Tennis a rischio 0, potrebbe ripartire prima degli altri sport. Ma con gli occhialini?

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Tennis a rischio 0, potrebbe ripartire prima degli altri sport. Ma con gli occhialini?

Un report del Politecnico di Torino ‘promuove’ il tennis come sport più sicuro. Ma nella fase 2 potrebbero rendersi necessari accorgimenti… scoraggianti

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I tennisti della domenica, in fase 2, potrebbero sembrare un po' tutti come Sam Stosur
 

Le direttive del governo sembrano queste: dal 4 maggio potranno riprendere ad allenarsi gli atleti delle discipline sportive individuali e dal 18 maggio, orientativamente, quelli delle discipline a squadre. Il discorso dovrebbe riguardare gli sportivi di rilevanza nazionale, identificati dalla rispettive federazioni, ma cosa accadrà all’attività amatoriale ? Il ministro dello sport Giovanni Spadafora auspica una riapertura dei centri sportivi entro fine maggio, ma le certezze latitano.

Proprio per gettare luce su come sarà la convivenza dello sport col coronavirus, è stato commissionato agli esperti del Politecnico di Torino un report dettagliato (404 pagine) che il presidente del CONI Giovanni Malagò ha inviato al ministro Spadafora. Lo studio titolato “Lo sport riparte in sicurezza” è incentrato sull’identificazione del diverso grado di rischio per la pratica di ognuna delle 387 discipline sportive che fanno capo al comitato olimpico; per redigerlo, gli esperti hanno sottoposto le federazioni a specifici questionari traendone le dovute conclusioni riassunte in tabelle di rischio. Il report, come osserva il CONI, “fornisce indicazioni e azioni che possano accompagnare la ripresa dell’attività agonistica, quando si andrà oltre la fase 1, ma alcune potrebbero essere utili anche ad emergenza superata”. Il governo è stato invitato a utilizzare questa mole di dati per redigere il piano di prevenzione più adatto a seconda dello sport.

Per il questionario relativo all’analisi del rischio, si è tenuto conto del grado di distanziamento applicabile tra atleti, tecnici, arbitri e pubblico nei quattro contesti rilevanti per uno sport: impianti sportivi, campo di allenamento, campo di gara e campo di gara con pubblico. Per ognuno di questi quattro contesti vengono analizzati dieci diversi criteri, a ognuno dei quali può essere assegnato un ‘punteggio di rischio’ che va da un minimo di 0 (rischio minimo) a 4 (rischio massimo). Il tennis totalizza un valore medio di 0,1 e si colloca in cima alla graduatoria degli sporti più sicuri assieme alla ginnastica artistica. Lo sport più ‘pericoloso’ è la pallavolo con un punteggio di 3,1 seguito da rugby (2,7) e basket (2,2). A metà classifica c’è il calcio con un valore di 1,3. Sottolineiamo tuttavia che i valori utilizzati per stilare questa classifica provengono da questionari di autovalutazione presentati a ciascuna federazione.

Per la pratica dell’attività sportiva in sicurezza potrebbe essere necessario dotarsi di strumenti tecnologici atti ad assicurare che vengano rispettate le distanze di sicurezza; è il caso di un braccialetto dotato di sensore di prossimità, il quale segnalerà l’eventuale presenza di un’altro soggetto che indossi lo stesso tipo braccialetto a una certa distanza. Questo protocollo di sicurezza non sembra però riguardare il tennis, quantomeno in singolare, mentre potrà essere utile per discipline quali l’atletica su strada o la pallavolo. Quanto al tennis, una tabella riassuntiva in fondo al report ipotizza le ‘azioni di mitigazione’ che dovranno essere intraprese per le attività di riscaldamento motorio, riscaldamento di gioco e partita.

Oltre al mantenimento delle distanze interpersonali, alle panchine separate e al divieto di condividere gli attrezzi, alcuni degli accorgimenti suggeriti sembrano tanto rigidi da rischiare di scoraggiare la pratica del tennis amatoriale. Stando al report, si dovrà evitare il riscaldamento a metà campo e di conseguenza gli esercizi di volo, e durante la partita – da giocare con ‘obiettivi guidati’ – andrà evitata la contemporaneità a rete e dovranno essere indossati degli occhiali protettivi per evitare il contatto occhio-mani e proteggersi dalla dispersione di goccioline di sudore. Uno scenario che rischia di rendere molto meno rilassante l’ora di tennis settimanale.

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