Verso la terra battuta: come si avvicinano i più forti

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Verso la terra battuta: come si avvicinano i più forti

Alla vigilia della stagione sul rosso andiamo a vedere come i protagonisti arrivano alla primavera europea sulla terra battuta

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Mancano poche ore all’inizio ufficiale della stagione sul rosso, che sarà inaugurata dai tornei di Marrakech e Houston, ma la maggior parte dei giocatori che ci attendiamo protagonisti sulla superficie che sporca i calzoncini non scenderà in campo prima di Montecarlo, che inizia fra una settimana. Qualcuno in top 20, precisamente Federer e Raonic, non ha in programma tornei fino al Masters 1000 di Madrid; altri, segnatamente Isner e del Potro, sono fermi ai box per infortunio. Vediamo come procede la transizione dei top player.

Il numero del mondo Novak Djokovic, che certamente punta al bersaglio grosso di Parigi, non si è ancora visto in campo (non pubblicamente, almeno) dopo Miami ed è in vacanza con la moglie in Repubblica Dominicana. Nadal ha cominciato eccome sulla terra amica di Manacor, anche perché nel suo caso si tratta di difendere oltre 4000 punti e non c’è da scherzare. Entrambi saranno in campo a Montecarlo. Difficile sapere quanto abbia gigioneggiato Federer dopo il quasi perfetto Sunshine Double, ma crediamo non troppo sebbene al suo esordio sul rosso (attesissimo, dopo tre anni di stop) manchi ancora un mese.

Per quella che sembra quasi una punizione per i cattivi risultati di marzo, Zverev ha scelto di cominciare già a Marrakech chiedendo una wild card. Prima però ha fatto un salto a Montecarlo, dove ha scambiato quattro palle – e qualche risata, a quanto ci fa sapere Instagram – con Andreas Seppi. Sui social abbiamo già intravisto Dominic Thiem (la sua programmazione dice Montecarlo e Barcellona prima degli impegni obbligatori) impegnato a ritrovare confidenza con la sua superficie preferita dopo aver stupito tutti vincendo Indian Wells, mentre Nishikori è tornato all’ovile di Bradenton per affinare tattiche e strategie in vista di Montecarlo, dove difende la finale.

Sia Anderson che Tsitsipas sono ancora in giro. Il primo si è segnalato poche ore fa a Los Angeles e il secondo, tra copertine e flirt presunti (qualcuno dice Osaka, altri addirittura Sakkari), ha trovato addirittura il tempo di regalarsi un island hopping tra le Isole Vergini Britanniche e i Caraibi, non troppo lontano dal paradiso scelto da Djokovic. A Montecarlo difende ‘solo’ il secondo turno, ma a Barcellona gli toccherà ripetere la finale se non vuole perdere punti. Sperando di non trovarsi di fronte Nadal, questa volta.

Del Potro ha da poco comunicato che non si opererà, ma non ha dato indicazioni concrete sulla data del suo rientro in campo. Tornerà presto ad allenarsi, possibilità che per un po’ sarà invece preclusa a John Isner che a causa di una frattura da stress al piede sinistro starà fermo più di un mese. Roma è l’ipotesi più ottimistica per il rientro in campo, Parigi quella più realistica. Appena fuori di top 10, e con la ferma intenzione di farvi presto rientro, Marin Cilic ha invece già cominciato a scivolare sulla terra.

Coric è già a Montecarlo con Seppi (sotto la supervisione di Piatti, in attesa che il croato scelga se regalarsi un nuovo coach) mentre c’è da desumere che Daniil Medvedev non trabocchi di entusiasmo per l’imminente inizio della stagione su terra, fondo che gli è piuttosto indigesto. Dovrà più che altro limitare i danni e attendere il ritorno di superfici più consone alle sue caratteristiche, mentre qualche carta in più da giocarsi sul rosso ce l’avranno sicuramente i connazionali Khachanov e Rublev, che si sono regalati una puntata al Camp Nou di Barcellona per gentile concessione di Piqué. Chissà se il proprietario della nuova Davis, in cambio dei biglietti, avrà strappato loro una promessa di partecipazione alle finali di Madrid.

Anche da Monfils ci si attendono buone cose dopo l’ottimo avvio di stagione solo parzialmente offuscato dall’infortunio che l’ha costretto a saltare i quarti di Miami contro Thiem. Se sta bene, sul rosso può essere protagonista, così come David Goffin che invece ha cominciato maluccio l’anno e ha provato a porvi rimedio richiamando l’ex coach Johansson subito prima di Indian Wells. Il belga sarà in campo a Montecarlo (e poi a Barcellona), e infatti al Country Club è già comparso per muovere i primi massi sul mattone tritato.

Tra i pochi a poter vantare lo status di specialista della superficie – nel suo caso la differenza di rendimento è piuttosto evidente – Diego Schwartzman appare ancora in fase off; il solito supporto a Paulo Dybala, di cui è grande tifoso, poi il concerto di un cantautore colombiano che qualche ora fa si è esibito a Buenos Aires. Il buon Diego si sta ancora facendo coccolare in patria, ma raggiungerà l’Europa presto.

Capitolo enfant prodige canadesi. Auger-Aliassime si programma già da gran giocatore, e ricevuta notizia dell’invito al torneo di Madrid ha rinunciato a quello di Marrakech in attesa di scoprire se anche Montecarlo gli riserverà lo stesso onore oppure lo costringerà a giocare le qualificazioni. Fuori di appena quattro posti dal taglio del tabellone principale, comunque, ha buone chance di riuscire ad entrarci anche senza aiutino. Giocherà poi anche a Barcellona.

Non stupisce invece di trovare Shapovalov ancora sul suolo canadese a cazzeggiare con un pallone da basket. Un piccolo stop meritatissimo per Denis, s’intende, che dovrebbe aver assorbito la lezioncina subita da Roger a Miami e sulla terra piuttosto lenta del Principato – che certo non lo favorisce – proverà ad andare oltre le sue possibilità, magari cercando il ritmo giusto per presentarsi a Madrid col petto sufficientemente gonfio: sui campi della Caja Magica, quelli sì più adatti al suo tennis, dovrà difendere la semifinale del 2018. Lo scorso anno giocò davvero un bel torneo, saltando come un grillo fino alle semifinali. Poi una brutale sconfitta contro Zverev, quella settimana quasi ingiocabile.

 

 

 
 
 
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Tennis is boring, though… #shapovalov

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Chiudiamo con gli italiani. Come detto Seppi è già a Montecarlo, e dopo aver partecipato al primo 1000 sul rosso volerà a Budapest; lo stesso programma di Berrettini e Cecchinato, che andrà incontro al primo turning point di una fetta di stagione che inevitabilmente sarà cruciale per il prosieguo della sua carriera. Il palermitano difende infatti il titolo in Ungheria. Le aspettative non sono basse, specie dopo averlo visto dominare il torneo di Buenos Aires. Fognini invece ha scelto un tour de force: questa settimana sarà in campo a Marrakech, poi dovrebbe giocare anche Montecarlo e Barcellona. Una scelta saggia, questa volta, poiché il ligure ha assolutamente bisogno di vincere qualche partita.

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