Bublik senza giri di parole: "Gioco solo per i soldi"

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Bublik senza giri di parole: “Gioco solo per i soldi”

Il kazako, intervistato da L’Equipe, ha spiegato il suo odio verso il tennis: “Devi giocare sempre, anche quando hai dolori dappertutto o ti sei appena separato. È questa la parte che odio”

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Alexander Bublik a Newport 2019 (foto Twitter @TennisHalloFame)
 

Durante il torneo di Montpellier della scorsa settimana Alexander Bublik si era espresso così: “Odio il tennis, lo odio con tutto il mio cuore”. Una frase in stile Andre Agassi che quasi mai si sente nel Tour ATP, dove tutti si impegnano a dare il buon esempio ai tantissimi ragazzi che seguono lo sport. Dopo aver perso contro David Goffin, il kazako ha raggiunto Marsiglia, ha superato il primo turno battendo Fucsovics e ora si prepara alla sfida con Benoit Paire, giocatore molto simile a lui (ma per quanto possibile, meno eccentrico).

Bublik è stato intercettato dai giornalisti de L’Equipe, che volevano capire qualcosa in più sulle dichiarazioni di settimana scorsa: “Non vedo niente di positivo nell’essere un giocatore di tennis. Gioco solo per i soldi. Se non ci fossero dei soldi in gioco, mi ritirerei subito. Non penso di guadagnare abbastanza soldi, altrimenti mi sarei già fermato. O forse no… Non sono ancora arrivato al punto del mio amico Bernie (Bernard Tomic, ndr), ma non sono così lontano!” ha concluso sorridendo.

Bublik ha poi corretto il tiro: “Ho sette tatuaggi e ognuno è collegato a un momento specifico della mia vita. Questo è sul tennis (una mano di uno scheletro che regge una palla da tennis, ndr), mi ricorda che devo sporcarmi le mani tutti i giorni. Amo lo sport, adoro colpire la palla e sono sicuro che anche dopo il ritiro continuerò a colpire migliaia di palle. Probabilmente morirò giocando a tennis. Ma è difficile, essendo un professionista, giocare ogni giorno, sempre con nuovi avversari, anche se hai dolore dappertutto. Anche se divorzi, se ti separi dalla tua ragazza, devi giocare e se perdi tutti ti chiedono perché hai perso. È questa la parte del tennis che odio. Negli sport di squadra puoi andare dall’allenatore e chiedere di non giocare se non stai bene, nel tennis no. Ma io sono pessimo negli sport di squadra”.

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