Jannik Sinner: "Federer, gioca un altro anno. Voglio sfidarti a Wimbledon"

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Jannik Sinner: “Federer, gioca un altro anno. Voglio sfidarti a Wimbledon”

L’azzurro parla alla Gazzetta dello Sport: “La priorità non è tornare in campo, ma uscire dall’emergenza. Vorrei avere la personalità di Nadal. US Open e Roland Garros uno dopo l’altro? Ho 18 anni, voglio giocare”

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Jannik Sinner - Next Gen ATP Finals 2019 (foto Cristina Criswald)
 

Dieci euro per ogni post con foto di pizza condita per formare occhi, naso e bocca. È questa la Sinner Pizza Challenge, lanciata una settimana fa su Instagram dallo stesso Jannik Sinner, che prima si è divertito a creare in casa la sua pizza e poi ha invitato tutti i suoi follower ad aiutarlo nella raccolta fondi per la lotta al Coronavirus. L’altoatesino è in quarantena a Montecarlo, lontano da casa sua e dai campi di Bordighera. Segue il programma di allenamento quotidiano fornito da coach Riccardo Piatti: “Lavoro a secco, su mobilità laterale e potenziamento di gambe e braccia” dice in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. “La racchetta la tocco solo tre o quattro volte a settimana. Faccio solo movimento senza palla nello spazio comune del palazzo dato che il Country Club è chiuso”.

Oltre agli allenamenti c’è tanto tempo da passare in casa, quanto di più insolito per un tennista professionista, ma Jannik fa come tutti gli altri ragazzi ai tempi del Covid-19: “Guardo tante serie TV sul computer e faccio dei tornei online alla playstation con i miei amici. E ovviamente tante telefonate con i miei genitori”. C’è tempo anche per ragionare, riflettere su quanto sarà particolare il rientro alle gare (si spera) tra qualche mese e sulle prospettive di una carriera: Ora la priorità non è tornare in campo, ma uscire dall’emergenza. Il rientro sarà molto eccitante. Tutti avremo così tanta adrenalina che non vorremo mollare nemmeno un colpo, sia i big che i più giovani. Sarà una battaglia e a me piacciono le battaglie”.

Sembra che Sinner non tema nemmeno le fatiche dei due Slam consecutivi programmati in autunno a seguito della scelta di spostare il Roland Garros al 20 settembre, dopo gli US Open: “Ho 18 anni. Voglio giocare. E più gioco, più mi diverto. Poi se dovessi scegliere un torneo dello Slam in cui penso di poter arrivare in fondo, direi proprio gli US Open“. I sogni nel cassetto non mancano a Jannik, che spera di poter affrontare anche il suo idolo, sul campo più famoso del mondo: Battere Federer a Wimbledon è sempre stato tra i miei sogni. Spero comunque di poter giocare sul Centrale un giorno, devo ancora scoprire il mio valore sull’erba. A Roger lancio un messaggio: ‘Gioca un altro anno, così magari il nostro match è solo rimandato di dodici mesi’“.

Nonostante lo svizzero sia sempre stato il suo punto di riferimento (“cercavo di imitarlo” ha affermato il giovane azzurro), Sinner vuole prendere spunto anche da Rafa Nadal: “Mi sono allenato con lui a Melbourne e mi ha impressionato come tiene il campo. Mi piacerebbe avere la sua personalità”. Per ora si sta avvicinando a Rafa coi risultati, perché un ragazzo così giovane tra i primi 80 del mondo non si vedeva da Nadal nel 2004. L’altoatesino non perde però la bussola, che punta l’ago verso la costanza dei risultati e il miglioramento quotidiano: “Giocare subito a questi livelli è sicuramente la strada più difficile. Nel tennis puoi passare dal vincere un torneo a perdere tre primi turni di fila. Perciò ora l’obiettivo è la continuità dei risultati, l’applicazione quotidiana e il miglioramento di tutti i colpi. Ma il principale nemico di un tennista è la fretta. Piatti sa che io sono ambizioso ed esigente, però chiede pazienza. E io sarò paziente“.

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