Nadal: "Meritava Medvedev, sono stato molto fortunato"

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Nadal: “Meritava Medvedev, sono stato molto fortunato”

LONDRA – Rafa dopo la rimonta ai danni del russo: “Oggi stavo bene fisicamente. Anche se ultimamente ho problemi di crampi alla mano sinistra”. Uno tra Federer e Djokovic non sarà in semifinale: “Per me è positivo”

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Rafa Nadal - ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)
 

da Londra, il nostro inviato

Il Rafa Nadal di oggi, dopo la (quantomeno) rocambolesca vittoria su Daniil Medvedev (ora battuto tre volte su tre) è ovviamente di tutt’altro stato d’animo rispetto a quello di due giorni fa, dopo la rullata subita da Zverev. Di solito ciò che viene detto dai giocatori sul campo a fine partita davanti al pubblico non è mai degno di nota, serve come è giusto che sia a fare entusiasmare gli spettatori. Stavolta è diverso, perché Rafa dice chiaramente che ha avuto fortuna e che avrebbe meritato di vincere Medvedev.

“Sono stato superfortunato, mi dispiace per Daniil che ha giocato molto meglio. Partite così ne vinci una su mille. Ho capito che potevo farcela quando ho recuperato il primo break nel terzo set (sul 5-2 Medvedev, la prima volta che serviva per il set), perché quando sei sotto di un solo break hai sempre una possibilità. Ho giocato un grande secondo set, oggi mi sono sentito meglio degli altri giorni, questo per me è molto importante. Mi piace la battaglia e davanti a un palcoscenico e un’arena così è impossibile non lottare”. Ovazione del pubblico, anche degli spettatori neutrali, perché sul 4-0 o sul 5-1 nemmeno il più ottimista di loro poteva augurarsi un epilogo del match al tie-break.

In conferenza stampa, la prima domanda è molto centrata, visto il Medvedev quasi schizofrenico visto in campo, capace di punti pazzeschi ma anche di tirare a tutta da metà campo senza nessun motivo (specie nel secondo gioco, ma non solo).

Quanto la tua forza mentale e l’assenza di forza mentale di Daniil è stata importante nel terzo set?
Daniel è fortissimo mentalmente. L’ha dimostrato tutto l’anno. Inoltre è un muro, serve bene, è capace di cambiare il modo di giocare. Nella finale di New York ha alternato serve&volley e missili dal fondo e ha l’intelligenza per capire che soluzione adottare ad ogni punto.

Cosa pensi sia stato decisivo per vincere?
Come ho detto in campo, per come ha giocato Medvedev e per come era il punteggio nel terzo set, questa è una di quelle partite che vinci una volta su mille. Al momento del match-point ho giocato senza pressione, con quel punteggio pensi ‘tra 5 minuti sono negli spogliatoi’. Quando sei sotto 5-1 e servizio, se vinci è anche per la fortuna. Oggi ne ho avuta e mi dispiace per Daniil perché ha giocato meglio e meritava lui.

Come ti senti fisicamente dopo questa vittoria?
Era una prova importante per i miei addominali, non ho potuto allenarmi come avrei voluto prima del torneo e vedere oggi che mi sentivo bene – e mi sento bene anche ora dopo quasi tre ore di partita -, è molto importante. Oggi quando colpivo la palla il fisico rispondeva bene e non avevo la sensazione di sbagliare, come invece mi è capitato spesso in allenamento. La fortuna è stata anche vincere proprio in questo momento, perché mi dà molta fiducia e perché mi permette di essere padrone del mio destino (in realtà Nadal sbaglia: una vittoria contro Tsitsipas non gli assicura la qualificazione, perché una contemporanea vittoria di Zverev contro Medvedev lo costringerebbe all’eliminazione, nda).

UBALDO: Vista la preoccupazione per i tuoi addominali, sei soddisfatto di come hai servito oggi? Lo consideri un fattore chiave della vittoria?
No, penso che il mio servizio sia stato su buoni livelli per l’intera stagione, oggi compreso. Non credo che con Zverev il problema fosse la battuta, anche se ho subito doversi break. È vero che non ho potuto allenare il servizio come volevo, ma non perso per quello. Oggi il servizio ha girato bene.

Con le domande dei giornalisti spagnoli, emergono dettagli molto interessanti. Rafa spiega il suo piano di gioco anche alla luce di un altro possibile guaio fisico: “Negli ultimi tempi ho problemi di crampi alla mano sinistra, così sto cercando di non colpire troppo forte di dritto. Oggi giocare corto col dritto non era sbagliato perché Medvedev è un muro e anche se corre rapidissimo farlo venire in avanti poteva pagare. Ho usato molto lo slice per lo stesso motivo, per contrastare il muro di Daniil“.

Ultima domanda sul (di fatto) quarto di finale Federer-Djokovic. “Il pubblico sarà dispiaciuto di non vedere uno tra Roger e Novak in semifinale, lo sarai anche tu e chi preferisci che vinca?”, gli viene chiesto. “Beh, che uno dei due vada fuori è per me positivo, inutile essere ipocriti. È anche ovvio chi spero vinca….

NOTA PER I LETTORI – In relazione allo scambio di battute avuto con Rafael Nadal durante la conferenza stampa del suo primo incontro, c’è stato un franco chiarimento con lo spagnolo subito dopo la sua partita con Medvedev. Ci siamo entrambi spiegati i motivi che hanno portato al reciproco equivoco e a espressioni non consone, in buona parte dovuto all’inglese imperfetto – in particolare in questo episodio – di entrambi per reciproca ammissione. Basta così. Cambiamo argomento con soddisfazione generale e, fra Nadal e il sottoscritto, permane la immutata stima di sempre. Quanto ai lettori pensino, come sempre, quel che si sentono di pensare, ma a questo punto ogni ulteriore commento mi parrebbe davvero superfluo, con buona pace per tutti. Grazie a tutti per la partecipazione. (Ubaldo Scanagatta)

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