Tra Lugano e Bogotà è la settimana delle 2001: Anisimova e Swiatek in finale

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Tra Lugano e Bogotà è la settimana delle 2001: Anisimova e Swiatek in finale

Entrambi 17 anni, sono le due giocatrici della settimana. Anisimova già la conosciamo. Swiatek si prende top 100, finale e scettro di n.1 polacca

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Iga Swiatek
 

Mentre le big riposano, e continueranno a riposare almeno fino al prossimo week-end nel quale sarà in programma la Fed Cup, le ragazzine continuano l’opera di destrutturazione delle gerarchie del circuito femminile. Come vi abbiamo già raccontato, questa settimana proporrà la diciassettesima e la diciottesima vincitrice diversa di una stagione quantomai variegata, che sull’asse Colombia-Svizzera si è arricchita di due storie parecchio interessanti. Amanda Anisimova e Iga Swiatek, che si spartiscono equamente 34 anni totali d’età, hanno raggiunto la finale rispettivamente a Bogotà e Lugano.

LA BATTAGLIA DI AMANDA – Non si gioca sulla sua superficie preferita, e forse a livello fisico la 17enne statunitense ha vissuto giorni migliori, ma Anisimova è sopravvissuta a quattro ore e mezza di tennis nell’arco di una ventina di ore per superare prima la wild card colombiana Osorio Serrano e poi Haddad Maia, mancina brasiliana che sulla terra ha giocato ben 155 partite in più di lei. Un vantaggio in termini d’esperienza che Anisimova ha saputo cancellare con personalità, nonostante un medical time out per un guaio al ginocchio sinistro nel secondo set e un fastidio alla spalla sinistra lamentato al termine del tie-break vinto con autorità da campionessa. Appena pochi minuti prima, nell’eseguire praticamente qualsiasi colpo, Amanda era sembrata sull’orlo delle lacrime; poi il guizzo e un terzo set nel quale ha sempre fatto corsa di testa. Nel game conclusivo, quando ha servito per il match avanti 5-2, ha dovuto anche annullare cinque palle break che avrebbero potuto rimettere in discussione la partita.

Così non è stato. Anisimova, che solo il 31 agosto compirà 18 anni, giocherà la seconda finale della sua carriera dopo la netta sconfitta di Hiroshima contro Hsieh. Nel suo primo match per il titolo sulla terra battuta affronterà l’australiana Astra Sharma, 23enne seduta alla posizione 138 del ranking WTA che farà il suo esordio in una finale. Una vittoria, oltre a regalare ad entrambe il primo trofeo in carriera, schiuderebbe loro la porta di un nuovo best ranking. Sharma a dire il vero è già certa di migliorarsi (sarà 102 in caso di sconfitta ma entrerebbe in top 100 vincendo la finale), Anisimova deve vincere per agguantare la 54esima posizione. Sarebbe una piccola grande conferma delle enormi potenzialità di questa giocatrice. Ad essere d’accordo con noi, del resto, c’è anche un discreto frequentatore dei campi da tennis a nome Nick Kyrgios.

Risultati:

[6] A. Anisimova b. [Q] B. Haddad Maia 4-6 7-6(2) 6-2
A. Sharma b. [11] L. Arruabarrena 7-5 6-1

Il tabellone completo di Bogotà

SWIATEK IMPRESSIONA – Stesso anno di nascita, il 2001, ma modalità di accesso alla finale completamente diverse per Iga Swiatek, che questa settimana a Lugano ha fatto di tutto per incoraggiare gli entusiasmi della Polonia che la vuole presto erede di Radwanska. Non tanto a livello di gioco, perché Swiatek pratica un tennis diverso, quanto per valore tennistico e risultati. Certo dovrà rimboccarsi le maniche per fare meglio dell’illustre connazionale (20 titoli, una finale Slam, un best ranking di n.2 del mondo), ma i segnali fanno ben sperare. In appena 54 minuti di semifinale – ammesso sia il caso di chiamarla così, visto il dominio – Iga ha cancellato dal campo Krystina Pliskova, lasciandole un solo game e nessuna speranza di rientrare in partita.

Lo abbiamo detto, Swiatek non potrà ambire al ruolo di Maga del circuito che Radwanska continuerà a detenere per chissà quanti anni, eppure questa settimana ha giocato con grande lucidità dimostrando un’attitudine alla superficie quasi insospettabile. Contro la giocatrice ceca 28 vincenti, ma soprattutto cambi di ritmo e un saggio uso della smorzata a denudare i limiti di spostamento della Pliskova meno famosa. Nonostante il punteggio nettissimo, Swiatek ha dovuto annullare ben sei palle break nel secondo set, per effetto di un triplice svantaggio (consecutivo) di 15-40 sul suo servizio. Lo ha fatto senza soffrire la pressione, leggendo benissimo lo scambio, per conquistare la prima finale in carriera e il meritatissimo ingresso in top 100.

Domani, alle 11:30, affronterà in finale la slovena Polona Hercog che ha superato per 7-5 6-4 Fiona Ferro. Se Swiatek è già sicura di poter occupare la posizione 88 del ranking WTA (curiosamente, un gradino davanti a Magda Linette, il che le garantisce lo scettro di n.1 polacca), la vittoria del titolo le permetterebbe di spingersi fino alla 72esima. La polacca sarà la sesta giocatrice nata dopo il 2000 a entrare in top 100 dopo Danilovic (che nel frattempo ne è uscita), Yastremska, Potapova, Andreescu e appunto Anisimova. Il ricambio generazionale continua a palesarsi sostanzioso.

Risultati:

I. Swiatek b. Kr. Pliskova 6-0 6-1
P. Hercog b. F. Ferro 7-5 6-4

Il tabellone completo di Lugano

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