Al femminile
Grande Slam 2019, la classifica femminile
Australian Open, Roland Garros, Wimbledon, US Open: chi sono state le giocatrici che hanno fatto meglio nei quattro eventi più importanti?

Confronto con il Ranking WTA
Questo confronto è una verifica indiretta che aiuta a individuare chi è stata capace di alzare il proprio livello nei tornei che contano di più, e chi invece nei grandi eventi ha offerto un rendimento inferiore alle attese. Per quanto riguarda le primissime, i due dati con il contrasto più evidente sono quelli di Serena Williams e di Karolina Pliskova; e lo sono in senso opposto.
Williams è stata capace di dare il meglio di sé negli Slam e infatti il suo ranking è all’80,0% basato sui punti raccolti nei quattro Major: 3160 su 3935. Conseguenza: si trova al numero 1 della nostra classifica a fronte di un più modesto nono posto in quella ufficiale WTA.
Al contrario la numero 2 WTA Pliskova ha raccolto appena il 22,6% dei suoi attuali punti negli Slam: 1390 su 6125. E visto che in questi giorni è in lizza per il primato assoluto, potrebbe tornare “regina senza corona”, cioè in quella criticata posizione di numero 1 del mondo senza avere mai vinto un Major.
Ma c’è chi fra le giocatrici di vertice quest’anno negli Slam ha fatto peggio di Karolina. Mi riferisco a Kiki Bertens, attuale numero 8 del ranking ufficiale, che ha raccolto negli Slam 400 punti su 4225 totali: in pratica appena il 9,4%. Ed è per questo che la ritroviamo soltanto al 31 posto della classifica-Slam.
Ma sorprendentemente negativa è stata anche la tre volte vincitrice Slam Angelique Kerber, numero 12 WTA, che ha raccolto l’11,6% di punti nei Major (330 su 2835), tanto da non comparire fra le prime 32 della nostra classifica (è 39ma). Altro dato negativo quello di Aryna Sabalenka, attuale numero 14 del ranking WTA e solo 43ma nella Classifica-Slam con il 10% di punti raccolti nei Major (280 su 2785)
Invece tre nomi spiccano per un rendimento molto positivo negli Slam a confronto con i tornei normali: Danielle Collins (67,5% di punti Slam) e due giovanissime come Amanda Anisimova e Marketa Vondrousova, che hanno raccolto nei Major rispettivamente il 63,1% e il 57,2% dei loro punti totali WTA.
Naturalmente questi sono numeri che possono essere molto influenzati da un singolo exploit, per cui occorrerà verificare negli anni se alcuni dati sono quasi casuali o rivelano una reale attitudine a dare il meglio quando conta di più.
Confronto con la Classifica-Slam 2018
Alla ricerca di continuità (o discontinuità) con il passato, possiamo fare un primo tentativo valutando le differenze con la Classifica-Slam del 2018. Eccola:
Comprensibilmente è una operazione che ha poco valore per le giovanissime: è fisiologico che le teenager protagoniste negli ultimi Slam non fossero ancora pronte dodici mesi fa.
Troviamo però una costante nella delusione di Sabalenka: 270 punti raccolti nel 2018, 280 nel 2019. Per una Top 20 (che è stata anche fra le prime dieci) sono numeri ampiamente migliorabili. Ricordo però che Aryna ha disputato in carriera appena nove Slam, e quindi avrà tutto il tempo per rifarsi. Come accaduto, per esempio, a Petra Kvitova, che dodici mesi fa era riuscita a sommare solo 280 punti e che quest’anno ha fatto molto meglio, malgrado abbia saltato il Roland Garros.
Sul piano della continuità in positivo, tre giocatrici si sono confermate al vertice; erano fra le prime quattro lo scorso anno e le ritroviamo oggi, più o meno nella stessa posizione. Sono Naomi Osaka (nel 2018 vincitrice a New York, nel 2019 a Melbourne), Simona Halep (passata dalla vittoria in Francia a quella in Gran Bretagna) e Serena Williams, che a dodici mesi di distanza ha esattamente ripetuto le stesse finali: Wimbledon e US Open. Però sempre perse, e con i 24 Slam di Margaret Smith Court beffardamente a un passo.
Infine emerge un complessivo ringiovanimento negli albi d’oro; al posto delle due esperte vincitrici Slam 2018, Wozniacki e Kerber (28 e 30 anni), sono subentrate una 23enne come Barty e addirittura una teenager, la 19enne Andreescu. In WTA le nuove generazioni sono sempre più protagoniste.
Al femminile
Camila Giorgi riparte da Linz, per Trevisan doppia avventura a Doha e Abu Dhabi: il febbraio delle tenniste italiane
Dopo un Australian Open non proprio esaltante, ecco le partecipazioni azzurre ai tornei WTA di febbraio.

Mettersi alle spalle l’Australian Open, tuffarsi in un febbraio che deve servire a trovare conferme per Camila Giorgi e Jasmine Paolini, ad accumulare ancor più punti in vista di Indian Wells e Miami per Martina Trevisan e Lucia Bronzetti. Sullo sfondo c’è anche la voglia di Sara Errani di tornare tra le prime 100 nel ranking WTA.
Le belle notizie dal tennis femminile, in questo avvio di 2023, sono arrivate proprio da Giorgi e Paolini. Il cammino della n. 69 del ranking all’Australian Open si è interrotto al terzo turno per merito di Belinda Bencic, testa di serie n. 12. Un’eliminazione in due set, dopo le vittorie su Pavlyuchenkova e Schmiedlova, ma che hanno dato indicazioni importanti su un percorso positivo da intraprendere in questo 2023. Sconfitta nettamente da Ljudmila Samsonova al primo turno a Melbourne, Jasmine Paolini è in corsa per una semifinale al WTA di Lione. Avversaria odierna, Caroline Garcia, beniamina di casa.
Il gennaio di Lucia Bronzetti è stato esaltante nella United Cup, competizione che ha galvanizzato la n. 62 del ranking, uscita, però, al primo all’Australian Open Siegemund in tre set.
Il match più esaltante fin qui disputato dalla n. 1 del tennis femminile, Martina Trevisan lo ha disputato alla United Cup. La vittoria in tre set su Maria Sakkari è stato un gran sussulto in questo nuovo anno. Male all’Australian Open, uscita al primo turno contro Anna Schmiedlova.
Sarà ancora il cemento il grande protagonista nei tornei femminili di tennis del mese di febbraio.
Dal 6 al 12 si giocherà contemporaneamente ad Abu Dhabi e a Linz.
Nel tabellone principale di Abu Dhabi l’Italia sarà rappresentata da Martina Trevisan. Ons Jabeur ha, invece, annunciato il forfait: sarebbe stata la testa di serie n. 1 del ranking.
In Austria, invece, al WTA di Linz ci saranno Lucia Bronzetti e Camila Giorgi. La partecipazione di Sara Errani, invece, passerà dalle qualificazioni.
Dal 13 al 19 febbraio si giocherà a Doha. Già in tabellone Martina Trevisan, dovrà affrontare le qualificazioni Jasmine Paolini.
Il febbraio delle principali tenniste italiane.
6/12 febbraio: Trevisan ad Abu Dhabi, Bronzetti e Giorgi a Linz, Errani alle qualificazioni
13/19 febbraio: Trevisan e Paolini a Doha
Al femminile
United Cup: delusione Australia, ottimo avvio per Grecia, USA e Svizzera. Wawrinka sorprende Bublik
Kvitova regala l’unico punto alla Repubblica ceca. Tsitsipas e Sakkari brillano anche in doppio. Disfatta argentina contro la Francia

In attesa dell’esordio di Nadal e Zverev in programma domani, ecco i risultati definitivi dopo le prime due giornate di gioco alla United Cup. Non c’è solo il successo dell’Italia sul Brasile, di cui vi abbiamo parlato qui.
Grecia – Bulgaria 4-1
Kuzmanov – Pervolarakis 6-1, 6-1
Sakkari – Tomova 6-3, 6-2
Sakkari/Stefanos Tsitsipas – Topalova/Andreev 6-4, 6-4
La Grecia si aggiudica la sfida con la Bulgaria nel primo turno di United Cup per 4-1. La Bulgaria rispetta il pronostico nella sfida tra Dimitar Kuzmanov, n. 196 del ranking, e Michail Pervolakis, n. 504. Il doppio 6-1 dà coraggio ai bulgari che riaprono il computo complessivo della sfida. Ma poi ci pensano i rispettivi n. 1 ellenici del maschile e femminile a dare la sterzata decisiva alla sfida. Vince Maria Sakkari agevolmente in due set su Viktorya Tomova, 6-3, 6-2. Poi in coppia con Strefanos Tsitsipas, la greca dà spettacolo e con un doppio 6-4 si pensa al turno successivo. Debole nelle seconde linee, con Sakkari e Tsitsipas la Grecia può dir la sua nella competizione.
USA – Repubblica Ceca 4-1
Kvitova – Pegula 7-6, 6-4
Tiafoe – Machac 6-3, 2-4 ret Machac
Pegula/Taylor Pegula – Bouzkova – Lehecka 2-6, 6-3, 10-7
Ottimo il debutto nella competizione per gli statunitensi. La sconfitta in due set di Pegula contro Kvitova alla fine risulterà ininfluente. Decisivo il tie-break del primo set, in cui Petra annulla ben tre set point alla sua avversaria. Machac è costretto sul più bello al ritiro nella sfida con Tiafoe. Sotto di un set, ma avanti di un break, il ceco è costretto al forfait per una distorsione alla caviglia destra. Il doppio se l’aggiudica la coppia composta da Jessica e Taylor Pegula.
Francia – Argentina 4-0
Garcia – Podoska 6-2, 6-0
Mannarino – Coria 6-1, 6-0
La vittoria della Francia sa di rivincita mondiale nei confronti dell’Argentina. Dal campo di calcio a quello di tennis, dal Qatar all’Australia, stavolta sono i transalpini a gioire e anche abbastanza nettamente lasciando soli tre game ai singolari odierni. Rullo compressore Caroline Garcia, n. 4, supera Nadia Podoska, n. 195, per 6-2, 6-0. Adrian Mannarino, n. 46, la imita battendo Federico Coria, n. 75, 6-1, 6-0, il tutto in 2he10’ complessivi.
Australia Gran Bretagna 1-3
Dart – Inglis 6-4, 6-4
Kubler – Evans 6-3, 7-6(3)
Momento decisamente sfortunato per l’Australia, data da molti per favorita nella competizione. Il forfait di Kyrgios e successivamente quello di Tomljanovic, per un problema al ginocchio sinistro, hanno cambiato l’inerzia del confronto con la Gran Bretagna. In svantaggio 0-2, è toccato a Maddison Inglis, n. 180 del mondo, affrontare Harriet Dart, n. 98 del ranking Wta. Doppio 6-4 e semaforo verde per i britannici. Inutile ma comunque rocambolesca la sconfitta di Evans contro Kubler. Sotto di un set, nel secondo parziale il britannico si è fatto rimontare da 5-0, perdendo in malo modo al tie-break.
Svizzera – Kazakhistan 4-0
Teichmann – Kulambayeva 6-3, 6-2
Wawrinka vs Bublik 6-3, 7-6(3)
Tutto facile per la Svizzera. Stan Wawrinka (n. 148) soffre nel secondo set contro il talentuoso Alexander Bublik, n. 37. Ricambio generazionale? Non ditelo al buon vecchio Stan che porta a casa il punto decisivo per il passaggio del turno dei rossocrociati. Bene anche Jil Teichmann, n. 35, nel singolare femminile contro Zhibek Kulambayeva, n. 441, che viene sconfitta 6-3, 6-2.
Al femminile
Il fallimento di FTX costa caro a Naomi Osaka
Grave perdita economica per la tennista giapponese Osaka, che aveva investito nella criptovaluta FTX

Non un gran momento per la ex numero 1 al mondo Naomi Osaka. Oltre alle sconfitte sul campo di gioco, per la pluricampionessa Slam i problemi provengono anche dalle finanze. È, infatti, una delle azioniste di FTX, un’azienda per lo scambio di criptovalute che ha dichiarato bancarotta l’11 novembre.
Non solo Osaka, ma sono tanti gli sportivi che hanno visto andare in fumo i propri proventi dal fallimento di FTX. L’azienda era riuscita ad acquistare così tanta credibilità da riuscire a mettere il proprio logo sulle vetture e le divise di Lewis Hamilton e George Russel, piloti della Mercedes in Formula 1; e anche a vedersi intitolato lo stadio NBA dei Miami Heats.
Il valore di mercato di FTX ha subìto un grave crollo negli ultimi sette giorni, passando da $22 a $1.40. Il CEO di FTX Sam Bankman-Fried – ora sotto investigazione per come ha gestito l’azienda fondata nel 2019 – ha già dichiarato fallimento a seguito dell’enorme svalutazione della criptovaluta.
Osaka aveva firmato l’accordo con FTX nel marzo 2022 mentre era negli Stati Uniti impegnata per l’Indian Wells e il Miami Open. La tennista ha acquistato delle azioni di FTX e nell’accordo era previsto che la tennista giapponese fosse ambasciatrice nel mondo dell’azienda, per influenzare quante più persone possibili a credere in loro. L’accordo di Naomi Osaka includeva anche la sua partecipazione nella creazione di contenuti multimediali per promuovere la criptovaluta. Non sono state ufficializzate le cifre riguardanti la perdita subita dalla tennista.