WTA, diario di un decennio: il 2013 - Pagina 2 di 5

Al femminile

WTA, diario di un decennio: il 2013

Quarta puntata degli articoli dedicati agli anni ’10 in WTA e alle sue protagoniste: l’anno dei record di Serena Williams, il secondo Slam di Azarenka e la sorpresa Bartoli a Wimbledon

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Marion Bartoli e Sabine Lisicki - Wimbledon 2013
 

Il paradosso di Doha
Avevamo visto nell’articolo del 2012 la decisione di Serena di iniziare una nuova fase professionale, grazie alla collaborazione con il nuovo coach Patrick Mouratoglou. La programmazione decisa per il 2013 conferma la novità: Williams gioca come non mai, disputando un numero di tornei e di match che non ha eguali nella sua carriera. Alla fine dell’anno avrà raggiunto gli 80 match, una ventina in più della media nelle stagioni in cui non ha avuto problemi fisici.

Giocare tanto (vincendo, naturalmente) è il modo più sicuro per arrivare in cima al ranking. Il momento del sorpasso nei confronti di Azarenka arriva in febbraio, a Doha. Raggiunge la matematica certezza con la vittoria nei quarti di finale su Petra Kvitova, al termine di una partita equilibratissima, in cui Kvitova si è trovata avanti per 4-1 nel terzo set, prima di subire la rimonta di Serena (3-6, 6-3, 7-5).

Ma il torneo non è finito. In semifinale Williams batte Sharapova e approda in finale, dove trova la giocatrice che ha appena superato in classifica: Victoria Azarenka. Come detto, ormai Serena è certa del raggiungimento del primato, indipendentemente dall’esito del match. Finirà per vincere Azarenka (7-6(6), 2-6, 6-3), offrendo uno dei tipici (apparenti) paradossi delle classifiche di tennis, in cui per capire le dinamiche occorre tener conto non solo dei punti guadagnati ma anche di quelli in uscita allo scadere delle 52 settimane.

E così Serena diventa numero 1 del mondo proprio nella settimana in cui è sconfitta dalla giocatrice che ha detronizzato. Comincia il 17 febbraio 2013 un dominio da record: rimane numero 1 per oltre tre anni, fino all’11 settembre 2016. Vale a dire 186 settimane consecutive, lo stesso identico record di settimane consecutive raggiunto da Steffi Graf tra il 1987 e il 1991.

Williams e la terra battuta
Ormai è chiaro: nel 2013 la “nuova” Serena non ha intenzione di lasciare titoli alle avversarie senza combattere. Prenderà parte a tutti i tornei importanti (Indian Wells a parte, ma quella è una scelta che non c’entra con la programmazione tecnica), inclusi quelli su terra battuta.

La terra è da sempre la superficie meno amica per Williams, che ha vinto solo una volta il Roland Garros nel lontano 2002. Ma questa volta tutto gira per il verso giusto: gioca e vince tutti i tornei di avvicinamento previsti (Charleston, Madrid e Roma), e poi conquista anche Parigi.

Il cammino nello Slam è senza particolari insidie. Supera senza il minimo rischio Tatishvili, Garcia, Cirstea e Vinci. Unico brivido nei quarti di finale, contro la ex campionessa del 2009 Kuznetsova. Vince 6-1, 3-6, 6-3, ma risalendo da 0-2 nel terzo set.

Superato il piccolo spavento, torna a fare percorso netto in semifinale contro Errani (6-0, 6-1) e in finale contro Sharapova, la campionessa uscente (6-4, 6-4).

QUI IL VIDEO

Serena chiuderà la stagione 2013 sulla terra battuta con 28 vittorie e zero sconfitte, visto che giocherà ancora sul rosso a Båstad, in luglio. Numeri che non hanno bisogno di commenti.

a pagina 3: Le sorprese di Wimbledon

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