ATP Finals: Medvedev la butta via, Nadal risorge e si salva per miracolo

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ATP Finals: Medvedev la butta via, Nadal risorge e si salva per miracolo

LONDRA – Il russo perde la testa in vantaggio 5-1 nel terzo set e finisce per perdere al tie-break. Nadal annulla anche un match point e si rilancia nel gruppo Agassi

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Rafael Nadal - ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)
 

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[1] R. Nadal b. [4] D. Medvedev 6-7(3) 6-3 7-6(4) (da Londra, il nostro inviato)

Rafael Nadal supera Daniil Medvedev al termine di un incontro combattutissimo che, soprattutto nel terzo set, è stato a tratti meraviglioso e folle. Con questa vittoria lo spagnolo in un solo colpo ravviva le sue chance di approdare in semifinale e al contempo di conservare la prima posizione nel ranking mondiale al termine della stagione. Medvedev, che ha ormai invece poche possibilità di superare il girone di qualificazione, dovrà meditare a lungo sulle modalità con le quali è maturata l’odierna sconfitta, la terza in altrettanti confronti contro il maiorchino.

Alla vigilia dell’edizione 2008 di Wimbledon a Nadal fu chiesto quali fossero le sue aspettative al riguardo. Rafael rispose così: “Due anni fa in finale ho vinto un set; lo scorso anno due; quest’anno spero di vincerne tre”. Non ne abbiamo la certezza, ma crediamo plausibile che – mutatis mutandis – Daniil Medvedev oggi fosse sceso in campo per affrontare Rafael Nadal, che nel corso di questa stagione gli ha impedito prima la conquista dell’Open del Canada e poi quella dello US Open, con il medesimo obiettivo. Obiettivo fallito al termine di una partita dai tre volti: bella nel primo set; discreta nel secondo; meravigliosamente folle nel terzo. Senza volere togliere nulla alla classe immensa di Nadal costituzionalmente incapace di darsi per vinto, nel corso dell’intero incontro abbiamo avuto la forte impressione che l’esito di ogni set sia dipeso nel bene e nel male principalmente dalla tenuta mentale di Medvedev, che sotto questo aspetto ha dimostrato di avere ampi margini di miglioramento.

Rafael Nadal e Daniil Medvedev – ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)

LA CRONACA – Sandro Ciotti in occasione di questo match non avrebbe potuto definire “gremiti in ogni ordine di posti” gli spalti della O2 Arena, come era solito fare con quelli di calcio in occasione dei derby, dal momento che c’erano molti spazi vuoti. Ma avrebbe potuto facilmente indovinare il nome del beniamino dei presenti, a cominciare dal nostro indemoniato vicino di postazione, Mauro, 22 anni, giunto apposta da Catania per sostenere Nadal e allo stesso tempo diventare afono urlando incessantemente il suo nome per quasi tre ore. Non pervenuti i fan di Medvedev.

Daniil vince il sorteggio iniziale e decide di lasciare al numero 1 del mondo l’onore-onere di battere per primo. Onere che Nadal si assume senza alcuna esitazione e svolge da par suo: in tutto il primo set avrà solo un momento di difficoltà nel corso del settimo game, quando annullerà una palla break con un grande passante di diritto al termine di uno scambio infinito (35 colpi). Da sottolineare la sua performance anche a rete dove, se non abbiamo contato male, lo abbiamo visto uscire vincitore in dieci occasioni su undici tentativi. Purtroppo per lui e per i suoi fan (tra i quali si è distinta per sonorità una nutrita pattuglia di bambini spagnoli), Medvedev al servizio è altrettanto autorevole, se non di più: quattro i turni di servizio consecutivamente tenuti dal russo senza perdere un punto.

Le sue roncolate di diritto – che tale pare in mano a Medvedev la racchetta in certi momenti: roncola più che Durlindana – scavano solchi nel cemento e il rovescio non sarà forse da manuale del tennis ma è efficacissimo. A ciò si aggiunga una battuta notevole e una mobilità laterale e verticale sbalorditiva in un atleta vicino ai due metri e si otterrà un giocatore in grado di vincere il primo set, seppure non senza sudare, contro una buona versione di Nadal. Punto a nostro avviso più importante e più bello del primo parziale quello colto da Medvedev nel tie-break con un sontuoso diritto in corsa sul punteggio di 4-3; così bello – soprattutto sotto il profilo atletico – da strappare l’applauso e il seguente ammirato commento al nostro non imparziale vicino di poltrona, Mauro: “Bravo. Quando uno è bravo è bravo e bisogna riconoscerlo”. Sottoscriviamo il giudizio.

Rafa Nadal – ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)

Non certo meno bravo di Medvedev è però Nadal, che nel secondo set approfitta di un attimo di distrazione (o rilassamento) del suo avversario per togliergli una prima volta il servizio in apertura e poi una seconda nel nono gioco, senza mai rischiare nulla durante i suoi turni di battuta. In occasione del secondo break si è avuta netta la sensazione che Medvedev per qualche insondabile ragione non vedesse l’ora di passare subito a quello decisivo e che Nadal non vedesse l’ora di accontentarlo.

Set decisivo che – se non proprio di Omero – meriterebbe almeno la penna di Salgari per essere narrato, tale è stato l’intreccio di pathos e emozioni al quale abbiamo avuto la fortuna di assistere e che non è semplice comunicare nella sua interezza al lettore. Proviamo comunque. Si comincia con Medvedev straripante capace di togliere il servizio per due volte consecutive al suo apparentemente rassegnato avversario, di procurarsi due palle per il 5-0 e, poi sul punteggio di 5-1, un match point annullato da Nadal con una smorzata tanto delicata quanto coraggiosa. Pareva il canto del cigno quella smorzata. Invece, proprio da lì è iniziata la discesa agli inferi di Medvedev e il crescendo rossiniano di Nadal, interrotto soltanto da una reazione rabbiosa del primo che, sul punteggio di 5-6 0-30, ha messo a segno tre ace rabbiosi e raggiunto il tie-break.

A questo punto però, all’interno di un’arena ormai trasformata in una bolgia infernale interamente schierata a favore di Nadal, crediamo che neppure la mamma di Medvedev avrebbe scommesso rublo sulla vittoria del suo labile bambino che ha infatti resistito sino al 4 pari per poi lasciare il passo al suo avversario dopo l’ennesimo errore gratuito di diritto, il quarantesimo complessivo. Un dato molto insolito per Daniil. Nadal torna così prepotentemente in lizza per un posto in semifinale che gli verrà conteso da Stefanos Tsitsipas venerdì e rende più complessa e avvincente la lotta per il titolo di miglior giocatore del ranking, anche alla luce della sconfitta subita ieri da Djokovic.

Daniil Medvedev – ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)

Medvedev, uscito dal campo in evidente stato di shock, si giocherà le residue chance contro Alexander Zverev, ammesso e non concesso che il match di questa sera gliene lasci qualcuna. Al di là di questo fatto contingente, resta però forte la sensazione che Medvedev debba ricaricare le pile – fisiche e mentali – al termine di una stagione che, oltre ad essere stata straordinariamente positiva, è stata altresì massacrante e che, se ne sarà capace, la prossima possa portarlo a raggiungere traguardi ancora più importanti.


NOTA PER I LETTORI – In relazione allo scambio di battute avuto con Rafael Nadal durante la conferenza stampa del suo primo incontro, c’è stato un franco chiarimento con lo spagnolo subito dopo la sua partita con Medvedev. Ci siamo entrambi spiegati i motivi che hanno portato al reciproco equivoco e a espressioni non consone, in buona parte dovuto all’inglese imperfetto – in particolare in questo episodio – di entrambi per reciproca ammissione. Basta così. Cambiamo argomento con soddisfazione generale e, fra Nadal e il sottoscritto, permane la immutata stima di sempre. Quanto ai lettori pensino, come sempre, quel che si sentono di pensare, ma a questo punto ogni ulteriore commento mi parrebbe davvero superfluo, con buona pace per tutti. Grazie a tutti per la partecipazione. (Ubaldo Scanagatta)

La situazione aggiornata del Gruppo Agassi
Gruppo Agassi, day 1le vittorie di Zverev e Tsitsipas

GLI SCENARI DI QUALIFICAZIONE (aggiornati dopo la vittoria di Tsitsipas)

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