Roma: Nadal è un rullo, ma anche Djokovic non scherza

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Roma: Nadal è un rullo, ma anche Djokovic non scherza

Lo spagnolo, come contro Chardy in mattinata, lascia un solo gioco a Basilashvili. Il numero 1 risponde lasciandone tre a Kohlschreiber

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Rafa Nadal - Roma 2019 (foto via Twitter, @InteBNLdItalia)
 

dal nostro inviato a Roma

LA FURIA DI RAFA – Dopo l’esordio sul Grandstand contro Chardy, le porte del Campo Centrale si sono aperte anche all’otto volte vincitore di questo torneo Rafael Nadal. L’avversario, come accaduto contro il francese, non è stato di grande spessore e neanche il georgiano Nikoloz Basilashvili è riuscito a impensierirlo particolarmente. Il numero 18 del mondo è dotato di un gioco molto potente da fondo, senza tuttavia rinunciare alla rotazione sulla palla; Nadal, che in questo è maestro, lo ha ripagato pan per focaccia inducendo spesso l’avversario all’errore in termini di lunghezza.

Il primo set è stato un monologo spagnolo col pubblico che assisteva sonnecchiando alla partita. A dare una scossa generale e a causare il primo vero applauso, per non dire boato, è stata la vittoria di Federer con Coric arrivata mentre Rafa stava servendo sul 5-1: dal lontano Pietrangeli è giunto un leggero sussulto che subito si è propagato sul Centrale. Quando le operazioni sono riprese, poco è cambiato e la musica si è ripetuta nel secondo set, con la differenza che questa volta gli errori di Basilashvili finivano in rete.


Se contro Chardy la vittoria era stata 6-0 6-1, contro il georgiano Rafa si è limitato a invertire il punteggio nei set. Adesso per lui ci sarà il 21esimo capitolo della rivalità tutta spagnola con Fernando Verdasco, anche lui oggi autore di una doppia impresa, ma di altra caratura (due vittorie contro top 20 e quasi 5 ore in campo). Sulla terra di Madrid, nel 2012, è arrivata una delle tre vittorie di Fernando contro Nadal. Si sono affrontati a Roma nel 2009, con successo di Rafa ai quarti.

In totale il maiorchino oggi ha passato in campo 2 ore e 8 minuti in due partite, perdendo due solo game e mostrando una superiorità che né a Barcellona né a Madrid si era ammirata. Tutta un’altra storia rispetto ad esempio a Federer, il quale ha giocato per 3 ore e 51 minuti, e alla sua età non è certo facile recuperare dopo uno sforzo del genere. L’ultima volta che lo svizzero ha disputato due partite nelle giorno è stato lo scorso anno a Cincinnati, quando batté prima Leo Mayer e poi Stan Wawrinka. In quel caso riuscì poi a superare il turno successivo, la semifinale contro Goffin, ma solo sfruttando il ritiro di quest’ultimo prima di perdere in finale con Nole. L’ultima volta invece che è rimasto in campo per più tempo è stato il quarto di finale perso contro Anderson a Wimbledon nel 2018: 4 ore e 17 minuti (contro Tsitsipas quest’anno in Australia sono state appena 3 ore e 50 minuti).

Il numero 2 del mondo nella conferenza post-partita ha confermato quanto detto nei giorni scorsi, e cioè che: “sento di star migliorando ogni settimana ma non mi piace fare un paragone con un giorno specifico. La stagione sulla terra quest’anno è stata un po’ particolare, ho avuto difficoltà a mantenere un certo livello sia fisicamente che tennisticamente. Comunque sono contento di aver raggiunto tre semifinali consecutive.” L’astinenza di titoli non sembra essere un problema per lui. “La cosa non mi preoccupa affatto e non ne possiamo parlare ogni settimana. Se poi non dovessi vincere al Roland Garros sarà la stessa cosa; io ci provo a vincere un torneo ma se non accade, è la vita, è lo sport. Non ruota tutto attorno ai titoli; ci sono anche le sensazioni e io ho la sensazione di star migliorando.

NOLE A GONFIE VELE – Quello tra Djokovic e Kohlschreiber è stato il dodicesimo faccia a faccia tra i due, con gli ultime tre avvenuti nel 2019. Negli ultimi tempi il tedesco si è rivelato un osso duro per il numero 1 del mondo, essendo stato in grado di batterlo a Indian Wells e avendolo portato fino al terzo set nell’ultimo faccia a faccia a Montecarlo. Questa sera però il numero 56 del mondo, vittorioso agevolmente su Berrettini, non è mai stato in grado di entrare in partita. Se nel primo set è stato almeno in grado di tenere tre volte il servizio, nel secondo set neanche quello e si è arreso per 6-3 6-0. Il serbo dunque in questo doppio impegno ha lasciato per strada sette game, cinque in più rispetto a Nadal, ma in compenso è rimasto in campo per un minuto di meno.

Risultati ottavi di finale:

D. Schwartzman b. [WC] M. Berrettini 6-3 6-4
[1] N. Djokovic b. P. Kohlschreiber 6-3 6-0
[7] J.M. del Potro b. [Q] C. Ruud 6-4 6-4
[6] K. Nishikori b. J. L. Struff 3-6 7-6(2) 6-3
[3] R. Federer b. [13] N. Coric 2-6 6-4 7-6(7)
F. Verdasco b. [11] K. Khachanov 7-5 3-6 6-3
[2] R. Nadal b. [14] N. Basilashvili 6-1 6-0
[8] S. Tsitsipas vs [10] F. Fognini

Il tabellone completo

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