'Million dollar Medvedev' vince la Diriyah Tennis Cup e rinuncia ad Abu Dhabi

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‘Million dollar Medvedev’ vince la Diriyah Tennis Cup e rinuncia ad Abu Dhabi

DIRIYAH – Finale senza storia per l’esibizione saudita, nella quale Medvedev dà l’idea che nel tennis a ritmo medio-basso è uno dei più forti. E si porta a casa un milione di dollari

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Daniil Medvedev con il trofeo - Diriyah Tennis Cup (via Twitter, @DiriyahCup)
 

da Diriyah, il nostro inviato

La Diriyah Arena comincia a prendere le forme di un vero stadio di tennis (in termini di partecipazione del pubblico) solo nel tardo pomeriggio di sabato, che pure nella consuetudine araba è un giorno lavorativo, ma Daniil Medvedev non avverte la differenza. Così come aveva dominato Struff nel primo incontro e Goffin in semifinale, il principe russo riserva lo stesso trattamento a Fabio Fognini, sconfitto già una volta quest’anno a Shanghai sulla via del secondo titolo 1000, e vince la prima edizione della Diriyah Tennis Cup. Con milione di dollari annesso. Più tardi ci raggiunge in sala stampa e annuncia che non giocherà il Mubadala World Tennis Championships, l’esibizione di Abu Dhabi, a causa di un piccolo fastidio all’anca.

LA PARTITA – Ieri Medvedev aveva detto che si sarebbe adeguato all’approccio di Fabio, ma fin dai primi scambi la partita non si incanala né sui binari della lotta senza quartiere né su quelli della giocosa esibizione. E in questo malmostoso territorio del tennis a ritmi un po’ soporiferi, solo saltuariamente interrotto dagli strappi del braccio di Fognini, il russo non solo sembra il più forte in campo oggi ma dà l’idea di poter essere il più forte di tutti. Non che questo test possa e debba valere più di tanto – ‘dopo la partita Fabio mi ha detto che non stava benissimo, io ho semplicemente fatto il mio‘ ha specificato Daniil – ma se conferma quanto il campo ha detto da agosto a ottobre, forse troppo lontano dalla verità non deve essere.

Dalla lussuosa balconata della zona hospitality, piena più degli spalti, si assiste a un’evoluzione piuttosto scontata degli eventi. L’inesperienza dei ball boy costituisce l’elemento di maggior folklore, mentre il dato statistico che racconta meglio il 6-2 del primo set è il 100% di punti vinti con la prima di servizio da Medvedev, e più in generale il 28-14 nel computo dei punti totali. Non che il pubblico sia di quelli raffinati, perché tra corridoi e divanetti i sauditi sembrano guardare il tennis con la fascinazione di chi sta guardando il fuoco bruciare per la prima volta, il che spiega come mai nell’ultima pagina della guida del torneo siano addirittura riassunte le regole base del tennis (proprio palla dentro/palla fuori e sistema di punteggio, mica i casi limite). L’atmosfera è da evento mondano; qualcuno in terrazza fuma narghilé, qualcun altro esulta per il gol che qualifica alle semifinali della coppa del mondo per club l’Al-Hilal, squadra di calcio della vicina Riyadh di cui è grande sostenitore il re Salman.

Nel secondo set non succede molto altro e i due punti più belli arrivano in serie nel terzo game: Medvedev spara l’ennesima risposta fulminea sui piedi di Fabio, che questa volta trova il riflesso giusto per piazzare il contro-vincente. Subito dopo Daniil si sente in dovere di emulare la prodezza e tira fuori una palla corta estremamente barocca, che l’italiano non legge per tempo e non accenna a inseguire nonostante il rimbalzo corto ma alto. Di solito non alleno le palle corte, ma cerco di usarle nel momento giusto. A volte non funziona per nulla, a volte invece va bene“.

Il fondamentale di riferimento per Medvedev, quest’oggi, è però sembrato il servizio. Un’esecuzione che non convinceva del tutto coach Gilles Cervara che quindi l’ha trascinato in un laboratorio dell’università di Rennes per vivisezionare il movimento, scomporlo e ricomporlo in modo da renderlo molto meno attaccabile. “Non abbiamo fatto niente di speciale“, spiega Daniil in proposito, “ma ovviamente ci abbiamo lavorato molto e stiamo continuando a lavorarci anche ora in pre-season. A volte facciamo delle sessioni in cui servo soltanto per un’ora. Il lavoro serve a servire sempre correttamente, a volte il movimento può cambiare di un solo centimetro e bisogna trovare la via migliore. Certo, non puoi servire il 100% di prime, ma anche se devo continuare a lavorare posso dire che il servizio quest’anno mi ha soddisfatto più dello scorso anno“.

Fognini invece ha lasciato subito la suggestiva sede di Diriyah, senza parlare con la stampa dopo la sconfitta. Come già detto, la sua programmazione delle prossime settimane dipenderà dal termine della gravidanza di Flavia. Medvedev tornerà invece in Francia per un consulto medico: l’anca gli ha dato un po’ di fastidio anche nelle ultime settimane della stagione appena conclusa e vuole vederci chiaro. Al numero cinque del mondo, specie un numero cinque con le sue ambizioni, non è permesso trascurare alcun dettaglio. Il milione di bonus aiuterà.

Il presidente della General Sport Authority, l’Executive Manager e Fabio Fognini – Diriyah Tennis Cup

Risultato

[1] D. Medvedev b. [4] F. Fognini 6-2 6-2

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