Montecarlo: al ritorno sulla terra Nadal è sempre un marziano

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Montecarlo: al ritorno sulla terra Nadal è sempre un marziano

MONTECARLO – Al rientro in campo dopo l’infortunio di Indian Wells, Rafa impartisce una severa lezione a Bautista Agut

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Oggi a Montecarlo il leitmotiv era sicuramente rappresentato dall’esordio del campione in carica, Rafa Nadal. C’era molta curiosità, infatti, sulle condizioni fisiche del campione maiorchino, dopo l’ennesimo problema al ginocchio che l’aveva costretto a rinunciare alla sfida in semifinale contro Federer ad Indian Wells.

Ebbene, ritrovata sotto i piedi la sua amata terra rossa, il campione maiorchino ha dominato (6-1 6-1) uno dei giocatori più in forma del circuito in questo inizio 2019, Roberto Bautista Agut, ma in modo talmente netto da non consentire di capire se e quanto i problemi al ginocchio siano superati. In conferenza stampa Rafa Nadal ha rassicurato al riguardo, sempre ovviamente compatibilmente al fatto che con quei problemi deve conviverci sempre: “Gioco con il dolore, come succede a molti professionisti. Ma oggi non mi ha limitato, questo è sicuro.” Al n. 2 del mondo è infatti bastato martellare con il suo marchio di fabbrica, il dritto uncinato, il malcapitato connazionale sul lato del rovescio senza dover chiedere troppo alle sue articolazioni, se non in un paio di occasioni in cui è sembrato rispondessero a dovere. La sensazione è stata comunque quella di un Nadal che ha giocato con molta attenzione – a parte un paio di piccoli passaggi a vuoto a metà del secondo set – e senza la necessità di dover spingere a fondo sul’acceleratore. Proprio quello che serviva per iniziare la caccia al suo dodicesimo trofeo qui a Montecarlo.

La cronaca dei 76 minuti che sono serviti a Nadal a portare sul 3-0 a suo favore gli head to head contro Bautista Agut, con un 7-0 nei set ed un 42-14 nei game, non è che il riflesso di questi numeri.
Essenzialmente, con il suo gioco lineare il 31enne di Castellon de la Plana non ha le contromisure per controbattere i fondamentali di Rafa sulla terra, in particolare il mortifero dritto incrociato mancino. Sin dall’inizio del match, infatti, il campione maiorchino ha pressato con insistenza con quel colpo sul rovescio del suo avversario, che non è praticamente mai riuscito ad uscire dall’angolo sinistro in cui lo aveva relegato Rafa.

Tanto per capirci: pronti, attenti e via, e dopo venti minuti è già 5-0 per Rafa. Con un primo break ottenuto grazie a una serie di non forzati di Bautista Agut e poi invece grazie un dominio dato dalla costante pressione da fondo. Proprio nel quinto game l’undici volte campione del Roland Garros rassicura per la prima volta sulle condizioni del ginocchio con due recuperi dei suoi sul lato del dritto.
Subito dopo si rilassa un attimo, concede il primo game al connazionale e lo fa addirittura arrivare a 40 sul suo servizio (prima non gli aveva mai concesso più di un quindici nei suoi turni di battuta), prima di chiudere 6-1 il primo set dopo 32 minuti di gioco.

Il secondo set inizia sulla stessa falsariga del primo, con subito il break a favore di Nadal al primo gioco. Cerca di ribellarsi al suo destino Bautista Agut, e complice anche quale errore di Rafa che pare essere sceso un pochino di concentrazione (scherza addirittura con un raccattapalle che non aveva capito quante palline dargli per il servizio, cosa veramente inusuale per un mostro di concentrazione in campo come lui) si procura tre palle break consecutive. Impressionante però come Nadal si ricomponga subito e le annulli tutte senza dare vere chances al suo avversario. Che l’unica che ha è forse quella per prendersi la quarta palla break, quando mette lungo un dritto sulla contro palla corta di Rafa. Lo sa anche il n. 22 del mondo che quella era l’ultima occasione e infatti getta a terra la racchetta per lo sconforto. Sensazione confermata dal nuovo break a favore di Rafa nel game successivo. Il maiorchino annulla ancora un paio di palle break nel game successivo prima di chiudere subito dopo 6-1, dopo un’ora e sedici di gioco.

Dicevamo all’inizio che il match di oggi non si è rivelato un test non troppo probante per capire le reali condizioni fisiche di Rafa, ma una cosa è certa: l’unico ad aver già registrato i colpi qui sulla terra rossa del Principato pare proprio lui (“Sono soddisfatto di come ho giocato, è stato un buon match”). In questi giorni abbiamo visto sbagliare colpi in maniera grossolana a tutti i giocatori, eccetto lui. Non ha caso è il Re della Terra: e non pare intenzionato ad abdicare. Men che meno in un Principato.

Risultati:

T. Fritz b. D. Schwartzman 6-4 6-2
[10] D. Medvedev b. R. Albot 6-1 6-2
[6] S. Tsitsipas b. M. Kukushkin 6-3 7-5
C. Norrie b. M. Fucsovics 7-6(3) 6-3
P.H. Herbert b. [5] K. Nishikori 7-5 6-4
[13] F. Fognini b. G. Simon W/O
[3] A. Zverev b. [WC] F. Auger-Aliassime 6-1 6-4
[2] R. Nadal b. R. Bautista Agut 6-1 6-1

Il tabellone completo

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