Challenger: l'Italia riprende a volare. Sinner e Travaglia sono in finale

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Challenger: l’Italia riprende a volare. Sinner e Travaglia sono in finale

Gran settimana per il tennis azzurro nel circuito challenger. Travaglia sfiderà Horansky per il titolo a Sopot, Sinner giocherà a Lexington la terza finale nel 2019

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Jannik Sinner - Umago 2019 (foto Felice Calabrò)
 

Jannik Sinner somiglia sempre meno all’idea di un tennista ‘solo’ promettente per avvicinarsi allo status di giocatore vero. Dopo Bergamo e Ostrava, il tennista altoatesino – che compirà 18 anni tra due settimane – ha raggiunto la sua terza finale in un torneo di categoria challenger. Sul cemento di Lexington, confortato dalla terza testa di serie nel suo percorso, contenderà il titolo all’australiano Bolt.

Sinner ha sconfitto ai quarti, in tre set, il coreano Duck Hee Lee, completando una rimonta che il punteggio (4-6 6-3 6-1) fa sembrare più facile di quanto sia stata in realtà. Il terzo parziale, a dispetto dei soli sette game, è durato ben 43 minuti. In semifinale ha avuto vita facile contro lo statunitense Aragone, disastroso nel primo set e appena più presentabile nel secondo, ma comunque in grado di disturbare il servizio di Sinner solo in un game del primo set (più che altro per distrazione dell’italiano). La differenza è apparsa evidente, nonostante Aragone abbia sei anni in più e sia cresciuto su questa superficie più di quanto abbia fatto Sinner. L’altoatesino salirà ancora in classifica, almeno alla posizione 169. Dovesse battere Bolt in finale, arriverebbe a una manciata di punti dalla top 150. 18 anni da compiere, giova ricordarlo.

Circa un centinaio di posizioni più in alto, al gradino 84 virtuale, sosterà tra un paio di giorni (nella peggiore delle ipotesi) Stefano Travaglia, un altro degli italiani che sta vivendo la stagione migliore della sua carriera. Grazie al 6-1 7-5 rifilato al francese Lamasine in semifinale, Stetone giocherà sulla terra di Sopot la quinta finale in un challenger della sua carriera, terza nel 2019 dopo il titolo di Francavilla e la sconfitta di Shymkent. Per la prima volta, però, la giocherà da numero uno del tabellone. Nella mattinata di domenica affronterà il n.10 del seeding Filip Horanský, che di finali quest’anno ne ha giocata e persa una (un mese fa a Ludwigshafen). Superficie, classifica e stato di forma dicono Travaglia: ma le finali vanno sempre vinte.

Sempre a Sopot, non ha superato l’insidia del doppio turno in poche ore Paolo Lorenzi, che dopo aver rimontato Zopp (partita interrotta giovedì e ripresa venerdì dal 4-1 in favore dell’estone) si è lasciato rimontare da Karatsev ai quarti di finale.

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