Roland Garros juniores: titolo femminile alla canadese Fernandez

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Roland Garros juniores: titolo femminile alla canadese Fernandez

Battuta in due set l’americana Navarro. Fernandez aveva perso a inizio anno la finale degli Australian Open

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Leylah Annie Fernandez - Roland Garros junior 2019 (foto via Twitter, @rolandgarros)
 

Leylah Annie Fernandez, 16 anni, nr. 6 del ranking ITF juniores, vince il primo titolo Slam della sua carriera battendo in due set l’americana Emma Navarro con il punteggio di 6-3 6-2 in un’ora e 24 minuti di gioco. Un match abbastanza equilibrato più di quanto non dica il punteggio, con le due contendenti che hanno battagliato da fondo campo senza remore, variando come la terra rossa richiede molto i loro colpi e cercando con buona continuità anche la palla corta.

Ha vinto la giocatrice più continua e combattiva, quella che ha saputo annullare ben 8 palle break su 10 (ne ha invece sfruttate 5 su 8), guidando praticamente dall’inizio alla fine nel punteggio. Fernandez nel primo set è stata subito avanti di un break, poi ha centrato l’allungo decisivo sul 4-2. Nel secondo set la sua avversaria dopo un interminabile secondo game, durato almeno una decina di minuti, riusciva a centrare il controbreak ma proprio nel momento clou lasciava poi campo libero alla sua avversaria che in un amen si portava sul 5-1, chiudendo la contesa dopo due game. Ricordiamo che Fernandez aveva perso la finale juniores agli Australian Open.

Raggiante la canadese nella conferenza stampa post partita, prima tennista del suo paese a vincere un trofeo Slam a livello junior dopo che recentemente i vari Peliwo e Auger-Aliassime non vi erano riusciti. “Sono molto felice di aver vinto un torneo dello Slam, era il mio più grande obiettivo. Sono contenta di aver avuto un’altra opportunità dopo aver perso quest’anno la finale in Australia. E chiaramente sono contenta di essere riuscita a vincere questa finale”. Viene chiesto alla giocatrice canadese di raccontare un po’ le sue origini e le sue caratteristiche: Mio padre è ecuadoriano mentre mia madre è di Toronto anche se sua madre era delle Filippine. Insomma, nelle mie origini c’è un po’ di tutto. Credo che uno dei miei punti di forza sia la combattività, giocare sempre ogni punto come se fosse l’ultimo, non mollare mai”.

Gli viene chiesto quanto l’abbia aiutato essere stata convocata in Fed Cup e quali sono i suoi idoli: “L’essere stata convocata insieme a Sharon Fichmann, Gabriella Dabrowski e Heidi El Tabak mi ha aiutato non poco. Sono state da stimolo per lavorare ancora meglio. Così come i risultati di Bianca Andreescu e Auger-Aliassime mi hanno incoraggiato. Tutti migliori sono i miei idoli, da Nadal a Federer passando per Justine Henin. Mi ispiro a loro nel non mollare mai, nel combattere ogni punto, nel giocarlo come se fosse l’ultimo”. Sicuramente una tennista dalle buone prospettive, mentalmente sembra già pronta al grande salto, tecnicamente ha ampi margini di miglioramento.

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