Torino, è l'ora (Piccioni). ATP Finals, è Torino! (Semeraro). Maratona di 5 mesi, ma oggi sarà festa per le ATP Finals (Guerrini). Torino oggi conquista le ATP Finals (Ricca)

Rassegna stampa

Torino, è l’ora (Piccioni). ATP Finals, è Torino! (Semeraro). Maratona di 5 mesi, ma oggi sarà festa per le ATP Finals (Guerrini). Torino oggi conquista le ATP Finals (Ricca)

La rassegna stampa di mercoledì 24 aprile 2019

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Torino, è l’ora (Valerio Piccioni, La Gazzetta dello Sport)

La scorta di condizionali dovrebbe finire stamattina. L’assegnazione delle Atp Finals 2021-2025 è ormai in viaggio verso Torino e oggi è il giorno dell’annuncio da Londra. Sembrava fatta dopo il famoso decreto della presidenza del consiglio dei Ministri che stanziava 78 milioni di euro che la Fit avrebbe poi girato all’Atp. E invece quella che apparentemente somigliava a una gara di 100 metri, è diventata una maratona, conclusa con la richiesta di cessione credito firmata dal ministro Tria e il sottosegretario ai rapporti con il parlamento Valente a curare gli ultimissimi particolari della trattativa. Fino alla firma del presidente della Fit Angelo Binaghi. In pratica, un’ulteriore garanzia oltre a quelle fideiussorie assicurate dal Credito Sportivo prima e dalla Bnl poi. Dunque Manchester, Tokyo e Singapore, le compagne di short list di Torino, si sono arrese. Londra – che ospita dal torneo dal 2009 si era già rifiutata di alzare la posta fino a 78 milioni: la O2 Arena resterà il palcoscenico delle Finals fino al 2020, poi dal 2021 il pallino passerà al Pala Alpitour. Ma il progetto Finals non si ferma ai 14.700 posti della capienza dell’impianto. Come il Centrale o il Pietrangeli del Foro Italico, il Pala Alpitour ha uno stadio Olimpico come vicino di casa. Nell’adiacente Piscina Monumentale sorgeranno i due campi principali di allenamento (indoor, si giocherà nella seconda metà di novembre). La vicina Casa del Teatro Ragazzi e Giovani si presta invece all’area ospitalità. La candidatura è stata costruita nel tentativo di coinvolgere tutta la città. Insomma, Torino al centro del tennis, con l’obiettivo di assicurare comunque un rimbalzo sociale dell’evento, per non esaurirne gli effetti solo sul fronte agonistico, che riunisce a fine stagione gli otto migliori giocatori del mondo (nel 2018 ha vinto Alexander Zverev). Se per Londra le Finals sono un appuntamento che quasi non fa più notizia – al netto del suo grande successo commerciale – Torino investirà parecchio sull’avvenimento. Certo i soldi sono tanti, non solo quelli che lo Stato garantirà (i 78 milioni devono assicurare il montepremi), ma anche gli altri, del budget da stanziare (in tutto siamo a quota 250 milioni), che va coperto con contributi pubblici, imprenditoriali, sponsorizzazioni, marketing e naturalmente ticketing. […]

Atp Finals, è Torino! (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

L’esordio a Tokyo nel 1970, con il primo titolo di Stan Smith. Poi i quattro trionfi di Nastase fra Parigi, Barcellona e Stoccolma, l’epopea a cavallo fra anni 70 e 80, al Madison Square Garden di New York, scritta da Connors, McEnroe, Borg, Lendl, Becker ed Edberg. I trionfi “tedeschi” di Pete Sampras, infine, dopo l’esilio dorato a Shanghai, il decennio londinese nobilitato dalle battaglie fra i Fab Four e tempestato dai sei titoli di Federer e dai cinque di Djokovic. Queste sono le Atp Finals, il torneo degli otto migliori tennisti dell’anno che da cinquant’anni si sfidano a fine stagione. Bene: dal 2021 al 2025 le Atp Finals si giocheranno in Italia, al Pala Alpitour di Torino, che ha sconfitto la concorrenza della 02 Arena di Londra, dove le Finals si giocano dal 2009, Manchester, Tokyo e Singapore. Oggi è atteso l’annuncio ufficiale. Una vittoria del sistema-Italia che per una volta ha saputo mettere insieme la politica e lo sport. Se n’era parlato per la prima volta a ottobre, quando il presidente del Coni, Malagò, annunciò l’appoggio alla candidatura presentata dalla Fit, ed era sembrato un “contentino” formale per Torino, esclusa dalla speranza olimpica. Ma nei mesi la candidatura ha preso forma e sostanza, superando estenuanti riunioni e discussioni con l’Atp (che aveva previsto l’annuncio un mese fa durante il torneo di Indian Wells). A conquistare i vertici dell’Atp, e i giocatori, è stata l’organizzazione italiana, esibita da decenni a Roma in occasione degli Internazionali d’Italia, uno dei tornei più amati dei tennisti; e più recentemente a Milano per le Atp NextGen Finals, il masterino under 21. E poi le infrastrutture di Torino, il Pala Alpitour capace di 15.000 spettatori, il progetto di una cittadella dello sport, la bellezza della città. Soprattutto la sua posizione al centro dell’Europa – ideale per le tv e per evitare trasferte di fine anno in Oriente – che è stata una delle chiavi della vittoria. Una sfida che coinvolge tutta l’Italia, che mai aveva ospitato un evento tennistico così importante. Non un impegno banale, viste le cifre che gli organizzatori si sono impegnati a garantire. Ma anche una grande occasione, per un indotto stimato – fra botteghino, diritti tv, accoglienza, merchandising, ecc. – di circa 60 milioni di euro. Il quinquennio torinese 2021-2025 delle Finals, a livello nazionale, si salda inoltre alla candidatura olimpica del 2026 e alla Ryder Cup del 2022, mentre tennisticamente potrebbe collegarsi alle NextGen Finals di Milano, rendendo per due settimane l’Italia la vera capitale del tennis mondiale.

Maratona di 5 mesi, ma oggi sarà festa per le Atp Finals (Piero Guerrini, Tuttosport)

Finalmente ci siamo. Ed è una vittoria importante, di tutti e per tutti: città, Paese, federazione, sport. Un lavoro lungo cinque mesi, proponendosi, presentandosi, coinvolgendo forze economiche private e governo, convincendo i vertici Atp e non solo. Si era partiti ai primi di novembre con la candidatura. Torino ha poi cominciato a crederci ancora di più dopo le due visite dei vertici dell’Atp quando è stata inserita nella lista ristretta delle cinque candidate. Ma ci sono stati anche momenti davvero difìcili, quando tutto sembrava sfumare, perché non si trovavano le coperture economiche richieste, gli ormai famosi 78 milioni per i cinque anni del contratto di organizzazione delle Atp Finals. L’Atp Tour era così convinta del progetto da concedere una proroga a Torino e all’Italia. Certo, anche grazie al lavoro di mediazione politico-sportiva, ma soprattutto per le qualità emerse nelle visite della candidatura stessa e per i limiti dei rivali. Tokyo e Singapore infatti non erano così gradite ai giocatori, Manchester a seguire Londra non dava un’idea di discontinuità. Londra, che piaceva ancora molto, non riteneva opportuno aumentare il proprio precedente impegno economico. Torino tornava ampiamente in corsa a metà marzo. Dopo la presentazione governativa di un decreto legge apposito. Ci sono stati altri intoppi, ad esempio il cambio ai vertici dell’Atp Tour. E la garanzia offerta dalla banca scelta prevedeva pagamenti dal 2021, l’Atp Tour chiedeva invece un impegno immediato, forse temendo eventuali cambiamenti di scenari politici. Fatto sta che tutto è andato a posto, e oggi è atteso l’annuncio ufficiale: Torino avrà le Atp Finals dal novembre 2021 al novembre 2025, un’occasione promozionale incredibile. Avere per cinque anni i migliori otto tennisti del mondo è un’occasione pazzesca, anche per il tennis italiano, non soltanto per una città di cui, nel tennis e nella pubblicità si parlerà del resto per l’intero anno, da quando cioè ogni settimana sarà pubblicata la classifica della road to Turin. Da oggi il sogno sarà realtà.

Torino oggi conquista le Atp Finals (Jacopo Ricca, La Repubblica – Torino)

Da Roma a Torino. Negli uffici di Palazzo Chigi, come in quello della sindaca Chiara Appendino, nessuno vuole ammettere che è fatta. Informalmente però tutti riconoscono che la lunga telenovela per portare a Torino le Atp Finals è finita. Oggi in tarda mattinata l’Atp ufficializzerà la scelta della città che ospiterà quello che è considerato il torneo più importante del tennis professionistico maschile dopo i 4 che compongono il Grande Slam. Un annuncio atteso, più volte slittato per le richieste di garanzie sempre più dettagliate che il board dell’Atp ha richiesto alla Federtennis. La scelta di Torino, considerata la candidata più credibile dopo la visita degli emissari a dicembre e l’inserimento nella short-list, sarebbe stata più semplice se fosse arrivato subito l’impegno economico del governo, ma il lavoro ai fianchi della sindaca Appendino e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Simone Valente, ha convinto i leghisti a sostenere anche finanziariamente la proposta di Torino. E così si è arrivati alla trattativa privata per ottenere le garanzie e le fideiussioni da 78 milioni di euro che la città organizzatrice dovrà assicurare all’Atp. L’annuncio che, in un primo momento, doveva arrivare al termine del torneo di Indian Wells è slittato di settimana in settimana, ma l’interlocuzione tra il presidente della Fit, Angelo Binaghi, è andata avanti. A sbloccare la situazione da un punto di vista economico e di rapporti societari con Atp sono stati necessari gli interventi dell’Istituto per il Credito Sportivo e della Bnl, da un lato, e l’impegno a creare una società insieme a Sport e Salute (l’ex Coni Servizi) per gestire l’evento che, nei timori del board, avrebbe potuto saltare per la scarsa affidabilità dell’Italia. Dubbi che ora sembrano fugati e che, oggi, saranno cancellati dall’annuncio ufficiale. Torino avrà così un evento che, nelle ultime edizioni londinesi, ha attirato ogni anno circa 250 mila visitatori e che raggiunge decine di milioni di persone in tutto il mondo con le dirette tv. La sindaca, qualche giorno fa, aveva scaramanticamente pubblicato le sue dita incrociate, ma ha continuato a lavorare per arrivare al punto decisivo che, tutti sperano, arriverà oggi.

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