Roland Garros, Paire ci crede: “Mi sento bene, voglio cavalcare l’onda”

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Roland Garros, Paire ci crede: “Mi sento bene, voglio cavalcare l’onda”

Dopo i successi a Marrakech e Lione, il francese ha confermato il suo ottimo stato di forma nello Slam di casa, centrando per la prima volta in carriera gli ottavi. Il merito è anche del duro lavoro fisico fatto durante la off-season

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Benoit Paire - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

La scorsa stagione non si era chiusa al meglio per Benoit Paire. Dopo gli US Open, il francese non era riuscito mai a passare più di un turno nei tornei ai quali aveva preso parte. L’ultima sconfitta era arrivata al Challenger di Mouilleron-Le-Captif, dove da testa di serie n.1, si era fatto eliminare dal russo Alexei Vatutin, n.170 del ranking mondiale. Per la prima volta dopo oltre tre anni Paire era finito fuori dai Top 50. 

Questo 2019 era iniziato sulla falsariga del 2018 per l’avignonese, ovvero un po’ sottotono. Ma, con l’inizio dello swing europeo su terra, la musica è cambiata. Dopo la finale nel challenger di Marbella, Paire ha conquistato il suo secondo titolo ATP, il primo dopo quasi quattro anni, a Marrakech. Successo poi bissato a Lione, superando in finale l’astro nascente del tennis mondiale Felix Auger-Aliassime. Il transalpino è arrivato così pieno di fiducia allo Slam di casa. E non ha caso sta andando alla grande. Sconfitto in quattro set il rumeno Copil all’esordio, Paire è uscito trionfatore per 11 a 9 al quinto set nel derby contro Pierre-Hugues Herbert, il match più lungo del torneo finora. Il ritiro di Carreno Busta nel quarto set gli ha regalato a trent’anni suonati i suoi primi ottavi di finale al Roland Garros, dove affronterà Kei Nishikori. 

“Mi sento bene. Sono in forma e voglio cavalcare quest’onda”, ha detto Paire, dopo il successo di terzo turno. Il primo a stupirsi di questi buoni risultati è lui stesso. “Sono il primo ad essere sorpreso”, ha proseguito. Ma non tutto è frutto del caso. A dispetto di quest’aria da viveur, il francese ha lavorato duro durante la off-season per recuperare posizioni in classifica. Sempre però lasciando spazio al divertimento e ad altri sport. “Ho lavorato molto fisicamente questo inverno. Ma ho anche giocato anche un sacco a calcio”, ha detto Paire. Devono aver fatto pure bene le sgroppate sul prato verde perché nei primi tre match di questo Roland Garros è stato all’incirca nove ore senza mai mostrare alcun cedimento. E se ne sono accorti anche i colleghi della sua resistenza. “Stan mi è venuto a vedere prima e mi ha detto: ‘sei un mostro fisicamente’. Non è vero in realtà”, ha scherzato. “La verità è che più match gioco, meglio mi sento. Mentre se perdo magari al primo turno di un torneo e devo giocare la settimana successiva perdo un po’ di sensazioni e non riesco a giocare al meglio”. 

Come se non bastasse, Paire è iscritto nei tabelloni di doppio maschile e doppio misto. Nel primo di questi fa coppia con la leggenda indiana Leander Paes, vincitore di otto slam di specialità. “Lui è molto vecchio. Ha 46 anni. Ha un sacco di esperienza”, ha detto Paire ridendo. “Sto cercando di giocare il doppio con lui quest’anno ma non è facile perché lui è molto bravo e per questo voglio dare il massimo. Inoltre, voglio migliorare la volée e servizio e per questo penso sia importante per me giocare il doppio. Lo prendo anche come un esercizio per rilassarmi e lasciare andare un po’ la tensione”. 

Al primo turno hanno sconfitto con un duplice 6-4 la coppia formata dallo slovacco Martin Klizan e dal britannico Dominic Inglot. Ma ora li attende una sfida alquanto proibitiva contro i colombiani Juan Sebastian Cabal e Robert Farah, terze teste di serie del seeding e tra i principali indiziati a vincere il torneo. In doppio misto, Paire è invece affiancato dalla 24enne connazionale Chloe Paquet, n.166 del ranking WTA. Esordiranno contro due specialisti: l’austriaco Oliver Marach e la cinese Hao-Ching Chan. Comunque andranno questi match rimarrà un Roland Garros da ricordare per Benoit. 

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