Finali Davis: il Canada passa ma regala un punto agli USA. 3-0 Australia

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Finali Davis: il Canada passa ma regala un punto agli USA. 3-0 Australia

MADRID – Il team di Dancevic è il primo a qualificarsi ma non va in campo per il doppio: doppio 6-0 a tavolino in favore degli USA che fa discutere. Colombia eliminata

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Denis Shapovalov alle Davis Cup Finals 2019 a Madrid (foto Twitter @DavisCupFinals)
 

da Madrid, il nostro inviato

La situazione aggiornata dei gironi (con tutti i risultati)

CANADA b. STATI UNITI 2 – 1

 

V. Pospisil [CAN] b. R. Opelka [USA] 7-6 7-6
D. Shapovalov [CAN] b. T. Fritz [USA] 7-6 6-3
S. Querrey/J. Sock [USA] b. V. Pospisil/D. Shapovalov [CAN] w/o

Altra grande prova del Canada che dopo la vittoria con l’Italia portano a casa anche il confronto con i vicini a stelle strisce e diventano la prima squadra a qualificarsi alla fase a eliminazione diretta. I canadesi fino ad ora sono stati delle macchine da guerra nei tie-break (6 vinti su 7 giocati, con Berrettini unico ad essere riuscito a strappare qualcosa). Se il trend dovesse continuare la freddezza delle ‘foglie d’acero’ potrebbe diventare un fattore su campi indoor veloci come questi.

Gli Stati Uniti si presentano all’appuntamento con un confortante bilancio di 15-0 in Davis negli scontri diretti, ma mai come quest’anno il team biancorosso rischia di rompere il digiuno. A livello di tifo ambiente ben diverso rispetto a quello di ieri fra Italia e Canada: se ieri c’era stata un bolgia e dei bei botta risposta fra tifoserie, oggi la gara del tifo è completamente a senso unico visto che la presenza statunitense è abbastanza sparuta e sovrastata da quella canadese (che tira fuori spesso e volentieri quel po-po-po che nel 2006 conoscevamo bene). In generale comunque la pista Arantxa Sanchez della “Caja Magica” si presta bene, un po’ come un piccolo palazzo dello sport nel quale il coinvolgimento e le sensazioni acustiche sono molto migliori di quanto potrebbe avvenire in un campo centrale più dispersivo.

POSPISIL DAVIS MAN… – Partita fra un peso medio massimo e un massimo, con molta attitudine ad attaccare e poca a difendere. Pospisil ovviamente cerca di non svegliare il dritto devastante di Opelka, ma non per questo disdegna ottime soluzione offensive; entrambi i giocatori cercano ripetutamente la verticalità e la via della rete, senza rimanere troppo a palleggiare. I servizi come prevedibile la fanno da padrone con bordate anche oltre i 230 Km/h (e una di questa si abbatte sul viso di una malcapitata raccattapalle che però stoicamente resiste) e il primo set finisce al tie-break. Qua la contesa prende la via del Canada con Pospisil che vola avanti 5-0 e chiude la pratica con un ace. Il secondo set procede senza particolari sussulti fino al secondo tie-break con un Pospisil ancora una volta chirurgico; dopo aver annullato un set point sul 7-6, il canadese porta a casa il match 9 punti a 7.

SHAPO NON È DA MENO – Il secondo match vede opposti Shapovalov e Fritz e sul piano tattico ricalca per certi versi quello precedente. Due giocatori d’attacco che cercano di imporre il proprio gioco per cui la miglior difesa rimane l’attacco, anche se fra i due il più attrezzato negli scambi da fondo sembra Shapovalov. E per un canovaccio tattico che si ripete, si ripete anche il film della partita. Come prima il set va al tie-break, che rimane molto equilibrato fino al 6-6, quando un banale errore di dritto di Fritz regala il set point al canadese che senza farselo ripetere due volte porta a casa il set con un ace. L’episodio influenza la condotta di gara del giovane americano che perde subito in avvio il servizio e consente al Canada di volare sul 2-0. I servizi vengono confermati fino al 5-3 quando probabilmente Shapo sente la pressione e regala due palle break al suo avversario. Sul 15-40 però la pressione evapora e il 19enne ritrova il servizio con il quale mette le cose a posto e porta a casa il match al secondo tentativo.

Il doppio però non si gioca perché il canadese non ha almeno due giocatori arruolabili, così gli USA portano a casa a tavolino il primo punto della manifestazione (quello che invece l’Italia si era sudato con Fognini e Berrettini). Un discreto vantaggio per gli statunitensi, poiché la partita non disputata va a referto come un doppio 6-0 che migliora notevolmente il loro quoziente set e game. Dovessero concorrere per il posto di migliore seconda, potrebbe rivelarsi un dettaglio decisivo.

A questo punto quindi la prossima partita diventa decisiva per le speranze dell’Italia, che nella migliore delle ipotesi potrà qualificarsi come seconda. Toccherà quindi vedere i risultati delle altre seconde e cercare di vincere 3-0 il match con gli Stati Uniti per avere speranze di passaggio del turno.

AUSTRALIA – COLOMBIA 3 – 0

N. Kyrgios [AUS] b. A. Gonzalez [COL] 6-4 6-4
A. de Minaur [AUS] b. D. E. Galan Riveros [COL] 6-4 6-3
J. Peers/J. Thompson [AUS] b. J. Cabal/R. Farah [COL] 6-3 3-6 7-6

L’Australia conferma il suo ruolo da favorita nel tie contro la Colombia imponendosi per 3-0 , risultato che elimina i sudamericani dalla competizione. Per gli Aussie, invece, sarà sfida con il Belgio per il primo posto nel gruppo D, mercoledì dalle 18.

Team Australia – Finals Davis 2019 (via Twitter, @DavisCupFinals)

KYRGIOS – Nonostante la sconfitta in due set, è una prestazione di tutto rispetto quella messa in campo da Alejandro Gonzalez, n. 470 ATP, contro il rientrante Nick Kyrgios, tanto da far dubitare della bontà della scelta del capitano di schierare uno spento Santiago Giraldo contro Steve Darcis nella prima giornata. Dal canto suo, un Kyrgios intrattabile al servizio: 16 ace, un solo punto concesso nel primo parziale, non ha mai permesso all’avversario di arrivare a “40” nel secondo e un break per set gli è stato sufficiente per far esordire la squadra australiana con una vittoria. L’ultimo match di Nick risaliva a Zhuhai contro Andreas Seppi, prima della pausa per il problema alla spalla e, all’apparenza, anche un po’ per ripicca verso la (finta) sanzione dell’ATP.

Il primo strappo arriva al quinto gioco: con un rovescio piattissimo stile Kukushkin, l’uomo di Canberra riapre un game che sembrava ormai colombiano; Alejandro, n. 70 nel 2014, cerca di alzare il ritmo, ma trova gli errori che gli costano la battuta. La spalla australiana sembra funzionare bene, pure troppo avrà pensato Gonzalez all’ottavo gioco quando torna rapidamente verso la propria panchina per cambiare racchetta e avere le corde nuove in risposta dopo il cambio palle. Chiede scusa della perdita di tempo, ma Nick rimedia – e vanifica al tempo stesso la tattica dell’altro – partendo con tre ace; “Gonzo” riesce almeno a toccare il quarto servizio di un game che non sarà perfectma che è durato 50 secondi. Un altro cambio campo ed è 6-4 Australia. Il punteggio è in discussione solo quando serve il trentenne di Medellin, che riesce ad annullare occasioni in serie prima di capitolare all’ottava. Kyrgios cerca senza troppa convinzione di indossare i suoi abituali panni insolenti e, pochi minuti dopo, coglie la vittoria che mancava dal secondo turno dello US Open.

DE MINAUR – Vittoria relativamente sul velluto per Alex de Minaur contro il n. 194 Daniel Elahi Galan, ventitreenne di Bucaramanga, oggi inevitabilmente molto falloso perché costretto ad alzare il proprio livello davanti al n. 18 del mondo. Daniel è comunque in possesso di un buon dritto lavorato e soprattutto di un rovescio che fila benissimo, come ha potuto constatare ieri David Goffin. Non gli dà invece credito il giudice di linea quando gli chiama fuori un’accelerazione precisa che lo avrebbe messo sulla piastrella favorevole per il punto del triplo break point; Alex ringrazia per la possibilità di rigiocare il punto, salva la battuta e, come da copione, è lui a passare in vantaggio al game successivo, il settimo. Messa al sicuro la prima partita, de Minaur fa subito valere la differenza di classifica salendo 2-0; Galan ce la mette tutta, ma l’incontro scivola via fino al prevedibile 5-1 e match point. Il ventenne di Sydney vorrebbe però chiudere in bellezza e salta per colpire il vincente con quel suo dritto dal polso un po’ rigido, finendo per perdere due giochi di fila. Daniel salva altri due macth point e forse salverebbe anche il terzo se non fosse per un’altra chiamata scellerata: punto rigiocato e de Minaur può tirare un sospiro di sollievo.

Thompson e Peers completano l’opera battendo i favoriti Cabal e Farah in tre set e annullando ben quattro match point nel tie-break decisivo.

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Coppa Davis: ufficializzati i calendari dei raggruppamenti di Manchester e Valencia

Le fasi finali di Davis cominceranno con Francia-Svizzera in Inghilterra e Serbia-Corea del Sud in Spagna

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Canada - Davis Cup 2022 (foto Roberto dell'Olivo)
Canada - Davis Cup 2022 (foto Roberto dell'Olivo)

Ufficializzati i calendari dei gironi “B” e “C” delle fasi finali di Coppa Davis che si terranno dal 12 al 17 settembre 2023.

Gran Bretagna, Australia, Francia e Svizzera sono inserite nel raggruppamento “B”. In palio c’è un posto per le Final Eight di Coppa Davis di tennis maschile. Si giocherà a Manchester in casa dei britannici secondi classificati nel 2022 nel raggruppamento di Glasgow, alle spalle degli Stati Uniti. La Gran Bretagna cercherà di far valere il fattore campo e di tornare a essere protagonista nelle fasi finali della competizione. Per la Svizzera si tratta della prima partecipazione alle fasi finali di Coppa Davis, mentre Australia e Francia cercheranno di migliorare quanto fatto l’anno scorso. De Minaur e compagni persero la finale di Davis contro il Canada, mentre i francesi finirono terzi nel raggruppamento di Malaga.  

Manchester non ospitava una manifestazione di Coppa Davis dal luglio 1994, quando la Gran Bretagna affrontò la Romania al Northern Lawn Tennis Club.

 

Ecco il calendario degli incontri:

Martedì 12 settembre, Francia – Svizzera (14° incontro di Coppa Davis; Francia in vantaggio 10-3).

Mercoledì 13 settembre, Australia – Gran Bretagna (14° incontro di Coppa Davis; Australia in vantaggio 8-5)

Giovedì 14 settembre, Australia – Francia (17° incontro di Coppa Davis; Australia in vantaggio 11-5)

Venerdì 15 settembre, Gran Bretagna – Svizzera (5° incontro di Coppa Davis, Gran Bretagna in vantaggio 3-1)

Sabato 16 settembre, Australia – Svizzera (6° incontro di Coppa Davis, Australia in vantaggio 4-1)

Domenica 17 settembre, Gran Bretagna – Francia (24° incontro di Coppa Davis, Gran Bretagna in vantaggio 13-10).

Ufficializzato anche il calendario del raggruppamento “C” che si disputerà a Valencia e vedrà protagonisti i padroni di casa della Spagna sfidarsi con Serbia, Repubblica Ceca e Corea del Sud.

Eccolo il programma completo:

Martedì 12 settembre, Serbia – Corea del Sud (2° incontro di Coppa Davis; Serbia in vantaggio 1-0)

Mercoledì 13 settembre, Spagna – Repubblica Ceca (7° incontro di Coppa Davis; Spagna in vantaggio 4-3)

Giovedì 14 settembre, Repubblica Ceca – Corea del Sud (primo incontro di Coppa Davis)

Venerdì 15 settembre, Spagna – Serbia (12° incontro di Coppa Davis; Spagna in vantaggio 8-3)

Sabato 16 settembre, Serbia – Repubblica Ceca (13° incontro di Coppa Davis; Repubblica Ceca in vantaggio 7-5)

Domenica 17 settembre, Spagna – Corea del Sud (3° incontro di Coppa Davis; Spagna in vantaggio 2-0)

Nei prossimi giorni verrà ufficializzato il calendario dell’Italia, inserita nel gruppo “A” in programma a Bologna con i campioni in carica canadesi, Svezia e Cile, e di quello “D” con Croazia, Olanda, Stati Uniti e Finlandia, esordiente alla fase finale di Davis.

Gli eventi della fase a gironi si giocheranno in un girone all’italiana con le prime due squadre di ogni gruppo che accederanno alle Final 8 a Malaga (21-26 Novembre).

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La Croazia e l’ITF sfogliano la margherita. Si giocherà a Spalato la Coppa Davis?

Tramontata l’ipotesi Zara, Spalato è in pole position per ospitare il girone delle Davis Cup Finals che si disputerà in Croazia. Ma con il palazzetto più bello della città al momento chiuso per debiti

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La Spaladium Arena (fonte: Wikipedia)

Lo scorso marzo, subito dopo il sorteggio della fase a gironi delle Davis Cup Finals 2023, furono subito rese note le sedi di tre dei quattro raggruppamenti da cui usciranno le otto finaliste: Bologna, Valencia e Manchester. La nazione prescelta per ospitare il quarto raggruppamento, la Croazia, si riservò invece il diritto di comunicare in un secondo momento dove, dal 12 al 17 settembre prossimi, la squadra di casa avrebbe affrontato USA, Olanda e Finlandia. 

È passato quasi un mese e mezzo e quel momento non è ancora arrivato. Però dovremmo essere in dirittura d’arrivo: qualche settimana fa c’è stata infatti la visita della delegazione dell’ITF in Croazia, per la precisione a Spalato, per verificare che ci siano le condizioni richieste per l’organizzazione dell’evento. È infatti la città che ha dato i natali a tanti dei più grandi giocatori della penisola balcanica (partendo dagli anni 70 con Niki Pilic e Zeljko Franulovic, passando per gli anni 90 e gli anni 2000 con Goran Ivanisevic e Mario Ancic, ed arrivando sino ad oggi con Mate Pavic e Petra Martic, ma anche con la grande promessa del tennis croato, il vincitore di Wimbledon juniores 2022 Mili Poljicak) la favorita per l’assegnazione.

La prima scelta della federtennis croata era stata in realtà Zara, ultima città croata ad ospitare un tie della Davis nel formato tradizionale, la semifinale Croazia-USA dell’edizione 2018. Edizione poi vinta proprio dalla nazione balcanica, battendo in finale la Francia. Purtroppo il Palazzetto dello Sport “Krešimir Čosič” – intitolato al leggendario giocatore di basket, cresciuto nella cittadina dalmata, che vinse tutto con la nazionale jugoslava, ma che anche gli appassionati italiani ricordano per i due scudetti di fila con la Virtus Bologna, di cui fu poi anche allenatore per una stagione –  non è disponibile in quel periodo, in quanto già da tempo prenotato per una fiera nautica.

 

Metà settembre significa ancora estate, in particolare in Dalmazia, ed allora l’intenzione dei vertici del tennis (ma anche del ministero del turismo) croato era di quello di offrire ai tifosi al seguito delle proprie nazionali un pacchetto turistico interessante, unendo al tennis della Coppa Davis il mare e le coste della Dalmazia. Di conseguenza, tramontata l’ipotesi Zara la scelta più logica non poteva che essere Spalato. Ed è per questo che la delegazione ITF, o meglio di emotion group, la società austriaca a cui la federazione internazionale ha appaltato le attività operative di organizzazione, ha fatto tappa nella città dalmata. Gli ispettori austriaci hanno visitato l’Arena Gripa, la struttura sportiva cittadina che in teoria dovrebbe ospitare l’evento. Diciamo in teoria perché gli ispettori sono andati a vedere anche ad un altro impianto sportivo della città di Diocleziano, la Spaladium Arena. Come mai? Perché dal punto di vista del confort e delle dimensioni, quest’ultima si lascia nettamente preferire. Per capirci: è stata inaugurata nel 2008 e le tribune del campo centrale hanno una capienza di 10.000 posti; quelle dell’Arena Gripa, aperta al pubblico nel 1979, arrivano a 6.000. Il problema è che la struttura è inutilizzata dal punto di vista sportivo dallo scorso settembre, da quando si sono tenuti gli Europei di pallanuoto, e da allora è stata solo la sede di due concerti ed una fiera. I problemi sono esclusivamente economici, ma non di poco conto: la società che la gestiva è in bancarotta ed ha un debito di oltre 3 milioni di euro con il comune di Spalato (e non solo). Ed è per questo che la struttura è chiusa.

Il fatto che di solito il comune sede del tie di Davis sia co-organizzatore o comunque main sponsor dell’evento, potrebbe essere una delle chiavi per aprire le porte della struttura per la manifestazione. I media locali non hanno informazioni ufficiali al riguardo, ma si vocifera che ci sia la volontà delle istituzioni di cercare una soluzione per consentire la riapertura della Spaladium Arena per un evento sportivo dopo che saranno passati dodici mesi dall’ultima volta. Forse anche per scaramanzia, dato che gli Europei di pallanuoto di settembre sono stati infatti vinti proprio dalla Croazia.

I media locali riportano inoltre che c’è un altro punto di attenzione: entrambi gli impianti avrebbero infatti bisogno di qualche adeguamento per rispondere ai requisiti previsti dall’ITF. Ricordiamo, ad esempio, che oltre al terreno di gioco dove si disputeranno i match devono essere disponibili anche altri due campi per il riscaldamento e gli allenamenti (entrambe le strutture hanno comunque già un campo secondario con le tribune). Comunque sia, a breve l’ITF dovrebbe comunicare l’esito della visita ispettiva e si saprà quindi se Spalato tornerà ad ospitare la Davis dopo tredici anni (dal luglio 2010, quarti di finale del Gruppo Mondiale: vinse la Serbia per 4-1 sui padroni di casa) e, nello specifico, quale impianto è stato scelto. La federtennis croata ha comunque pronto il piano B (o meglio C, considerando Zara) qualora gli ispettori fossero stati molto fiscali e soprattutto scettici sulle possibilità degli impianti spalatini di adeguarsi in tempo: la capitale Zagabria, con il suo “Dom Sportova”, che ha ospitato la finale persa dalla nazionale di casa nel 2016 contro l’Argentina, e più di recente, nel 2020, il match di qualificazione vinto contro l’India.

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Coppa Davis

Volandri: “Sinner è cresciuto in tutto. Berrettini e Musetti? Così analizzo i loro momenti” [ESCLUSIVA]

Il capitano della nazionale italiana di Coppa Davis in un’intervista esclusiva con il direttore di Ubitennis: “Un orgoglio vedere Jannik battere Alcaraz in un match così a Miami”

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Dal grande Sinner di Miami ai momenti complicati di Musetti e Berrettini: nel giorno della presentazione degli Internazionali d’Italia 2023 il capitano della nazionale italiana di Coppa Davis Filippo Volandri ha concesso un’intervista al direttore di Ubitennis, Ubaldo Scanagatta. Ecco le sue parole.

Nel 2007 a Roma hai battuto il numero uno del mondo, Roger Federer. Che effetto ti ha fatto vedere Sinner replicare la stessa impresa contro Alcaraz a Miami?

“Un orgoglio vedere Jannik andare così vicino a portare a casa il primo Masters 1000 ed è stato pazzesco vederlo battere Alcaraz. Siamo contenti di avere un altro giocatore che sta scrivendo la storia del nostro tennis. Sta migliorando su tanti aspetti a vista d’occhio: dall’adattabilità alle diverse superfici alla sua fisicità. Il suo tennis sta evolvendo grazie a competenze nuove, siamo orgogliosi di lui”.

 

Dove pensi che possa arrivare Sinner?

“Sta lavorando per diventare il numero uno del mondo, per portare a casa Slam e Masters 1000, ne ha tutte le possibilità. Dobbiamo dargli il tempo per poter lavorare serenamente, ma sono sicuro che ha grandi potenzialità”.

Come capitano di Coppa Davis sei preoccupato per le difficoltà che stanno avendo Musetti e Berrettini?

“Preoccupato non è la parola giusta, so che lavoro stanno facendo con i loro team, si stanno rimboccando le maniche. Sanno di essere in maniera diversa in un momento di difficoltà ma era inevitabile che arrivasse per Lorenzo, che è giovanissimo ed è cresciuto così rapidamente da far pensare che prima o poi un momento così potesse arrivare. Matteo in passato è stato capace di tornare a vincere subito dopo uno stop di due mesi, ma questo rimane qualcosa di straordinario. Sta lavorando su sé stesso, sono assolutamente fiducioso del fatto che nelle prossime settimane vedremo un giocatore migliore”.

A Montecarlo Musetti o Berrettini potrebbero riscattarsi? Chi dei due ha la mentalità per combattere una crisi di fiducia?

“Per Matteo e per Lorenzo occorre fare due discorsi diversi perché diverse sono le caratteristiche. Musetti ha nella terra battuta la superficie preferita ma ha dimostrato di poter fare benissimo anche indoor. Sono sicuro che entrambi faranno bene. A Montecarlo un bel risultato potrebbe arrivare per entrambi, io sono fiducioso”.

Lo scorso anno a Malaga Sonego fu protagonista delle partite più belle. Lui è rientrato nei primi 50 del mondo, il suo potenziale quale è?

“Sta attraversando un ottimo periodo fin dalle finali Davis dello scorso anno. Ha fatto un’ottima preparazione invernale e nelle prime settimane della stagione ha raccolto meno di quanto seminato, ma da Dubai ha iniziato a fare bene. Lui è arrivato al numero 20 del mondo, ha avuto una crescita continua senza nessuno stop e anche lui ha avuto una normale battuta d’arresto lo scorso anno. Ora sono strafelice che sia tornato a competere a livelli altissimi e sono sicuro che anche la sua classifica migliorerà”.

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