Il messaggio inviato dall’Adria Tour al mondo del tennis è giunto probabilmente a destinazione, ma non dimentichiamoci che la prima tappa dell’esibizione itinerante, che si è tenuta a Belgrado, eleggeva già un vincitore. Si è trattato di Dominic Thiem, che prima si è assicurato la vetta del suo gironcino battendo Dimitrov nella sessione diurna e poi ha domato in finale Filip Krajinovic (4-3 2-4 4-2), macchiatosi ieri sera di lesa maestà per aver battuto Djokovic. In fondo, si trattava pur sempre di un affare su terra battuta e su questo fondo Thiem non è che perda poi così facilmente.
Djokovic ha vinto il suo terzo incontro del girone, che era anche il più atteso, contro Sascha Zverev, ma alla fine la sconfitta contro Krajinovic gli è costata la qualificazione alla finale. Un’altalena i primi due set, dominati rispettivamente da Djokovic (4-0) e da Zverev (4-1), nel terzo c’è stato più equilibrio fino al nastro che ha regalato a Nole il break decisivo (4-2); il numero uno del mondo è andato a baciare il nastro e poco dopo aver chiuso l’incontro, durante l’intervista, è scoppiato in lacrime per l’emozione di giocare e vincere di fronte al suo pubblico. Belgrado, del resto, è la città dove è nato e cresciuto.
In conferenza stampa, l’ultima dalla capitale serba, Djoković ha spiegato che l’idea originale era di giocare in tutti i paesi dell’ex Jugoslavia, e le scelte sono state imposte dalle restrizioni dei diversi paesi. Dopo la cancellazione della tappa in Montenegro, Nole sta cercando una soluzione alternativa e la decisione dovrebbe arrivare entro martedì.