US Open: Bencic, l'ottica del 'passo dopo passo' e la rabbia: "In campo ne ho bisogno"

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US Open: Bencic, l’ottica del ‘passo dopo passo’ e la rabbia: “In campo ne ho bisogno”

“È un modo per sfogarmi, non ho problemi a ritrovare la concentrazione”, dice la svizzera in conferenza stampa dopo la vittoria nei quarti contro Vekic. Ora Andreescu, senza guardare troppo avanti: “Altrimenti ti metti troppa pressione”

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Belinda Bencic - US Open 2019 (foto via Twitter, @usopen)
 

Nella prima semifinale Slam della sua carriera, Belinda Bencic se la vedrà con un’altra esordiente a questo livello, la canadese Bianca Andreescu, della quale la svizzera dice: Ha tante variazioni nel suo gioco. Bencic è emersa vincente dalla sfida di quarti contro l’amica Donna Vekic: “È vero che ci siamo allenate insieme molte volte e conosciamo benissimo il nostro gioco, ma sul circuito tutte le giocatrici si allenano insieme… non è un segreto il tuo modo di giocare. Tutte sanno come giochi. È stato bello avere l’opportunità di sfidarci in una partita così importante, bello per entrambe. Ma siamo delle professioniste, sappiamo come essere amiche fuori dal campo e come essere concentrare sul rettangolo di gioco. Anche se siamo amiche, non vogliamo certo farci dei regali in campo, ha dichiarato Bencic nella conferenza stampa post match.

EMOZIONI“Come mi sento? Benissimo! Le emozioni sono ancora qui… sono davvero felice. È una sensazione bellissima. Sentivo di poter vincere anche se prima della partita ero molto nervosa. Secondo me abbiamo giocato un buon match, con scambi di alta qualità. Non è stato facile. Diciamo che sono rimasta calma nei momenti importanti. Durante i miei vari infortuni, sognavo un giorno così. Ma la verità è che non puoi sapere quello che accadrà, non devi pensarci troppo, devi stare nel presente. Ho lavorato duramente per questo. Non posso dire di non aver mai immaginato di potercela fare, ma ho pensato soprattutto al presente”.

IL SAPORE DELLA VITTORIA“Serena Williams ha detto che ama vincere? Chi è che non ama vincere? Voglio dire, è la sensazione migliore del mondo. Penso che sia il motivo per cui giochiamo. Perdere è la cosa peggiore, ti lascia l’amaro in bocca. Andiamo là fuori per vincere, vincere è bello. Quello che amo di più è la competizione, questo tipo di partite. Quella sensazione che hai subito dopo il match point… è la migliore in assoluto. È quello che ti dà la motivazione per andare avanti”.

UNA GIOVANE… UN PO’ VECCHIA“Beh, nella conferenza stampa precedente avevo detto che le persone pensano che io sia più vecchia per il semplice fatto che sono sul circuito già da tempo… vorrà dire che mi ritirerò presto! (ride). Diciamo che sono una giocatrice che probabilmente ha già fatto tanta esperienza a determinati livelli. Di sicuro non sono una nuova arrivata… diciamo una via di mezzo: sono una giovane-vecchia giocatrice.

STEP BY STEP“Se parliamo di sogni, penso che ogni giocatrice sogni di vincere i tornei più importanti, essere numero 1, trionfare in uno Slam. Ma lavorare duramente e stare con la testa nel presente è la cosa più importante. Passo dopo passo, come ho detto per tutta la mia carriera. Lo so che è noioso da sentire, ma è così che devi approcciarti. Non puoi pensare troppo avanti nel tempo, perché farlo renderà tutto più difficile e non farà altro che aggiungere pressione. Cerco di avvicinarmi passo dopo passo, e oggi sono un passo più vicina”.

LA GESTIONE DELLA RABBIAIn alcuni momenti ho bisogno di arrabbiarmi. È un modo per sfogarmi. Dopo mi sento sempre un pochino meglio. Inizio a giocare meglio, sono più carica. Anche se sto cercando di lavorare sulla capacità di restare calma durante la partita, non ho particolari problemi a ritrovare la concentrazione dopo essermi arrabbiata.

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