Il torneo più bello indoor, quello con più regali, un coach storico: presentato l’Almanacco del tennis 2019

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Il torneo più bello indoor, quello con più regali, un coach storico: presentato l’Almanacco del tennis 2019

I dietro le quinte dei tornei, la gioia di Cecchinato, il dolore di Cilic, le dritte di un grande coach, il ricordo di Alessandro Terziani e una sindaca fanatica di tennis per il volume di Matteo Lumia

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Un momento della serata: da sx, Matteo Lumia, Roberto Dell'Olivo, Ruggero Canevazzi, Ilvio Vidovich, Antonio Garofalo e Diego Barbiani
 

Sabato sera a Calderara di Reno, a una decina di chilometri da Bologna, mentre dall’altra parte dell’Atlantico Roger Federer rischiava grosso contro Radu Albot, si è svolta la presentazione dell’Almanacco del tennis 2019 di Matteo Lumia, presso la sala della cultura Italo Calvino. L’autore da sette anni porta a termine un lavoro mastodontico, che non sarebbe possibile senza una passione viscerale per il nostro sport. Nell’era di internet, un mattone cartaceo di 789 pagine può sembrare superato, ma è proprio la vastità dei dati presenti online a rendere spesso difficile trovare quello che serve in una manciata di secondi. La pratica organizzazione dell’almanacco consente di sapere dove individuare rapidamente l’albo d’oro di Indian Wells o il nome del più giovane vincitore di un torneo ATP nel 2018 (per la cronaca, Francis Tiafoe, campione a Delray Beach a 20 anni e 1 mese).

Naturalmente, un buon prodotto non basta a garantirne le vendite. Una massiccia pubblicità via social può aiutare, ma la presentazione ufficiale costituisce un passaggio fondamentale. Una buona location e un livello di ospiti d’onore capaci di attrarre un pubblico numeroso e interessato sono fondamentali. La casa della cultura Italo Calvino, sulla centrale via Roma, si è rivelata ideale per la presentazione di un libro, grazie al verde che la circonda, alle ampie vetrate d’ingresso e alla sala particolarmente accogliente e funzionale. Con i contributi poi di giornalisti quali Daniele Azzolini, Stefano Semeraro, Riccardo Crivelli e Vincenzo Martucci e di campioni come Paolo Bertolucci, Adriano Panatta e Raffaella Reggi, non doveva certo rappresentare un problema trovare qualcuno che potesse garantire una presentazione da tutto esaurito. Matteo Lumia però non ha mai amato vincere facile, così ha pensato bene di invitare a parlare del suo libro quattro firme di Ubitennis. Il fotografo giramondo Roberto dell’Olivo, l’inviato storico del Roland Garros Antonio Garofalo, l’esperto del tennis dei Balcani Ilvio Vidovich e il Padoin degli ultimi exploit azzurri, Ruggero Canevazzi, presente sia agli indimenticabili US Open 2015 sia all’ultimo Roland Garros col miracolo di Cecchinato. A completare il parterre de rois, un rivale di Ok Tennis, Diego Barbiani, di ritorno dal torneo di Indian Wells…

Pubblicato da Almanacco del Tennis su Domenica 24 marzo 2019

Battute a parte, la serata ha visto una folta partecipazione di pubblico, la presenza del sindaco Irene Priolo e del vicesindaco e assessore Giampiero Falzone. La prima ha introdotto l’evento manifestando la sua passione per il tennis, che segue “da quando veniva trasmesso da Telecapodistria”, senza nascondere la sua preferenza per il tennis del passato, più vario e meno fisico di quello di oggi, concludendo con la sua predilezione per Roger Federer. Mentre scorrevano le immagini salienti della stagione scorsa, immortalate dagli scatti di Dell’Olivo, autore delle fotografie del libro, i cinque giornalisti hanno portato le loro testimonianze dirette di inviati agli Slam e ai tornei ATP e WTA. Dell’Olivo ha elogiato l’organizzazione dell’Australian Open, dove “ogni fotografo accreditato riceve lo stesso tipo di trattamento, senza favoritismi per nessuno, caratteristica non sempre riscontrabile”. In merito alla finale di Melbourne 2018 – quella del ventesimo Slam di Federer – quando Antonio Garofalo ha raccontato la sofferenza di Marin Cilic, “che ha risentito per tutto il resto dell’anno del peso di quella sconfitta“, Ilvio Vidovich è intervenuto ricordando la polemica sulla finale giocata col tetto coperto (“Marin disse subito che nel primo set non sentiva i colpi, in effetti entrare in partita con un set di svantaggio contro Federer non è il massimo della vita”). Quando le fotografie proiettate hanno mostrato i magnifici colori del tramonto di Indian Wells, Diego Barbiani ha ricordato il recente sconforto calato su tutti i presenti al torneo californiano alla notizia del ritiro di Nadal prima della semifinale contro Federer, sottolineando in particolare il disappunto letto sui volti dei colleghi telecronisti della TV americana, che non potevano più raccontare il 39° capitolo della saga del Fedal.

Non sono mancate le note di colore. Canevazzi ha indicato Montecarlo come il torneo più generoso coi giornalisti, tra la cena di gala offerta nel lussuoso ed esclusivo Montecarlo Sporting Club, il completo griffato Sergio Tacchini fornito per prendere parte al torneo dei giornalisti e le agende e i caricabatterie omaggiati alla fine del torneo. Dell’Olivo ha invece fortemente consigliato ai presenti in sala di andare a seguire dal vivo l’ATP di Rotterdam, per apprezzare la visita della città e vedere tennis nel “palazzetto sportivo più spettacolare del mondo”. Giunti a commentare l’esperienza del Roland Garros, non poteva mancare l’analisi del cronista del quarto di finale vinto da Marco Cecchinato su Novak Djokovic. Garofalo ha trasmesso al pubblico l’eccitazione con la quale seguì il drammatico tie-break del quarto set, soffermandosi sull’”impressionante livello di gioco offerto da Ceck nei momenti più critici, come nei set-point annullati al serbo”.

Ad arricchire i contributi, il coinvolgimento dello storico maestro della Virtus Tennis Bologna Lele Spisani, chiamato sul palco da Matteo Lumia. Il coach, che a 81 primavere ha raggiunto i 63 anni d’insegnamento (cifra tuttora in evoluzione), ha ricordato i suoi allievi più celebri: Paolo Bertolucci, Omar Camporese, Raffaella Reggi, Gianluca Rinaldini e molti altri. Sul tennis di oggi le sue opinioni sono tanto nette quanto interessanti: “Il coach deve saper rinunciare a un dogma di gioco, universale per tutti gli allievi. Il suo primo compito è individuare per ogni giocatore lo stile a lui più adatto. Nadal ha avuto la fortuna di avere uno che gli ha suggerito un’impostazione del dritto particolarissima e assolutamente improponibile per il 99% dei ragazzini. Fra i tennisti italiani di oggi, Cecchinato ha avuto il grande merito di non perdersi dopo una crescita di risultati e classifica così immediata. In ogni caso la sua maturazione deve ancora completarsi, specie di testa ha molti margini di miglioramento: quando dice che deve migliorare il suo rovescio sbaglia obiettivo, ha un rovescio formidabile. Anche Berrettini ha ottime potenzialità, ma è fondamentale che prosegua con molta calma, un passo alla volta”.

La presentazione dell’almanacco ha visto nella fase iniziale un momento molto toccante. È stato ricordato Alessandro Terziani, collega e amico improvvisamente scomparso lo scorso 26 Ottobre, a partire dalla testimonianza di Fabrizio Salvi, suo concittadino di Arezzo e tra i suoi più vicini collaboratori, che ha scritto di lui nell’Almanacco e ne ha raccontato alcuni momenti insieme, attraverso un video registrato nel circolo tennis dove “Terzius” era di casa. È stato poi Garofalo a ricordare il suo modo personalissimo di sottolineare il momento decisivo del match: “Siamo giunti dove il pan si coce”. Dell’Olivo ha sottolineato la grande disponibilità che Alessandro aveva con tutti, Canevazzi il lato del suo carattere più simpaticamente goffo, “come quella volta che condividevamo l’appartamento a Parigi e giunti sotto casa con un taxi di Uber aprì la portiera del tutto incurante della macchina che stava sopraggiungendo. Stavamo per infamarlo, ma guardandolo con quell’aria completamente ignara del rischio corso scoppiammo a ridere. Impossibile non volergli bene”. Anche Vidovich, che l’ha conosciuto solo all’ultimo Roland Garros, fu colpito “dalla serenità unica e contagiosa con cui affrontava la baraonda del lavoro frenetico tra i campi di gioco e la sala stampa”.        

Per noi di Ubitennis è stato un vero piacere partecipare attivamente a una serata che ci auguriamo possa portare bene a Matteo Lumia e al suo Almanacco del tennis 2019 (per informazioni sull’acquisto, i riferimenti sono il sito almanaccodeltennis.it e la pagina Facebook “Almanacco del Tennis”).

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