stato davvero speciale per me. Thiem è un giocatore incredibile, per batterlo ho dovuto raggiungere i miei massimi livelli». Hurkacz aveva preso parte nel 2018 alle Next Gen Atp Finals, ma quest’anno, prima di Thiem, aveva già sconfitto per due volte un altro ‘Top-10’, il giapponese Kei Nishikori. I complimenti a Hurkacz sono arrivati poi anche dall’avversario appena battuto. «Ha giocato davvero un ottimo incontro – le parole di Dominic Thiem – ma sono già alcune settimane che sta andando forte, da Dubai a Indian Wells fino qui a Miami. Da parte mia posso dire che non ho disputato un brutto incontro, anche se ovviamente non ero al livello mostrato a lndian Wells». Il polacco, che al primo turno aveva sconfitto Matteo Berrettini, oggi si troverà di fronte un altro emergente, il canadese Felix Auger-Aliassime,18 anni, 57 del ranking, un incontro che, nei prossimi anni potrebbe trasformarsi in un classico d’alto livello.

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