Coronavirus, Roland Garros a rischio? Guy Forget: "Le porte chiuse sarebbero un problema"

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Coronavirus, Roland Garros a rischio? Guy Forget: “Le porte chiuse sarebbero un problema”

Il direttore del torneo parla a L’Equipe: “La decisione finale non spetterà alla Federazione”

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Due Masters 1000 e due WTA Premier Mandatory sono già stati cancellati senza che vi sia una concreta possibilità di recuperarli da qui alla fine della stagione. Il Coronavirus è una pandemia (fonte OMS) e il mondo dello sport è obbligato a fermarsi, dal calcio ai motori, passando per la pallacanestro e il tennis. A Indian Wells e Miami non si giocherà (anche se per quest’ultimo ancora non c’è una conferma ufficiale, ma è certo che ci sarà) e sembra che ATP e WTA stiano decidendo di bloccare i tornei dei due circuiti per le prossime sei settimane.

La stagione su terra battuta è quindi in pericolo, dal momento che il provvedimento di cui si parla permetterebbe la ripresa delle partite solo a maggio, per i Masters 1000 di Madrid (dal 3 al 10) e Roma (dal 10 al 17). Tuttavia l’Italia e la Spagna sono le due nazioni europee più colpite dal Covid-19: la Serie A e la Liga hanno chiuso temporaneamente i battenti in attesa di un calo dei contagi, che si spera di vedere nelle prossime settimane. Se le misure messe in atto non sortiranno gli effetti sperati e le altre nazioni in cui il virus si sta diffondendo di giorno in giorno (Francia e Germania), lo stop delle manifestazioni sportive (e non) potrebbe perdurare. In altri termini, il Roland Garros (24 maggio – 7 giugno) dovrà seguire con occhio vigile l’evolversi della situazione e prendere le decisioni opportune.

Ne ha parlato il direttore del torneo Guy Forget, intercettato da L’Equipe: “Inevitabilmente, i tornei in programma nelle prossime settimane sono tutti esposti a questa emergenza. L’ipotesi porte chiuse per il Roland Garros sarebbe un grande problema. C’è però ancora tempo prima dell’inizio del torneo e la situazione si evolve rapidamente. Penso, in primo luogo, alla salute dei giocatori e degli spettatori. Valuteremo tutte le possibilità, ma la decisione finale non spetterà alla Federazione francese. Seguiremo le raccomandazioni“.

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