Il polso sinistro fa male, Sonego in dubbio per la Davis

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Il polso sinistro fa male, Sonego in dubbio per la Davis

Il problema è emerso durante il torneo di Buenos Aires ed è peggiorato a Rio. “Spero di esserci. E si giochi a porte aperte”

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Mancano meno di tre giorni allo spareggio di Davis che mette in palio una nuova partecipazione alle finali d’autunno a Madrid: contro la Corea del Sud, a Cagliari, la nazionale di Corrado Barazzutti si gioca molto. Priva dell’ancora acciaccato Matteo Berrettini e di Andreas Seppi, l’Italia rimpolpata dagli esordienti Gianluca Mager e Stafano Travaglia non può comunque permettersi di prendere in esame l’ipotesi della sconfitta, al cospetto di un team piuttosto a disagio sul rosso e per di più gravato dalle pesantissime assenze dei propri due migliori giocatori, Hyeon Chung e Kwon Soon-Woo.

Le nostre chance di passare il turno sono affidate ai soliti noti Fognini e Bolelli (che giocherà in doppio) nonché a Lorenzo Sonego, per l’occasione numero due azzurro alla seconda chiamata in nazionale dopo l’esperienza senza esordire vissuta a Madrid lo scorso novembre. “Sento una grande responsabilità – ha dichiarato all’Unione Sarda il numero quarantasei ATP -, giocare rappresentando il proprio Paese trasmette delle emozioni che non si provano in nessun altro contesto“. Eppure, quello che sembrava un problemino al polso si sta trasformando in un problemone, e la sua presenza nel tie del 6 e 7 marzo è tuttora in dubbio.

Ho iniziato a sentire dolore al polso sinistro durante il match contro Pablo Cuevas a Buenos Aires, e la settimana dopo, a Rio, le cose sono peggiorate. Spero con tutto il cuore di esordire, ma ho completa fiducia nei miei compagni e, se non toccherà a me, toccherà a un altro giocatore forte che ce la metterà tutta“. Il primo candidato per l’eventuale sostituzione sembra essere Stefano Travaglia, alla prima presenza in Davis ma reduce dell’ottima partecipazione in ATP Cup, dove ha vinto due partite su tre e lottato alla pari con Khachanov. Esordiente assoluto sarebbe Mager, che dalla sua parte ha l’ottimo momento di forma testimoniato dalla finale di Rio de Janeiro.

Un altro dubbio che di questi tempi attanaglia pressappoco chiunque riguarda il pubblico: la gestione dell’emergenza Coronavirus sta mettendo a nudo le notevoli pecche organizzative e i deficit di coerenza degli organi preposti al governo dello sport italiano, ma in questo caso la direttive sono state sinora univoche: si gioca a porte aperte, per la gioia di Lorenzo Sonego: “In Davis il pubblico è una componente fondamentale, faccio fatica a immaginarmi in campo vedendo i seggiolini vuoti tra un punto e l’altro“.

La Coppa potrebbe essere il punto di svolta per il prosieguo della sua stagione ATP, dopo un inizio piuttosto tribolato: lo scorso anno Sonego ha fatto il grande salto con splendidi picchi a Montecarlo e Antalya, dov’è arrivato il primo titolo nel circuito grosso, ora urgono conferme, ma non sembra essere il momento adatto a discuterne. “La testa è solo sulla Davis, mi pare si stia parlando tanto di troppe cose e poco dei nostri avversari. Tutti ci danno favoriti ma io sulla terra rossa con Duckhee Lee ho già perso, bisogna stare molto attenti“.

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