Alla prova dei fatti, stagione WTA 2019

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Alla prova dei fatti, stagione WTA 2019

Da Amanda Anisimova a CoCo Vandeweghe, top e flop delle previsioni avanzate all’inizio dell’anno

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Bianca Andreescu - US Open 2019 (foto via Twitter, @usopen)
 

Il primo gennaio avevo pubblicato un articolo dal titolo “WTA, chi migliorerà nel 2019?” con indicati i nomi di alcune giocatrici che pensavo sarebbero progredite nel corso dell’anno; ora che il calendario WTA è ufficialmente concluso, è arrivato il momento della verifica.

Prima di controllare, però, è necessario un chiarimento. Il ranking di partenza utilizzato non è quello che WTA definisce “Year-End” e che esce all’inizio di novembre. Le previsioni erano state fatte due mesi dopo, e nel frattempo alcune tenniste avevano giocato tornei ITF, determinando spostamenti in classifica non sempre trascurabili. Fare finta di nulla non mi sembrava corretto; ecco perché avevo deciso di utilizzare i dati del 31 dicembre 2018. Per esempio Potapova e Gasparyan erano migliorate, mentre Sabalenka aveva peggiorato, a causa dell’uscita dei punti vinti nel primo torneo del 2018.

Ripensandoci, mi sono reso conto che sarebbe stato meglio usare la classifica della settimana precedente alla scadenza dei primi tornei di gennaio, ma ormai è andata così; lo terrò presente per il futuro.

 

Non so se sono riuscito a spiegarmi, è sempre difficile sintetizzare i meccanismi del ranking. Ma non è poi così grave, in fondo questi articoli sono soprattutto una scusa per parlare di alcune giocatrici. E adesso cominciamo la verifica, seguendo l’ordine dell’articolo di gennaio.

CoCo Vandeweghe
ranking 31 dicembre 2018: n°100
ranking  4 novembre 2019: n°332
Differenza: – 232
Qualità/difficoltà della previsione: sbagliata, ma con notevoli attenuanti
Un disastro, almeno per le regole del nostro articolo. In realtà quest’anno Vandeweghe non ha giocato a tennis per problemi fisici: un complicato infortunio al piede destro l’ha tenuta fuori dal Tour per sette mesi. Il suo primo match è stato addirittura il 30 luglio nel torneo di San Josè, quando ormai la stagione si avviava verso la conclusione.

Al rientro era scesa al numero 638 della classifica; da allora ha intrapreso il cammino di recupero, grazie ad alcune wild card e a impegni nei tornei ITF, che le hanno permesso di risalire 300 posti in poche settimane. Il difficile arriverà al momento di attaccare i piani più alti del ranking.

Amanda Anisimova
ranking 31 dicembre 2018: n°96
ranking  4 novembre 2019: n°24
Differenza: + 72
Qualità/difficoltà della previsione: media
Dopo le imprese compiute quest’anno, oggi tutto sembra chiaro ed evidente, e consideriamo la posizione di Anisimova a inizio stagione ampiamente sottostimata. Ma quando si parla di una giocatrice di 17-18 anni (nata il 31 agosto 2001) non si può mai essere certi che non arrivino crisi di crescita.

La semifinale del Roland Garros, persa rocambolescamente contro la futura campionessa Barty, le aveva permesso di salire a ridosso delle prime venti (numero 21), poi la seconda parte di stagione è stata segnata dalla morte del padre, che era anche suo coach, con inevitabile forfait agli US Open e un finale di stagione in Asia con soli tre match.
Sarà straordinariamente interessante scoprire come funzionerà la nuova collaborazione tecnica con Carlos Rodriguez, ex coach di Justine Henin e di Li Na.

Kristyna Pliskova
ranking 31 dicembre 2018: n°94
ranking  4 novembre 2019: n°66
Differenza: + 28
Qualità/difficoltà della previsione: bassa
Se qualcuno ha presente l’articolo “gemello” dello scorso anno, forse ricorderà che la Pliskova mancina era stata una delle mie scelte sbagliate. Numero 61 nel gennaio 2018, aveva concluso la stagione oltre 30 posti indietro. Davvero un regresso eccessivo, che mi ha spinto a scommettere nuovamente su di lei: troppo invitante la posizione di partenza.

Alla fine Kristyna è tornata all’incirca dove era due stagioni fa. Siamo però ancora lontani dal numero 35, best ranking di carriera del luglio 2017. A 27 anni compiuti (è nata il 21 marzo 1992) non me la sento più di scommettere su un progresso nel 2020, anche se continuo a pensare che con più serenità nell’affrontare i punti importanti dei match potrebbe stare in posizioni di classifica migliori.

Anastasia Potapova
ranking 31 dicembre 2018: n°93
ranking  4 novembre 2019: n°93
Differenza: nessuna
Qualità/difficoltà della previsione: sbagliata
La stagione di Potapova è la conferma di quanto detto per Anisimova: di fronte a giovani emergenti per le quali tutti prefigurano un futuro radioso, le crisi di crescita sono sempre possibili. Dopo gli oltre 140 posti guadagnati nel 2018, Potapova non è riuscita a continuare sulla stessa linea, e si è fermata esattamente alla stessa posizione di partenza.

Nel 2019 il meglio lo ha raccolto sulla terra rossa, eliminando Sevastova a Praga e Kerber al Roland Garros. Poi, se si esclude la vittoria per ritiro contro Zhang, non è riuscita a sconfiggere altre Top 50, e questo dato un po’ preoccupa. Resta il fatto che condannarla per una stagione opaca è molto prematuro, visto che stiamo parlando di una giocatrice nata il 30 marzo 2001.

Margarita Gasparyan
ranking 31 dicembre 2018: n°92
ranking  4 novembre 2019: n°87
Differenza: + 5
Qualità/difficoltà della previsione: facile
Giudico facile la previsione perché Gasparyan al numero 92 del ranking era, sul piano tecnico, sottostimata. Alla fine, almeno formalmente, i numeri mi danno ragione, ma in sostanza è stata una stagione di stasi. E, ancora una volta, per guai fisici: non solo a causa del ginocchio sinistro di cristallo, ma anche per malanni vari che nel 2019 l’hanno portata a ben 5 ritiri a match in corso.

Cinque ritiri su 41 partite disputate sono quasi un record, e danno la misura della sua fragilità. Eppure sarebbe bastato uno stop in meno, quello di Wimbledon, e forse parleremmo in modo diverso del suo 2019. Invece un problema al quadricipite ha fermato Margarita al secondo turno dei Championships mentre conduceva su Svitolina (7-5, 5-5). La stessa Svitolina sconfitta qualche giorno prima a Birmingham (6-3, 3-6, 6-4) e che a Londra sarebbe arrivata in semifinale. Sliding doors…

a pagina 2: Le giocatrici fino alla posizione 40

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Camila Giorgi riparte da Linz, per Trevisan doppia avventura a Doha e Abu Dhabi: il febbraio delle tenniste italiane

Dopo un Australian Open non proprio esaltante, ecco le partecipazioni azzurre ai tornei WTA di febbraio.

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Mettersi alle spalle l’Australian Open, tuffarsi in un febbraio che deve servire a trovare conferme per Camila Giorgi e Jasmine Paolini, ad accumulare ancor più punti in vista di Indian Wells e Miami per Martina Trevisan e Lucia Bronzetti. Sullo sfondo c’è anche la voglia di Sara Errani di tornare tra le prime 100 nel ranking WTA.

Le belle notizie dal tennis femminile, in questo avvio di 2023, sono arrivate proprio da Giorgi e Paolini. Il cammino della n. 69 del ranking all’Australian Open si è interrotto al terzo turno per merito di Belinda Bencic, testa di serie n. 12. Un’eliminazione in due set, dopo le vittorie su Pavlyuchenkova e Schmiedlova, ma che hanno dato indicazioni importanti su un percorso positivo da intraprendere in questo 2023. Sconfitta nettamente da Ljudmila Samsonova al primo turno a Melbourne, Jasmine Paolini è in corsa per una semifinale al WTA di Lione. Avversaria odierna, Caroline Garcia, beniamina di casa.

Il gennaio di Lucia Bronzetti è stato esaltante nella United Cup, competizione che ha galvanizzato la n. 62 del ranking, uscita, però, al primo all’Australian Open Siegemund in tre set.

 

Il match più esaltante fin qui disputato dalla n. 1 del tennis femminile, Martina Trevisan lo ha disputato alla United Cup. La vittoria in tre set su Maria Sakkari è stato un gran sussulto in questo nuovo anno. Male all’Australian Open, uscita al primo turno contro Anna Schmiedlova.

Sarà ancora il cemento il grande protagonista nei tornei femminili di tennis del mese di febbraio.

Dal 6 al 12 si giocherà contemporaneamente ad Abu Dhabi e a Linz.

Nel tabellone principale di Abu Dhabi l’Italia sarà rappresentata da Martina Trevisan. Ons Jabeur ha, invece, annunciato il forfait: sarebbe stata la testa di serie n. 1 del ranking.

In Austria, invece, al WTA di Linz ci saranno Lucia Bronzetti e Camila Giorgi. La partecipazione di Sara Errani, invece, passerà dalle qualificazioni.

Dal 13 al 19 febbraio si giocherà a Doha. Già in tabellone Martina Trevisan, dovrà affrontare le qualificazioni Jasmine Paolini.

Il febbraio delle principali tenniste italiane.

6/12 febbraio: Trevisan ad Abu Dhabi, Bronzetti e Giorgi a Linz, Errani alle qualificazioni

13/19 febbraio: Trevisan e Paolini a Doha

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United Cup: delusione Australia, ottimo avvio per Grecia, USA e Svizzera. Wawrinka sorprende Bublik

Kvitova regala l’unico punto alla Repubblica ceca. Tsitsipas e Sakkari brillano anche in doppio. Disfatta argentina contro la Francia

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Stan Wawrinka - United Cup 2022 (Twitter @UnitedCupTennis)

In attesa dell’esordio di Nadal e Zverev in programma domani, ecco i risultati definitivi dopo le prime due giornate di gioco alla United Cup. Non c’è solo il successo dell’Italia sul Brasile, di cui vi abbiamo parlato qui.

Grecia – Bulgaria 4-1

Kuzmanov – Pervolarakis 6-1, 6-1

 

Sakkari – Tomova 6-3, 6-2

Sakkari/Stefanos Tsitsipas – Topalova/Andreev 6-4, 6-4

La Grecia si aggiudica la sfida con la Bulgaria nel primo turno di United Cup per 4-1. La Bulgaria rispetta il pronostico nella sfida tra Dimitar Kuzmanov, n. 196 del ranking, e Michail Pervolakis, n. 504. Il doppio 6-1 dà coraggio ai bulgari che riaprono il computo complessivo della sfida. Ma poi ci pensano i rispettivi n. 1 ellenici del maschile e femminile a dare la sterzata decisiva alla sfida. Vince Maria Sakkari agevolmente in due set su Viktorya Tomova, 6-3, 6-2. Poi in coppia con Strefanos Tsitsipas, la greca dà spettacolo e con un doppio 6-4 si pensa al turno successivo. Debole nelle seconde linee, con Sakkari e Tsitsipas la Grecia può dir la sua nella competizione.

USA – Repubblica Ceca 4-1

Kvitova – Pegula 7-6, 6-4

Tiafoe – Machac 6-3, 2-4 ret Machac

Pegula/Taylor Pegula – Bouzkova – Lehecka 2-6, 6-3, 10-7

Ottimo il debutto nella competizione per gli statunitensi. La sconfitta in due set di Pegula contro Kvitova alla fine risulterà ininfluente. Decisivo il tie-break del primo set, in cui Petra annulla ben tre set point alla sua avversaria. Machac è costretto sul più bello al ritiro nella sfida con Tiafoe. Sotto di un set, ma avanti di un break, il ceco è costretto al forfait per una distorsione alla caviglia destra. Il doppio se l’aggiudica la coppia composta da Jessica e Taylor Pegula.

Francia – Argentina 4-0

Garcia – Podoska 6-2, 6-0

Mannarino – Coria 6-1, 6-0

La vittoria della Francia sa di rivincita mondiale nei confronti dell’Argentina. Dal campo di calcio a quello di tennis, dal Qatar all’Australia, stavolta sono i transalpini a gioire e anche abbastanza nettamente lasciando soli tre game ai singolari odierni. Rullo compressore Caroline Garcia, n. 4, supera Nadia Podoska, n. 195, per 6-2, 6-0. Adrian Mannarino, n. 46, la imita battendo Federico Coria, n. 75, 6-1, 6-0, il tutto in 2he10’ complessivi.

Australia Gran Bretagna 1-3

Dart – Inglis 6-4, 6-4

Kubler – Evans 6-3, 7-6(3)

Momento decisamente sfortunato per l’Australia, data da molti per favorita nella competizione. Il forfait di Kyrgios e successivamente quello di Tomljanovic, per un problema al ginocchio sinistro, hanno cambiato l’inerzia del confronto con la Gran Bretagna. In svantaggio 0-2, è toccato a Maddison Inglis, n. 180 del mondo, affrontare Harriet Dart, n. 98 del ranking Wta. Doppio 6-4 e semaforo verde per i britannici. Inutile ma comunque rocambolesca la sconfitta di Evans contro Kubler. Sotto di un set, nel secondo parziale il britannico si è fatto rimontare da 5-0, perdendo in malo modo al tie-break.

Svizzera – Kazakhistan 4-0

Teichmann – Kulambayeva 6-3, 6-2

Wawrinka vs Bublik 6-3, 7-6(3)

Tutto facile per la Svizzera. Stan Wawrinka (n. 148) soffre nel secondo set contro il talentuoso Alexander Bublik, n. 37. Ricambio generazionale? Non ditelo al buon vecchio Stan che porta a casa il punto decisivo per il passaggio del turno dei rossocrociati. Bene anche Jil Teichmann, n. 35, nel singolare femminile contro Zhibek Kulambayeva, n. 441, che viene sconfitta 6-3, 6-2.

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Il fallimento di FTX costa caro a Naomi Osaka

Grave perdita economica per la tennista giapponese Osaka, che aveva investito nella criptovaluta FTX

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Non un gran momento per la ex numero 1 al mondo Naomi Osaka. Oltre alle sconfitte sul campo di gioco, per la pluricampionessa Slam i problemi provengono anche dalle finanze. È, infatti, una delle azioniste di FTX, un’azienda per lo scambio di criptovalute che ha dichiarato bancarotta l’11 novembre.

Non solo Osaka, ma sono tanti gli sportivi che hanno visto andare in fumo i propri proventi dal fallimento di FTX. L’azienda era riuscita ad acquistare così tanta credibilità da riuscire a mettere il proprio logo sulle vetture e le divise di Lewis Hamilton e George Russel, piloti della Mercedes in Formula 1; e anche a vedersi intitolato lo stadio NBA dei Miami Heats.

Il valore di mercato di FTX ha subìto un grave crollo negli ultimi sette giorni, passando da $22 a $1.40. Il CEO di FTX Sam Bankman-Fried – ora sotto investigazione per come ha gestito l’azienda fondata nel 2019 – ha già dichiarato fallimento a seguito dell’enorme svalutazione della criptovaluta.

 

Osaka aveva firmato l’accordo con FTX nel marzo 2022 mentre era negli Stati Uniti impegnata per l’Indian Wells e il Miami Open. La tennista ha acquistato delle azioni di FTX e nell’accordo era previsto che la tennista giapponese fosse ambasciatrice nel mondo dell’azienda, per influenzare quante più persone possibili a credere in loro. L’accordo di Naomi Osaka includeva anche la sua partecipazione nella creazione di contenuti multimediali per promuovere la criptovaluta. Non sono state ufficializzate le cifre riguardanti la perdita subita dalla tennista.

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