Il mio tennis ascolta il rock (Semeraro). Sonego sta sotto rete con la valigia pronta (Mecca)

Rassegna stampa

Il mio tennis ascolta il rock (Semeraro). Sonego sta sotto rete con la valigia pronta (Mecca)

La rassegna stampa di martedì 19 maggio 2020

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Il mio tennis ascolta il rock (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

La playlist è vita. Salva la giornata, raddrizza l’umore, spinge l’allenamento. E accompagna l’evasione. «In viaggio con Bruce Springsteen per trovare il tono giusto», ha twittato qualche giorno fa Maria Sharapova, incamminata su una country road alla John Denver – che il dio del country lo abbia in gloria… – con le mani in tasca e l’aria svagata di una Huckelberry Finn in caccia di libertà, dopo troppe giornate di dorata quarantena passate a fissare uno schermo. Tramonto, montagne in lontananza, il boss che svisa il sogno americano on the road nelle cuffiette: what else? Nel suo ipod c’è però spazio anche per i Coldplay e Florence and the Machine (vabbè, non fate quella faccia). Tutti o quasi i tennisti del resto sono grandi consumatori di musica, e anche ora che è scattata la Fase 2 dell’emergenza contagio ci si può divertire seguendo i loro solchi (e magari prendendo appunti). Rafa Nadal, il numero 2 del mondo, ama il sound latino: Julio Iglesias di “Usted” o Alejandro Sanz di “Pero tu”, ma per far decollare la serata vanno bene anche la sua amica Shakira, o il rock con il bollino blu di Bryan Adams, mentre anni fa tra i suoi favoriti compariva anche il gruppo spagnolo La Oreja de Van Gogh. Il suo grande rivale Roger Federer invece da ragazzino, con i capelli tinti di verde, si esaltava per i dj set, e anche ora che ha quattro figli a carico è rimasto rockettaro nell’anima: Lenny Kravitz di “Fly away”, e poi ACDC, Metallica, più qualche virata pop con gli immancabili Queen o Madonna. Sua moglie Mirka, a giudicare dalle presenze eccellenti nel box durante i tornei (Gwen Stefani), un tempo invece alzava il volume con i “No Doubt”. Novak Djokovic è il più eclettico dei Fab 3: rock, hip hop, latina, reggae, musica italiana (Eros Ramazzotti su tutti) e, da buon europeo dell’est, tanta classica. Specie se a suonarla è l’amica pianista Lola Astanova: consigliati i suoi “impromptu” e le sue fantasie da virtuosa (anche del tacco 12) reperibili su YouTube. La hit preferita del numero 1, fino a qualche anno fa, era però Hot, della cantante romena Inna, e il Djoker non ha mai nascosto la sua passione per il folk serbo di Toma Zdranovic. L’hip hop acchiappa anche l’insospettabile (fino a un certo punto) sir Andy Murray: i suoi interpreti preferiti sono 50 Cent e Dizzee Rascal, a cui affianca il più morbido Ed Sheeran e Robin Thicke, mentre Serena Williams è una fan dichiarata di Pink, Kelly Clarkson e di due intramontabili come Stevie Wonder e Marvin Gaye. Ma, dettaglio che potrebbe interessare Nanni Moretti, prima di entrare in campo in cerca del benedetto 24esimo Slam, Serena si spara negli auricolari “What a feeling”, l’adrenalitico evergreen di Irene Cara dalla colonna sonora di Flashdance. […] Infine, gli italiani. Matteo Berrettini ascolta rap, ma anche Tiziano Ferro e Jovanotti, Jannik Sinner coltiva una passione – largamente condivisa nel circuito – per Eminem, mentre Fognini preferisce “I don’t want to miss a thing” degli Aerosmith. A ciascuno il suo (stile).

Sonego sta sotto rete con la valigia pronta (Giorgia Mecca, Corriere Torino)

Mascherina e guanti prima di entrare in campo, gel disinfettante a ogni pausa, nessuna stretta di mano. Per il resto il tennis rimane tale e quale. Lorenzo Sonego è stato il primo torinese a testare le nuove abitudini dopo la quarantena. […] Dopo essersi tolto di dosso un po’ di ruggine e il dolore al polso destro e aver ritrovato appoggi, distanza dalla pallina, velocità e memoria muscolare, Sonego è pronto per ritornare nel circuito. «Se domani mi dicono che si gioca da qualche parte, parto subito» ha detto ieri nella video intervista con il Corriere Torino. L’agonismo gli manca, gli aerei, il jet lag e le valigie da fare e da disfare un po’ meno, ma anche questo fa parte del mestiere, dopo due mesi di pausa forzata, non vede l’ora di rimettersi in viaggio. «Al momento non c’è una data, la programmazione dei tornei continua a saltare. Io temo che fino a settembre sarà difficile ripartire, e si ripartirà con un torneo del Grande Slam». Durante questa pausa, il giocatore torinese si allena a 360 gradi: «Corro, faccio pesi per rinforzare la massa muscolare. In particolare sto insistendo molto sul servizio e sulla risposta, due fondamentali del tennis. In particolare in risposta sono ancora un po’ indietro rispetto ai miei avversari, questo è un aspetto su cui devo lavorare molto». In tempi normali Sonego ora sarebbe tra Montecarlo, Roma, Madrid e Parigi: «Ho sempre festeggiato il compleanno al Foro Italico, agli Internazionali, è stato triste non essere lì il 5 maggio. Mi manca la competizione e quelle emozioni che provi durante un match e da nessun’altra parte». […]

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