WTA, diario di un decennio: il 2013 - Pagina 5 di 5

Al femminile

WTA, diario di un decennio: il 2013

Quarta puntata degli articoli dedicati agli anni ’10 in WTA e alle sue protagoniste: l’anno dei record di Serena Williams, il secondo Slam di Azarenka e la sorpresa Bartoli a Wimbledon

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Marion Bartoli e Sabine Lisicki - Wimbledon 2013
 

Il mistero di Båstad
Come abbiamo visto, dopo la sconfitta del Roland Garros 2012 e con l’inizio della collaborazione con Mouratoglou, Williams decide di cambiare atteggiamento nei confronti del tennis, aumentando impegno e dedizione.

A conferma di questo super-impegno sta la decisione di prendere parte (per la prima e unica volta) all’International di Båstad, torneo che in calendario sta fra Wimbledon e le US Open Series. E si gioca su terra rossa. Per me rimane inspiegabile perchè Serena abbia deciso di aggiungere al suo calendario un piccolo torneo svedese invece di tirare il fiato in vista delle fatiche dell’agosto americano.

Non riesco a credere sia stato l’ingaggio degli organizzatori: non penso avessero la forza economica per offrire di una cifra “irrinunciabile”, perché per Williams le cifre irrinunciabili penso vadano ben oltre il costo organizzativo di un International. Evidentemente un contratto c’è (infatti tornerà ancora nel 2015), ma non capisco come abbiano fatto a convincerla.

A maggior ragione mi sfugge la logica tecnica di giocare su terra fra l’erba di Wimbledon e il cemento americano. Aggiungo che non solo Serena si presenta in Svezia, ma vince tutte le partite, inclusa la finale contro la beniamina di casa, Johanna Larsson.

L’interpretazione che forse mi persuade di più è quella all’apparenza meno plausibile: una specie di dimostrazione verso se stessa e verso il coach che davvero nel 2013 il tennis era la sua priorità assoluta. Ma naturalmente si tratta di una congettura, perché basandosi sui puri dati la scelta di giocare Båstad rimane per me un mistero.

US Open Series
L’agenda di Serena Williams prevede la partecipazione ai tornei di Toronto e di Cincinnati. Vince in Canada, mentre in Ohio subisce la quarta e ultima sconfitta stagionale: dopo Stephens a Melbourne, Azarenka a Doha, Lisicki a Wimbledon è ancora Azarenka a sconfiggerla.

La partita di Cincinnati ha un avvio altalenante, con un 6-2 per parte. Il terzo set è quello delle occasioni mancate da Serena. Una prima volta quando serve per il match sul 5-4 e subisce il break. La seconda quando ha un match point nel tiebreak sul 6-5 e invece finisce per perdere tre punti consecutivi, che significano sconfitta 2-6, 6-2, 7-6(6). L’avvincente terzo set di Cincinnati è la perfetta ouverture del grande spettacolo che sta per andare in scena a Flushing Meadows.

US Open 2013
Senza Maria Sharapova, costretta al forfait per il ricorrente problema alla spalla, l’ultimo Slam dell’anno si risolve nella attesa della partita conclusiva tra Serena Williams e Victoria Azarenka. Serena arriva in finale senza perdere un set, superando in semifinale Li Na.

Azarenka ha faticato un po’ di più lasciando un set a Ivanovic e Cornet, ma vince ugualmente in due set la semifinale contro Flavia Pennetta.

Nota italiana: Pennetta è uscita vincitrice dalla porzione di tabellone che vedeva come testa di serie numero 4 Errani. Flavia, che nel 2013 non è testa di serie, supera Sara al secondo turno, poi Kusnetsova e Halep. Infine nei quarti prevale nel suo secondo derby contro Roberta Vinci.

S. Williams b. Azarenka 7-5, 6-7(6), 6-2 US Open, Finale
Una finale assolutamente degna delle attese, in cui Wiliams è davvero spinta a dare il massimo da una Azarenka decisa a prendersi la rivincita del 2012.

Primo set. Si gioca in una giornata ventosa, che rende tutto un po’ più difficile sul piano esecutivo. Dopo il break e controbreak in apertura, a fare la differenza è il break che subisce Vika nell’undicesimo gioco: 7-5 Williams.

Secondo set: quando, già sotto 1-3, con due doppi falli consecutivi Azarenka subisce il secondo break si pensa che tutto sia finito, visto che Serena conduce 4-1 e servizio. Ma Azarenka non ha ancora deciso di arrendersi. Questa volta se avviene la rimonta non è perché Serena scende di livello, ma perché Vika offre alcuni game di risposta impressionanti. Il primo le permette di accorciare sul 2-4, l’altro è quello sul 4-5, con Williams che serve per il titolo. Serena serve bene, 4 prime su 6: ma Azarenka è protagonista di un turno di risposta fantastico, rimandando di là l’impossibile: un saggio di tennis di contenimento memorabile (1 23’15” del video).

Sul 5-5 altro break subito da Vika e ulteriore controbreak per forzare il set al tiebreak. Si continua a giocare su livelli impressionanti, e Azarenka raccoglie i frutti dello sforzo compiuto: al terzo set point, finalmente chiude il tiebreak a proprio favore (8-6) e pareggia i conti.

Terzo set. L ‘enorme impegno psicofisico profuso da Vika nel secondo set per risalire la corrente si fa sentire: scende leggermente di continuità e questo è sufficiente a spostare gli equilibri in favore di Serena, che chiude 6-2 senza concedere alcuna palla break.

Williams ha mostrato al mondo cosa significa essere una fuoriclasse assoluta: mentre Azarenka è calata di intensità nel terzo set, lei è stata in grado di mantenere una qualità di tennis eccezionale per 2 ore e 48 minuti.

I primi due set della finale di Flushing Meadows sono stati, a mio avviso, uno dei vertici di gioco del decennio, e se Azarenka fosse stata in grado di mantenere lo stesso livello anche nel terzo set sono convinto che oggi parleremmo di questa finale come del miglior match della decade. In ogni caso rimane una delle partite da ricordare degli anni ’10, come del resto la finale dell’anno precedente con le stesse protagoniste in campo.

Finale di stagione
A conferma che Serena ha deciso di cambiare programmazione rispetto al passato, arrivano la partecipazione al torneo di Pechino (vinte in finale su Jankovic) e alle Finals di Istanbul (ugualmente vinte, in finale su Li Na).

Per capire di cosa è stata capace Williams nel 2013 niente è più eloquente dei suoi numeri.
2 Slam vinti (16mo e 17mo della carriera)
76 partite vinte e solo 4 perse
percentuale di vittorie del 95,1% (migliore percentuale del millennio)
28 partite vinte e zero perse su terra battuta
34 partite vinte consecutivamente (migliore serie del decennio)
11 tornei vinti, record del millennio (6 su cemento, 5 su terra)
13260 punti WTA conquistati (record del decennio).

Le puntate precedenti:

WTA, diario di un decennio: il 2010
WTA, diario di un decennio: il 2011
WTA, diario di un decennio: il 2012

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