Berrettini: "Io come Federer a 40 anni? Il mio corpo sarà distrutto"

Interviste

Berrettini: “Io come Federer a 40 anni? Il mio corpo sarà distrutto”

“Roger si gestisce come nessuno. Le nuove regole di Mouratoglou? Scombussolano parecchio, ma è intrigante”. Domani l’esordio contro Goffin. “Non deciderò se giocare lo US Open in base al risultato da difendere”

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Matteo Berrettini (via Twitter, @UTShowdown)
 

Matteo Berrettini è pronto a rientrare in campo. Si trova a Sophia-Antipolis, nella ‘bolla’ creata attorno ai campi dell’accademia di Patrick Mouratoglou per disputare in sicurezza l’Ultimate Tennis Showdown, il nuovo circuito con regole piuttosto innovative. Lo abbiamo intervistato su Zoom assieme ad altri giornalisti italiani e ci ha raccontato le sensazioni del suo rientro in Europa e molto altro. Berrettini esordirà sabato (domani) contro David Goffin e sperimenterà subito il cambiamento.

Ho provato in allenamento ed è sicuramente molto diverso, quasi una lotta contro il tempo. Poi queste carte scombussolano parecchio… è un cambiamento molto grande. Però dopo il primo week-end, quando avrò provato in via ufficiale, vi saprò dire meglio. È un pochino intrigante perché devi calcolare bene quando giocare le carte, quando chiamare il time-out, quando accelerare o rallentare; è un gioco molto più continuo e intenso“.

Questo stravolgimento delle regole classiche è stato pensato da Mouratoglou prendendo atto dell’età media piuttosto alta (61 anni per i telespettatori statunitensi, ndr) di chi segue il tennis. Viene chiesto a Matteo se si aspettava questo dato. “Non me l’aspettavo. Ai tornei è pieno di bambini che ti chiedono gli autografi e di giovani. Però è vero che per seguire i tornei serve tempo e il tempo ce l’hanno le persone più grandi, magari in pensione o con più soldi, che possono andare per una settimana a Indian Wells o altrove“.

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IL RITORNO IN EUROPA – Dopo più di tre mesi trascorsi negli Stati Uniti, a Boca Raton a casa della fidanzata Ajla Tomljanovic, Matteo è tornato in Europa pochi giorni fa. Come gli è sembrato il rientro? “L’Europa è diversa: non sono tornato a casa, sono in Francia. Ho visto solo Vincenzo ma non mi sono ancora riunito con la famiglia. Certo si sente un’aria diversa e mi ha fatto piacere ritornare ad allenarmi con il mio team, rientrare ‘in pista’ anche se siamo lontani dai tornei ATP. Però mi ha fatto piacere rientrare nella mentalità da torneo. Mi sento bene, anche Vincenzo è stato contento di come mi ha ritrovato sia fisicamente che mentalmente“.

VERSO LA RIPRESA – “Non ci sono comunicati ufficiali, solo cose che potrebbero accadere” dice Matteo sulle voci relative al meeting tra i giocatori, dove si è discusso delle modalità per far ripartire il circuito. “Quando arriveranno potrò prendere una decisione, ora è difficile da dire. Ovviamente io vorrei tornare a giocare tutti i tornei possibili, ma bisogna essere sicuri che tutto sia sotto controllo. Il nostro problema sono i viaggi: bisogna trovare una soluzione alle varie quarantene, ai vari spostamenti“.

Sullo US Open nello specifico, che potrebbe essere il primo torneo a disputarsi: “Sinceramente non pensavo che a New York le cose sarebbero migliorate così velocemente. Il torneo sembra determinato a fare tutto il possibile per far sentire i giocatori tranquilli. Da qui a dire che giocherò… non lo so, però la situazione è migliorata e non pensavo sarebbe accaduto. Se la situazione è questa e rimane tranquilla, e tutti i giocatori sono d’accordo per giocare, sono tranquillo anche io“.

C’è poi la questione dei punti: si difenderanno? “Ci sono un po’ di idee in ballo, ma se si dovesse giocare il torneo credo che sarebbe tutto normale e a quel punto… mi toccherebbe difendere la semifinale. Ovvio, non sarebbe la migliore condizione per difendere una semifinale Slam perché finora ho giocato due partite ufficiali quest’anno, ma le cose stanno così e devo accettarlo: chi più chi meno tutti affrontano situazioni difficili. Sicuramente non prenderò la decisione di giocare o meno in base al risultato da difendere“.

NIENTE TORNEI IN ITALIA (PER ORA) – Interrogato sulla possibilità di prendere parte ai Campionati Italiani Assoluti di Todi, o altre manifestazioni sul territorio nazionale, Matteo ha risposto così: “Al momento non credo, sono qui per cinque weekend, poi giocherò a Kitzbuhel. Se mi manca l’alimentazione italiana? Più che quella, mi manca andare a un ristorante con gli amici. So cucinare la pasta, cacio e pepe,  ma non sono diventato un cuoco… Quando torno a Roma andrò a cena da mio nonna e mia nonna, lui fa il primo, lei il secondo, ingrasso 5 kg in una sera!“.

FUTURO… DA QUARANTENNE – “A 40 anni il mio corpo sarà distrutto!” ipotizza con il sorriso Matteo, rispondendo a una domanda su Roger Federer – che dopo l’operazione al ginocchio ha deciso di prendersi un’altra pausa e tornare in campo direttamente nel 2021. “Direi che Federer ha avuto un po’ di fortuna, per una questione proprio genetica: si muove senza consumare energie, è come se stesse danzando, poi però ha anche una gestione pazzesca di quello che fa giorno per giorno, ora dopo ora. Nessuno è capace di farlo come lui; è tutto programmato, gli sponsor, i tempi per i figli… e ne ha quattro! Gli allenamenti, i viaggi, tutto preciso e perfetto“.

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