Coric mantiene la calma, Kyrgios no: il suo Miami Open finisce qui

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Coric mantiene la calma, Kyrgios no: il suo Miami Open finisce qui

L’australiano dà spettacolo, poi si perde tra litigi e parolacce. A Coric basta rimanere con la testa sul campo per guadagnarsi i quarti

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In poco meno di due ore un combattivo ma non certo brillante Coric la spunta sul genio di Kyrgios e si porta in pareggio negli scontri diretti. Il tennista di Canberra per un’ora buona lo imbriglia e confonde con un gioco che è un misto di bordate micidiali di dritto, smorzate anni ’80 e una sublime arte dell’ improvvisazione, poi finisce vittima dei suoi stessi eccessi.

Match divertente malgrado parecchi gratuiti, perché per un set e mezzo la necessità dell’australiano di accorciare gli scambi per via di un problema al ginocchio la fa da padrone; oltre a regalare giocate pazzesche come il tweener nel sesto gioco, le follie di Kyrgios portano progressivamente il malcapitato Coric verso un esaurimento nervoso che culmina con la rottura della racchetta nel primo game del secondo set.

Nonostante l’andamento ondivago, la partita sarebbe anche potuta finire in due set se il croato – subito avanti 3-1 – non avesse deciso di distrarsi e restituire il break immediatamente con due doppi falli e un rovescio in manovra fuori misura. Borna è quindi apparso troppo remissivo in risposta – soprattutto sulla seconda dell’avversario, che oggi non sembrava davvero irresistibile – e quasi turbato dallo stato di menomazione e al contempo esaltazione dell’australiano.

Dal punto di vista psicologico per Coric, però, la rottura della racchetta ha rappresentato un punto di svolta. Tale gesto in apparenza deprecabile gli ha permesso di uscire dal suo torpore e timidezza; pian piano ha iniziato a ritrovare solidità ed è stato in grado di far girare il match dalla sua parte con il break nel sesto game del secondo set, un game nel quale Kyrgios conduceva 40-15 e sulla parità (seppur dopo uno scambio piuttosto prolungato) ha sbagliato uno smash da giocatore di circolo. Da li in poi c’è stata poca storia. Il croato chiudeva 6-3 la seconda frazione e facile 6-2 la terza con un avversario che dava a tratti la sensazione di aver definitivamente mollato, quasi più preoccupato di litigare con il pubblico e poi con l’arbitro Moscarella da cui riusciva anche a ricevere un penalty point per aver pronunciato delle oscenità.

Coric dovrà sicuramente salire di livello a partire dalla prossima partita, in cui incontrerà il Next Gen del momento Auger-Alissime, se vorrà avere chance di proseguire nel torneo. Senza proporre un atteggiamento più propositivo, inoltre, sarà difficile alimentare le sue ambizioni da top 10. Il cemento americano (Acapulco, Indian Wells e Miami) invece ci restituisce un Nick Kyrgios che dà ancora speranza e a tratti anche la sensazione di poter realizzare qualcosa di importante, oltre a farci divertire con il suo anticonformismo.

Gianluca Santori

Risultati:

[22] R. Bautista Agut b. [1] N. Djokovic 1-6 7-5 6-3
[7] J. Isner b. [19] K. Edmund 7-6(5) 7-6(3)
[Q] F. Auger-Aliassime b. [17] N. Basilashvili 7-6(4) 6-4
[11] B. Coric b. [27] N. Kyrgios 4-6 6-3 6-2
[6] K. Anderson b. J. Thompson 7-5 7-5
[20] D. Shapovalov b. [8] S. Tsitsipas 4-6 6-3 7-6(3)
[28] F. Tiafoe b. [18] D. Goffin 7-5 7-6(6)
[13] D. Medvedev vs [4] R. Federer rinviata

Il tabellone completo

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