da Parigi, il nostro inviato

È nata a Hradec Kralove, 100.000 anime a 50 chilometri da Praga colei che ha espulso dal torneo Naomi Osaka e interrotto la striscia di 16 vittorie consecutive negli slam della giapponese. E non si può dire che a soli 23 anni, Katarina Siniakova non si sia tolta soddisfazioni nella sua ancora breve carriera.

Singolarista e doppista, cosa che nel tennis femminile è ben più comune che tra i maschietti, è professionista dal 2012 dopo una lunga partnership con Helena Sukova. Dopo alcune stagioni passate a ridosso dei 100, nel 2017 avviene la sua esplosione, sia in singolare che in doppio. Da sola in campo titolo a Shenzen (con gli scalpi delle top ten Halep e Konta) e Bastad, in finale contro Karoline Wozniacki.

Nessun successo WTA nel 2018, ma una continuità di risultati che le consentono di raggiungere al numero 31 il suo best ranking. È sempre però del 2018 il successo più emozionante della sua carriera: in Fed Cup, contro gli Stati Uniti, Siniakova incendia la O2 Arena di Praga e dopo tre ore e 44 minuti si impone nel rubber decisivo 7-5, 5-7, 7-5 su Sonia Kenin per consegnare alla Repubblica Ceca la sua undicesima Federation Cup.

È in doppio però che la ceca ha ottenuto i migliori risultati in coppia con la connazionale Krejicikova: Roland Garros e Wimbledon nel 2018, che l’hanno proiettata al numero uno mondiale in doppio la stessa settimana (il 22.10.2018 segno di forma smagliante) in cui raggiunge il best ranking in singolare. Insomma, una che una coppa a Port D’Auteil l’ha già sollevata. Meno sorpresi del risultato odierno?