Borna Coric, tra terremoto e epidemia: “Tennis? Palleggio contro il muro”

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Borna Coric, tra terremoto e epidemia: “Tennis? Palleggio contro il muro”

Il tennista croato, da una decina di giorni rientrato a Zagabria, ha raccontato come ha vissuto il sisma di domenica (“Ho solo una parola, terrore”) e come stia cercando di organizzarsi per allenarsi con il lockdown dovuto al coronavirus (“Per adesso in casa e sul terrazzo, ma fuori fa freddo. Sto cercando una soluzione”)

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Borna Coric - Rio 2020 (foto Twitter @RioOpenOficial)
 

Šta još?” (“Cos’altro?” in croato, ndr) hanno detto terrorizzati diversi cittadini di Zagabria domenica mattina, dopo essere stati costretti ad uscire in strada dal terremoto che ha colpito la capitale croata in piena fase di “lockdown” del Paese a causa dell’epidemia di coronavirus. Tra loro c’era il tennista croato Borna Coric, rientrato da un decina di giorni nella capitale croata, sua città natale, dagli Stati Uniti, in seguito all’annullamento dei tornei di Indian Wells e Miami. Il n. 1 croato, contattato telefonicamente da un giornale locale, ha spiegato così cos’ha provato. “Uh, è stato veramente stressante. Io mi sono svegliato poco prima del terremoto, avevo dormito male. Probabilmente non ho ancora superato il jetlag. Non ho altre parole per descrivere la sensazione che ho provato se non una, terrore. In casa cadeva letteralmente tutto per terra, sono uscito fuori in strada e la prima cosa che ho fatto è stata andare dai miei genitori per vedere se era tutto a posto. Dopo ho preferito passato qualche ora in auto.Non scontato averlo potuto fare, considerato che il suo preparatore fisico Pero Kuterovac, che vive anche lui a Zagabria, gli ha raccontato di essersi ritrovato con l’auto distrutta dai detriti caduti dalle case.

A Borna è poi stato chiesto come sta vivendo questo periodo di isolamento. A sentire le sue parole, la situazione di uno dei migliori tennisti al mondo under 25 non è assolutamente diversa in questo momento da quella di tanti altri ragazzi della sua età che vivono da soli. “Praticamente sto sempre in appartamento, non sono mai uscito. Mia mamma è venuta a trovarmi diverse volte, anche perché non me la cavo proprio bene nei lavori di casa, soprattutto in cucina”.

In attesa, come tutti, di poter tornare al più presto alla normalità, Coric sta ovviamente cercando di capire come poter allenarsi al meglio, nel frattempo. “Sì, è così. Sto pensando a cosa fare e come. Vorrei provare ad andare via da Zagabria, trovare un posto a Zara o a Spalato, dove ci sono delle condizioni migliori per mantenere la condizione, dove potrei anche eventualmente allenarmi in campo. Naturalmente Kuterovac mi ha mandato il programma di allenamenti adattato a questa situazione, lavoro in casa o sul terrazzo, ma fuori fa freddo. Faccio quello che posso e come posso, e nel modo migliore che posso. È quello che dovremmo fare tutti, rischiando il meno possibile. Non è semplice, chiaro”.

 

I piani di Borna sono resi ancora più complicati dalle recenti disposizioni del governo croato per contenere la diffusione del coronavirus, che vietano gli spostamenti da una città all’altra del paese. “Proprio per questo motivo passo molto tempo al telefono. Guardo, seguo, sono informato su tutto. Sono in contatto con Borna Gojo (altro giocatore croato, attuale n. 279 ATP, ndr) per andare a stare insieme da qualche parte per poter allenarci, ad esempio in una casa più grande dove poter aver delle condizioni normali da questo punto di vista. Ma adesso è veramente tutto un casino…”.

L’intervista telefonica è stata l’occasione per chiedere delle condizioni del polso sinistro del 23enne tennista zagabrese, che aveva iniziato a dargli problemi ai primi di febbraio e non gli ha permesso di esprimersi al meglio nella tournée sudamericana sulla terra battuta del mese scorso (eliminato all’esordio all’ATP 250 di Buenos Aires, mentre nell’ATP 500 di Rio è arrivato comunque in semifinale, sconfitto dal cileno Garin).

Non so cosa dire, penso che non sia ancora al 100%. La fortuna nella sfortuna è che i tornei negli USA sono stati annullati, perché non sarei stato in grado di giocare il mio miglior tennis. Anche durante gli allenamenti a Indian Wells non ero soddisfatto: sentivo dolore, non giocavo bene. Poi è arrivata la notizia che il torneo era annullato, ricordo di aver pensato “Cosa faccio adesso?”, mi sono passate per la testa cento cose. Di solito sono molto ben organizzato, ma questa è una esperienza del tutto nuova. Non solo per me. Non è piacevole, ma dobbiamo organizzarci e gestirla. Tornando al polso, come dicevo non posso dire niente di certo, perché a tennis ho giocato solo contro il muro dell’appartamento…“.

Schietto come sempre, Borna non ha risparmiato critiche ai dirigenti del Roland Garros per lo spostamento del torneo in autunno, sottolineando però, come sostengono in molti, che il problema del tennis professionistico maschile è più ampio. ”Una cosa fatta veramente male. Non ho problemi riguardo al fatto che il torneo si sposti, sappiamo tutti cos’è il Roland Garros, ma il modo non andava bene. Nel tennis abbiamo sicuramente bisogno di molta, molta più comunicazione. E di cambiare mentalità. Dall’altra parte, se loro non avessero scelto quella data, l’avrebbe presa qualcun altro. Vedremo come andrà a finire”.

Al vincitore di Halle 2018, dove batté a sorpresa in finale Roger Federer, viene chiesta una opinione sulla possibilità di tornare effettivamente a giocare sull’erba dall’8 giugno, quando scadrà la sospensione dell’attività professionistica decisa congiuntamente da ATP e WTA. Anche in questo caso, il n. 33 del ranking ha risposto molto francamente. “Penso che in generale parliamo troppo di cose di cui non sappiamo niente o comunque molto poco. Fino a due mesi fa pochi parlavano del coronavirus. Io non ho la competenza per parlare di questo. Naturale che vorrei che andasse così e spero che accada. Sono abituato a tutt’altro, allo spostarmi di giorno in giorno, al giocare tornei una settimana dopo l’altra… Ora sono a casa, disteso, lancio la pallina contro il muro. Quando vedo la situazione drammatica che c’è in Europa, resto senza parole e quello che penso io non è importante. Ci sono persone preparate e preposte a questo, sono quelle che dobbiamo ascoltare e comportarci in base alle loro indicazioni”.

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Roland Garros: strepitosa Svitolina, batte Kasatkina e accede ai quarti di finale!

Svitolina torna nei quarti Slam da US Open 2021. L’atleta ucraina si batte al limite delle forze e supera una russa troppo timida

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Elina Svitolina - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

E. Svitolina b. [9] D. Kasatkina 6-4 7-6(5)

Incredibile vittoria per Elina Svitolina che sconfigge in due set Daria Kasatkina, tornando per l’occasione a battere una top ten da aprile 2021, quando in tre set superò Kvitova ai quarti di finale sull’erba di Stoccarda. Elina ha vinto con le gambe, con un coraggio indimenticabile ma anche grazie agli errori della contendente, mai come oggi priva di killer-instinct e di lucidità nei momenti topici.

La lucidità di Svitolina è derivata dalla consapevolezza di essere decisamente sfavorita in un possibile match alla distanza. Ha moltiplicato gli sforzi e ha saputo intimidire la rivale con la propria presenza di spirito, fino a costringerla a 46 errori non forzati, di cui gli ultimi tre nei punti finali dello jeu decisif.

 

L’ex numero 3 del mondo torna a disputare i quarti di finale a livello Slam per la prima volta dallo US Open 2021, dove perse al tiebreak del terzo da Fernandez, mentre sulla terra di Parigi non raggiungeva questo traguardo dal 2020, quando perse nettamente dalla qualificata Podoroska. Per lei ora nei quarti Stephens oppure Sabalenka. E anche una posizione nel ranking intorno alla sedia numero 70.

Primo set: subito Elina, Daria rientra ma non basta

Svitolina comincia da subito in spinta per evitare di rimanere intrappolata nel palleggio lento e sapiente della russa. Appare calda sin dai primi scambi l’ucraina mentre Kasatkina è imprecisa e fallosa con la prima di servizio; la seconda è inconsistente e per una ribattitrice come mamma Elina è troppo facile contrattaccare. Con due break consecutivi Svitolina sale 4-1 imponendo il suo maggiore punch.

Dopo venti minuti nelle mani dell’atleta di Odessa, il match vira dalle parti di Togliatti: Kasatkina migliora la percentuale di prime palle e prende a disegnare il campo come sa fare, togliendo pazienza e sicurezza alla rivale. Aumentano gli errori della numero 192 del ranking che spesso non ha gli appoggi a posto mentre cerca di anestetizzare il palleggio vicino alle righe della russa.

Il match è ora equilibrato e si apprezzano le trame delle due tenniste, con Kasatkina che allunga lo scambio e sposta l’avversaria e Svitolina che rintuzza e aspetta il momento giusto per piazzare l’attacco.

Daria recupera un break con una risposta incrociata di rovescio vincente ma non si avvicina più sui game di battuta di Elina, cedendo 6-4 la frazione. Quarantasei minuti di tennis piacevole e intelligente, anche se con qualche errore di troppo.

Secondo set: Svitolina stanca ma indomita vince su Kasatkina sprecona e impaurita

Nonostante la sconfitta nel parziale, Kasatkina finisce meglio il set e riprende con decisione la via intrapresa. Inoltre, Svitolina appare provata dal ritmo imposto dalla russa; non dimentichiamo che questo è il settimo match per lei a Parigi e che la settimana precedente ha giocato e vinto a Strasburgo.

Così Daria sale 2-0 imponendo i suoi colpi lenti e liftati che schiacciano Elina oltre la linea di fondo. L’ucraina prova a far ripartire il gioco da posizioni poco agevoli ma non sembra avere energia per dar seguito alle sue intenzioni. In questo quadro generale accade l’improbabile: l’atleta ucraina vince tre game consecutivi e sopravanza di un break la russa.

Kasatkina gioca con intelligenza ma è fallosa al momento di chiudere e sembra subire la personalita della dirimpettaia. Svitolina è ammirevole per come tiene lo scambio e aspetta l’errore dell’avversaria, che conferma di non essere propriamente un cuor di leone. La russa ottiene la parità a 3-3 ma di nuovo la lepre di Odessa scappa a 5-3, mentre il pubblico ne prende le parti, riconoscendo chi sta facendo la partita.

Svitolina serve per il match sul 5-4 e spreca una occasione per vincere. Ma sul 5-5 Kasatkina ne combina di tutti i colori: un doppio fallo, un dritto steccato e due palle oltre la linea di fondo. È prigioniera della paura e di nuovo manda la rivale a servire per i quarti di finale. Ma di nuovo tutto inutile perché Svitolina non ha le gambe per spingere per due game consecutivi. Si va al tie-break che è forse decisivo perché è difficile immaginare Svitolina competitiva in un eventuale terza frazione. Il tredicesimo gioco è il sunto ideale del set: cuore-Svitolina e braccino-Kasatkina. Quattro errori della russa che sale 5-4 per poi commettere tre errori in lunghezza e consegnare la vittoria all’ucraina.

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WTA Birmingham: wild card per Venus Williams e Svitolina

Si comincia il 19 giugno. La campionessa americana sarà anche al via una settimana prima a ‘s-Hertogenbosh

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Elina Svitolina - Strasburgo 2023 (foto Twitter @WTA_Strasbourg/Christoph de Barry / C’est qui Maurice ?)

Il sito ufficiale del circuito femminile professionistico riporta nella giornata di venerdì 2 giugno la notizia che gli organizzatori del Rothesay Classic Birmingham, un evento sull’erba di livello 250 che comincerà lunedì 19 giugno, hanno concesso una wild card a Venus Williams e a Elina Svitolina.

La tennista americana, che solo due giorni prima compirà 43 anni, ha già partecipato quattro anni fa al torneo raggiungendo i quarti di finali e cedendo solo ad Ashleigh Barty. La cinque volte campionessa di Wimbledon tornerà così a calcare i campi del lawn tennis dall’edizione 2021 dei Championships, quando uscì al secondo turno per mano di Ons Jabeur.

Quest’anno Venus ha giocato solo due incontri ufficiali, in gennaio ad Auckland, cedendo alla cinese Zhu al secondo turno. La ex numero uno del mondo parteciperà anche a ‘s-Hertogenbosh nella settimana precedente l’evento inglese.

 

Situazione diversa per Elina Svitolina. La ventinovenne ucraina come è noto è rientrata lo scorso aprile dopo un anno di assenza per maternità e si sta ricostruendo una classifica interessante grazie a piazzamenti nei tornei minori e alla vittoria a Strasburgo una settimana fa. Gli ottavi di finali sinora raggiunti a Parigi la proiettano nel ranking a ridosso della posizione numero 110: ad aprile era oltre la 1300°!

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Roland Garros: squalifica nel doppio femminile per una pallata su una ballgirl [VIDEO]

Episodio sfortunato sul campo 14 dove la coppia Kato/Sutjiadi ha perso a tavolino dopo che la prima ha colpito involontariamente una raccattapalle

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Ieri Mirra Andreeva aveva rischiato di diventare la prima giocatrice a essere squalificata a match in corso in questo Roland Garros: una palla scaraventata con rabbia dopo un punto perso non aveva colpito, per sua fortuna, nessuno. Oggi la sorte è girata in senso completamente opposto alla giapponese Miyu Kato e di conseguenza anche all’indonesiana Aldila Sutjiadi, che insieme formavano la coppia accreditata della 16esima testa di serie nel tabellone di doppio femminile. In campo nel loro match di ottavi di finale contro Sorribes-Tormo/Bouzkova, le due asiatiche avevano perso il primo set al tie-break ma erano avanti 3-1 nel secondo set prima di ricevere una squalifica a tavolino. Finito il quarto gioco, Kato ha infatti involontariamente colpito una ballgirl – non accortasi della pallina in arrivo – alla testa, quando voleva semplicemente mandare la pallina dall’altra parte del campo per il turno di servizio delle avversarie.

Come si nota nel video dell’episodio, non c’era alcuna rabbia nel gesto della giapponese (anche perché lei e la sua compagna avevano appena tenuto la battuta confermando il break di vantaggio) che probabilmente ha solo calibrato male la forza o non colpito bene la palla. Proprio per questo motivo inizialmente il giudice di sedia aveva optato per un ordinario warning spiegando a Sorribes-Tormo e Bouzkova che la raccattapalle colpita non si era fatta male. La spagnola e la ceca, però, hanno fatto notare all’arbitro che la ragazza era in lacrime insistendo per la squalifica delle avversarie. Il giudice di sedia si è allora confrontato con il supervisor e ha poi decretato la fine del match per default. Kato, che prima si era avvicinata alla ballgirl per scusarsi e sincerarsi delle sue condizioni, è così scoppiata in lacrime.

Il regolamento prevede che “i giocatori non devono colpire, calciare o lanciare una pallina da tennis in modo violento, pericoloso o con rabbia”. In questo caso è chiaro non vi fosse violenza né rabbia. Quanto alla pericolosità, giudice di sedia e supervisor l’hanno valutata e considerata integrata sulla base della reazione della raccattapalle. Di sicuro non è stata una decisione facile e si può discutere sia stata corretta o meno. Una soluzione, in futuro, potrebbe essere quella di prevedere nel regolamento una sanzione intermedia tra il semplice warning e la squalifica in questi casi-limite in cui, oltre a non esserci volontarietà, non si riscontra nemmeno eccessiva pericolosità nel gesto compiuto.

 

Intanto Sorribes-Tormo, che ieri aveva vinto a tavolino anche in singolare per il forfait di Rybakina, e Bouzkova sono le prime due giocatrici qualificate per i quarti di finale del tabellone di doppio femminile.

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