Nadal: "È uno stiramento, farò il possibile per le Finals". Gli scenari del N.1

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Nadal: “È uno stiramento, farò il possibile per le Finals”. Gli scenari del N.1

PARIGI – “Ora torno a casa e aspetto una diagnosi precisa. I medici sono ottimisti”. Cosa serve a Rafa per conservare il numero 1 a fine anno?

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Rafael Nadal - Bercy 2019 (foto via Twitter, @RolexPMasters)
 

da Parigi, il nostro inviato

Un Rafael Nadal davvero triste si è presentato nella sala conferenze della AccorHotels Arena per spiegare i motivi che lo hanno indotto a ritirarsi dal torneo e non giocare la sua semifinale contro Shapovalov. Si tratta del sesto ritiro pre-partita per lo spagnolo, il quarto in un Masters 1000 ed è addirittura la seconda consecutiva che gli capita qui a Bercy (nel 2017 abbandonò il torneo prima di sfidare Krajinovic ai quarti) oltre che la seconda quest’anno, dopo il forfait a Indian Wells prima di sfidare Federer in semifinale.

La conferenza stampa è iniziata col maiorchino che, prima di rispondere alle domande dei giornalisti, ha inteso spiegare cosa fosse accaduto oggi: “Mi spiace essere qui per dirvi questo, ma alcune volte accade e bisogna accettarlo. Non me l’aspettavo: stava andando tutto bene, anche la mano che mi aveva dato dei dubbi sul venire qui o meno è andata sempre meglio. Stamattina mi stavo allenando bene, ma purtroppo dopo uno degli ultimi servizi del warm-up ho sentito dolore agli addominali.

Ho subito chiamato il dottore e poi ho fatto un ecografia: mi è stato detto di aspettare e poi di fare un secondo test dopo un’ora e mezza. Purtroppo si è evidenziato che ho un piccolo stiramento agli addominali. Ho provato a tornare in campo per allenarmi, ma sentivo ancora dolore in quella zona. Purtroppo con un problema in quella parte del corpo non potevo servire bene per essere competitivo in una partita. Inoltre questo è un tipo di problema che, giocandoci sopra, rischia seriamente di peggiorare. Il medico si è raccomandato con me di non giocare. Sono molto triste, mi stavo divertendo questa settimana e pensavo di poter continuare a giocare un gran torneo.”

Nadal ha anche spiegato che è la seconda volta che si trova a dover affrontare questo problema: “Mi era già capitato agli US Open 2009, quando persi in semifinale con Del Potro e fu una brutta esperienza. Ricordo di come giocandoci sopra lo strappo addominale si allungò: lo strappo con il quale iniziai il torneo era di 7-8 mm e alla fine divenne di 28 mm. Ricordo bene perché non potei giocare la semifinale di Coppa Davis e dovetti stare più di un mese lontano dal campo”. Una prospettiva piuttosto sinistra che lo costringerebbe a saltare ancora un impegno di Coppa Davis, in questo caso le finali di Madrid, e ovviamente le Finals che inizieranno tra poco più di una settimana.”Farò tutto quel che posso per recuperare per Londra: la possibilità esiste ma ora non posso rispondere in un senso o nell’altro“.

Rafa ha anche dato alte delucidazioni su cosa sia accaduto e su quali siano i suoi piani nei prossimi giorni: “Ho servito così tutto l’anno, il problema non è dovuto a un movimento sbagliato alla battuta fatto oggi. Fosse capitato l’anno scorso, poiché questo fu primo torneo nel quale cambiai un pochino il modo di servire, avrei potuto pensarlo, ma non è questo il caso. Sono stato sfortunato, ma lo devo accettare e restare positivo. La settimana è finita male, ma tutto il resto è stato bellissimo: ho giocato bene qui, mi sono divertito in questo magnifico Centrale. Ora devo solo cercare di essere pronto per Londra: è il mio più grande obiettivo in questo momento,  non mi resta che aspettare delle ore per capire quanto grave sia il mio problema e intuire meglio le tempistiche del recupero. Ora torno a casa e aspetto di avere una diagnosi precisa del mio problema. I medici sono abbastanza ottimisti che potrei recuperare in una settimana“.

Rafael Nadal – Bercy 2019 (foto via Twitter, @RolexPMasters)

LA CORSA AL NUMERO 1

Oltre che sull’esito di questo torneo, delle ATP Finals ed eventualmente delle finali di Davis, l’infortunio di Nadal potrebbe essere decisivo anche per la corsa al numero uno di fine stagione. Al momento il vantaggio su Djokovic nella Race è di 1040 punti, che potrebbero ridursi a 640 qualora il serbo dovesse vincere il torneo domani.

SE NOLE VINCE BERCY – Nello scenario più svantaggioso per Nadal, quello in cui Djokovic va a Londra dopo aver vinto Bercy, lo spagnolo avrebbe bisogno di raggiungere la finale da imbattuto per rendere vano ogni attacco del serbo. Attenzione però, non è il risultato minimo per tenere il numero uno ma solo per rendersi indipendente da Djokovic, che in ogni caso sarebbe costretto a raggiungere (anche lui) la finale per coltivare la speranza di riconquistare la vetta; gli servirebbe però il titolo qualora Nadal dovesse superare il girone vincendo almeno due partite.

SE NOLE PERDE IN FINALECon Djokovic sconfitto in finale da Shapovalov, a Nadal basterebbero 500 punti a Londra, ovvero tre vittorie; andrebbero bene sia le tre nel Round Robin che il raggiungimento della finale con una sconfitta nel girone. In questo scenario per Djokovic ci sarebbero invece pochissimi calcoli da fare, poiché avrebbe chance solo vincendo il torneo e dovrebbe comunque sperare nell’eliminazione prematura del suo rivale.

La Race to London aggiornata

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