Rublev: "Dopo ogni sconfitta pensavo di essere il peggiore. Ma non ho mai pensato di mollare"

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Rublev: “Dopo ogni sconfitta pensavo di essere il peggiore. Ma non ho mai pensato di mollare”

Il tennista russo ha parlato della sua rinascita nella conferenza stampa successiva alla vittoria su Tsitsipas

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da New York, il nostro inviato

Dopo aver eliminato dallo US Open Stefanos Tsitsipas, e quindici giorni fa Roger Federer a Cincinnati, Andrey Rublev è il tennista del momento. Dopo un 2018 e un una prima metà di 2019 molto difficili, negli ultimi mesi sta ritrovando la migliore condizioni. Proprio a New York nel 2017, appena ventenne, centrò il traguardo dei quarti di finale all’US Open battendo tra gli altri Dimitrov e Goffin. Si arrese solo a Nadal che avrebbe vinto poi il torneo.

Nel 2018 ha sofferto pesantemente per una frattura da stress alla schiena e ha rischiato perfino di finire nel vortice della depressione. Ma quest’anno è tornato protagonista sulla scena internazionale, cominciando dalla finale di Amburgo (per raggiungere la quale ha sconfitto Thiem e Carreno Busta), prima dei risultati sul cemento nordamericano.

Rublev deve adesso contendere a Simon, Hoang e Kyrgios un posto agli ottavi di finale, cominciando dalla sfida di secondo turno contro il francese. Dovesse riuscirci, il russo potrebbe trovarsi di fronte il nostro Berrettini, che prima dovrà battere Thompson e il vincente della sfida tra Popyrin e Kukushkin.

Per contestualizzare meglio il momento di forma di Andrey Rublev, vi proponiamo la traduzione integrale della sua conferenza stampa dopo la vittoria contro Tsitsipas.

Come hai reagito dopo che Tsitsipas ha vinto il secondo set? Ora che hai battuto un top 10 come ti senti?
La mia reazione è stata perfetta, giocavamo gli stessi tornei quando eravamo junior. Avrei potuto giocare meglio, ma anche peggio. Lui è un top 10, ma ho avuto una chance e mi sono detto “ok, adesso darò il meglio”.

[domanda di Ubaldo Scanagatta] Hai battuto Federer e Tsitsipas, la partita di oggi è un po’ frutto anche della fiducia che ti ha dato l’aver battuto Federer?
Ho maggiore fiducia, ma non solo grazie al match con Roger. Al primo turno a Cincinnati avevo incontrato Basilashvili con cui avevo perso due volte su due quest’anno. Poi ho vinto anche con Fabbiano a Winston-Salem, con il quale avevo perso nel 2015 (a Roma, ndr). Questi risultati mi hanno aiutato molto.

Quando avevi problemi alla schiena apparivi molto demoralizzato. Ora hai battuto Federer e Tsitsipas…. Ti sei allenato in modo particolare per raggiungere questi livelli e risultati? 
Più che altro mi sono messo d’impegno anche in allenamento per fare le cose sul serio e trovare piano la giusta fiducia che mi consentisse di sfruttare le eventuali buone opportunità.

[Scanagatta] Ci sono stati momenti in cui sembravi sul punto di perdere la fiducia in te stesso… Tutti sottolineavano il tuo potenziale, il tuo talento. Nel 2017 hai giocato così bene qui, raggiungendo i quarti di finale… Hai avuto paura di non riuscire a raggiungere il livello cui aspiravi? 
Dopo ogni sconfitta pensavo di essere il peggiore, un buono a nulla. Bisogna imparare a controllare le emozioni fuori. Dentro di me sapevo che ci avrei sempre provato. Comunque non ho mai pensato di mollare, proprio no.

[Scanagatta] Khachanov e Medvedev sono entrati in top 10, ti influenza? Ti sei forse detto che se ci sono riusciti loro, posso riuscirci anche io?
Onestamente non direi così. Sicuramente fanno molto bene alla promozione del tennis in Russia. Come anni fa quando Safin and Kafelnikov giocavano con quegli straordinari risultati. Magari grazie a Khachanov e Medvedev in Russia torneranno ad appassionarsi al tennis. Anche quando Sascha Zverev ha fatto il suo ingresso fra i top 10 si facevano questi discorsi. Se ci sono riusciti loro e se anche io facessi tutto bene, potrei avere le mie chance… Siamo cresciuti insieme e abbiamo spesso giocato gli stessi tornei.

Quando hai battuto Roger a Cincinnati come è stato? Che cosa ti ha detto?
Mi faceva effetto giocare con lui. Tutti sanno che è una leggenda, che ha vinto 20 slam. Ma quando lo vedi live o in TV è una cosa completamente diversa da quando lo incontri sul campo. Sentivo tutta la sua energia, pensavo da quanto tempo lui è un’icona del tour. Roger ha una grande esperienza, ha imparato a convivere con alcune pesanti sconfitte, non ha mai mollato ed è sempre tornato a vincere. Ho sentito tutto questo quando ci ho giocato, mi è rimasto impresso.

Che cosa è cambiato nel terzo set con Tsitsipas?
Lui ha avuto set point mentre serviva, ma anche io ho avuto set point con il servizio a favore. Se avesse vinto lui il terzo set sarebbe stata forse tutta un’altra partita. Ci sono stati molti alti e bassi, non ho giocato sempre al meglio.

[Scanagatta] Quando Kafelnikov e Safin erano top player c’erano Boris Eltsin e tanti altri personaggi importanti che mostravano grande interesse per il tennis. Questo non è più successo? Come spieghi il fatto che una dozzina di anni fa c’erano anche 4 tenniste russe contemporaneamente fra le top 10 – Dementieva, Myskina, Kuznetsova, Petrova, Safina, Sharapova – mentre oggi non ce n’è più nessuna nemmeno fra le top 20?
Non conosco la ragione, non puoi mai sapere come la generazione prossima lavorerà, non puoi dirlo prima. Ad esempio pochi anni fa si diceva quanti fossero i tennisti croati molto forti, mentre tra i russi c’era solo Youzhny. Non si sa mai. Un paio di anni passano in fretta. Oggi abbiamo due russi fra i top 10. E fra le donne, la Kasatkina sta facendo bene (insomma, qui Rublev non appare troppo ben informato, la Kasatkina è scesa a n.42: era salita fino a numero 10!, ndr). Insomma, non si può mai sapere, dobbiamo aspettare e guardare.

Andrey tutti vogliono sapere chi sei fuori dal tennis e cosa fai.
Non saprei, dovresti chiedere alle persone che mi frequentano. Comunque faccio tanti sport: wakeboard, surf, snowboard, basket. Tutti sport con amici per divertirmi, anche paint ball dove ci si spara addosso! Quando sei con gli amici è la cosa migliore. Ascolto anche tanta musica, ogni genere, anche classica, metal, tutto insomma. Non so cosa dire però, non sono abituato a parlare di queste cose, dovresti chiedere ai miei amici.

Oggi Rublev affronta l’esperto francese Gilles Simon, 34 anni e n.40 del mondo. Il match è stato programmato sul court 11, come terzo incontro. Rublev e Simon non si sono mai affrontati.

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