Caos Roland Garros, Giudicelli chiarisce: ATP, WTA, ITF e anche Nadal sapevano

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Caos Roland Garros, Giudicelli chiarisce: ATP, WTA, ITF e anche Nadal sapevano

Mettendo in ordine le dichiarazioni di Giudicelli, emerge un quadro differente. Gli altri tornei non erano stati informati, ma ATP e WTA sapevano, come anche Nadal (solo lui, tra i giocatori?)

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Rafa Nadal - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

La scelta del Roland Garros di far slittare il torneo in autunno a causa dell’emergenza Coronavirus ha generato un vero e proprio terremoto nel mondo del tennis. Tra i tanti dubbi e le tante proteste, spiccano le parole di Vasek Pospisil a L’Equipe. Il canadese ha definito arrogante, egoista e irresponsabile la decisione degli organizzatori dell’Open di Francia: stando alle prime ricostruzioni, non ci sarebbero state consultazioni in corso d’opera con ATP, WTA e giocatori, che hanno appreso la notizia solo sui social, al pari di giornalisti e appassionati.

Il presidente della federazione francese e vicepresidente dell’ITF, Bernard Giudicelli, sta provando però a far passare un messaggio diverso. In un tweet pubblicato dal giornalista francese Eric Salliot, collaboratore di RMC Sport – la divisione sportiva di Radio Montecarlo – e fonte parecchio autorevole sulle vicende del tennis francese, si legge un virgolettato di Giudicelli che sembra avere l’intento di alleggerire la posizione dello Slam francese. “L’ATP non se l’aspettava. Bisognava prendere questa decisione nel nome del maggiore interesse del torneo. Non potevamo spazzare via la stagione sulla terra. Sarà un autunno caldo. Guy Forget ha chiamato Nadal”.

Nel breve trafiletto reso pubblico da Salliot non è specificato quando è effettivamente avvenuto il contatto telefonico tra Nadal e il direttore del torneo, ma perché la dichiarazione abbia un senso si deve dedurre che sia stato precedente alla comunicazione pubblica. Il punto è che Giudicelli ha citato il solo Nadal, membro ma non presidente del consiglio dei giocatori (ruolo ricoperto da Djokovic): se davvero non sono stati consultati altri tennisti prima di prendere una decisione, la protesta dei giocatori potrebbe persino acquisire una ragione in più. Già la scorsa settimana ci sono stati segni di insofferenza da parte di Taro Daniel e Noah Rubin, critici nei confronti della gestione di tempistiche e comunicazione del rinvio del Miami Open; diversi giocatori, tra cui Djokovic e Nadal, avevano già fatto ritorno a casa diverse ore prima della comunicazione ufficiale, destando i dubbi del resto dei tennisti ancora fermi negli Stati Uniti in attesa di notizie certe.

Se tra i giocatori l’unico contatto confermato sembra quello con Nadal, in un’intervista telefonica lo stesso Giudicelli ha assicurato di aver informato della sua decisione i presidenti di ATP, WTA e ITF, rispettivamente Andrea Gaudenzi, Steve Simon e David Haggerty. Una dichiarazione che potete ascoltare dalla sua viva voce in questo audio pubblicato da Tennisactu, che in un certo senso smentisce le prime ricostruzioni secondo cui la decisione sarebbe stata presa senza la minima concertazione.

La prova del nove la avremo quando (e se) i tre presidenti succitati si esporranno pubblicamente. Per il momento, se prendiamo per buona la versione di Giudicelli (il condizionale è d’obbligo: conosciamo i suoi trascorsi) le proteste dei giocatori dovrebbero rivolgersi anche all’ATP stessa, la quale – se al corrente di ciò che stava per decidere la Federtennis francese – avrebbe dovuto incaricarsi di informare i giocatori, essendo per definizione statutaria l’associazione che tutela l’interesse dei tennisti.

Intanto il fiume di parole di Giudicelli ha più o meno chiarito anche un altro aspetto: l’ideatore della Laver Cup Tony Godsick, nonché manager di Federer, era stato ‘avvisato ma non consultato’. In sintesi estrema: Nadal sapeva, perché glielo aveva detto Forget, e verosimilmente anche Federer tramite Godsick (nell’audio, la risposta a questa domanda comincia attorno al minuto 1:30). Gli altri giocatori, chissà: a giudicare dalla mole di tweet di protesta, sembrerebbe proprio di no.

I prossimi giorni, forse ancor di più le prossime settimane, saranno utili per fare luce su come sono andate realmente le cose. Non deve però stupire l’accavallarsi di anomalie, omissioni e mezze frasi in un contesto che è pienamente emergenziale, e all’interno del quale le parti in causa – ATP, WTA, ITF, i quattro Slam e i giocatori stessi – non vantavano una grande fluidità comunicativa già prima che intervenisse il tragico evento della pandemia a complicare le cose.

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