Alla prova dei fatti: previsioni giuste o sbagliate? - Pagina 3 di 4

Al femminile

Alla prova dei fatti: previsioni giuste o sbagliate?

All’inizio della stagione ho ipotizzato un 2018 di crescita per alcune giocatrici. È il momento di verificare come è andata

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Naomi Osaka
ranking 1 gennaio 2018: n°68
ranking 5 novembre 2018: n°5

Differenza: +63
Qualità previsione: alta. Penso sia la migliore previsione espressa, per due motivi: il momento non straordinario attraversato in quel momento da Osaka, i risultati effettivamente raggiunti in questo 2018, con i successi a Indian Wells e agli US Open. Ricordo che Naomi nel 2017 era scesa in classifica rispetto all’anno precedente (da numero 40 a numero 68) e quindi la valutazione era soprattutto tecnica, fatta ipotizzando che prima o poi sarebbe emerso un valore assoluto che però fino a quel momento si era intravisto solo a sprazzi.

Marketa Vondrousova
ranking 1 gennaio 2018: n°67
ranking 5 novembre 2018: n°67

Differenza: +- 0
Qualità previsione: previsione sbagliata. Stessa identica posizione nel ranking per Vondrousova, quindi nessun progresso per quella che a inizio anno era la più giovane Top 100 del ranking (oggi è Amanda Anisimova). Probabilmente ho sottovalutato il fattore alti e bassi di cui ho parlato sopra per le teenager (Marketa è del 1999). Una stagione opaca che mi dispiace particolarmente non tanto come “mago”, ma come appassionato che ha sempre considerato Vondrousova un talento speciale. Peccato, spero sappia ritrovare la strada giusta per tornare a progredire.

Kristyna Pliskova
ranking 1 gennaio 2018: n°61
ranking 5 novembre 2018: n°97

Differenza: -36
Qualità previsione: gravemente sbagliata. Inutile girarci intorno, una previsione del tutto smentita dai risultati; sarebbe la peggiore se non ne avessi fatta una ancora più negativa. Oggi la “gemella Pliskova” si ritrova al limite del centesimo posto, senza che da parte mia ci siano attenuanti da invocare. Eppure rimango convinto che Kristyna Pliskova, una delle giocatrici con la migliore prima di servizio del circuito, non dovrebbe stazionare attorno alle posizioni di classifica indicate. Né il 61, né tanto meno il 97.
La causa principale di questa posizione è sempre la stessa: la difficoltà a giocare serena nei passaggi chiave dei match. Nessuno è immune da attacchi di braccino, ma ai livelli di Kristyna è difficile arrivare. L’ultima volta che l’ho seguita è stato al torneo di Tokyo, in un match perso contro Daria Gavrilova che sintetizza tutti i suoi problemi: break point (e perfino un match point) in serie non convertiti, per via di una differenza di livello nettissima tra quando giocava i punti “normali” e quando arrivavano quelli davvero decisivi.

CiCi Bellis
ranking 1 gennaio 2018: n°60
ranking 5 novembre 2018: n°130

Differenza: – 70
Qualità previsione: previsione nulla. Purtroppo Bellis non gioca da Miami 2017: significa che ha smesso di competere in marzo; fra l’altro in quel momento era salita al numero 44 del mondo. Da allora un problema al polso destro l’ha costretta prima a ripetuti forfait, poi a una operazione, e poi anche a una seconda operazione. Qualche giorno fa CiCi ha twittato finalmente una notizia positiva: superato il doppio intervento, ha ripreso in mano la racchetta e cominciato a colpire la palla.
Per come vedo le cose, tutto si azzera di fronte a un problema fisico del genere; come fanno molte agenzie di scommesse quando un giocatore si ritira durante il match: scommessa annullata. Si può provare a valutare la qualità di gioco di una tennista, le sue potenzialità di crescita rispetto ai picchi che mostra durante i match; ma prevedere gli infortuni mi sembra troppo, un esercizio da mago vero e proprio. Speriamo che il 2019 sia una stagione di piena salute per lei.

Carla Suarez Navarro
ranking 1 gennaio 2018: n°40
ranking 5 novembre 2018: n°23

Differenza: +17
Qualità previsione: medio-bassa. Nell’articolo di gennaio avevo ipotizzato una stagione di recupero per tre giocatrici che nel 2017 avevano avuto problemi fisici di varia natura, ma che pensavo sarebbero potute risalire grazie al loro talento superiore. Non per nulla si trattava di tre ex Top 10. Alla prova dei fatti la scelta giusta è stata solo quella di Suarez Navarro, che alla soglia dei trent’anni ha invertito il trend negativo: ha giocato un anno sostanzialmente da sana, rientrando ampiamente in zona teste di serie per gli Slam.

Timea Bacsinszky
ranking 1 gennaio 2018: n°39
ranking 5 novembre 2018: n°241

Differenza: -202
Qualità previsione: previsione nulla. Stesso discorso fatto per CiCi Bellis, anche se nel caso di Bacsinszky i problemi fisici non si possono definire del tutto inattesi. Si trattava pur sempre di una convalescente, che però si era iscritta ai tornei di gennaio in Australia; sembrava quindi fosse pronta per rientrare, e invece le sono occorsi ancora diversi mesi per superare del tutto i problemi alla mano sinistra, e poi per essere in condizione di competere a un livello accettabile.
Rinvii, rientri infruttuosi e forfait sono stati il leitmotiv stagionale. In una decina di occasioni Bacsinszky ha rinunciato, spesso in extremis, a un torneo al quale si era iscritta (Australian Open, Budapest, Lugano, Rabat, Madrid, Roma, Roland Garros, Wimbledon), tanto che il primo Slam nel quale è effettivamente scesa in campo è stato l’ultimo (US Open) e la prima vittoria in un incontro è arrivata addirittura in settembre, nell’ITF di Biarritz. Per Timea ripeto l’augurio fatto per Bellis: che il 2019 sia un anno in piena salute.

a pagina 4: Le previsioni sulle Top 30 di inizio anno

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